Le associazioni che promuovono la "Campagna per la difesa del Latte Materno dai contaminanti ambientali" esprimono la più viva preoccupazione riguardo il Decreto Legge n°5 del 9 febbraio 2012, emanato dall’attuale Governo nell’ambito delle "semplificazioni". All’articolo 14 intitolato " semplificazioni ambientali", si legge infatti, che i controlli ambientali devono recare "il minore intralcio” possibile alle imprese e che - addirittura- i controllori devono adeguarsi al principio di “collaborazione amichevole con i soggetti controllati al fine di prevenire rischi e situazioni di irregolarità”.
Riteniamo che i controlli siano controlli e non sia in alcun modo auspicabile alcuna “collaborazione amichevole” tra controllori e controllati.
La situazione nel nostro paese è già gravemente carente per quanto attiene una adeguata tutela ambientale: sono centinaia le discariche a cielo aperto o gli scarichi fognari immessi nell’ambiente senza alcuna depurazione od autorizzazione, per non parlare delle immissioni di attività industriali e produttive per quali sono in corso procedimenti giudiziari. Le norme ambientali in Italia sono spesso contradditorie e confuse, già ora i controlli scarsi, spesso demandati a strutture inadeguate e carenti per mancanza di mezzi, di personale, di professionalità e spesso avvengono con preavviso.
La nostra preoccupazione è accresciuta dal fatto che già esiste un altro principio legislativo in base al quale, l’ Ente controllore per eccellenza in ambito ambientale (ARPA) può accettare consulenze a pagamento anche dai soggetti che dovrebbe controllare (ed eventualmente denunciare): è ovvio che in queste condizioni diventa ancor più concreto il rischio che la collaborazione “amichevole” possa talvolta essere intesa come collaborazione a pagamento, dove chi paga si assicura l’amichevole collaborazione del controllore.
L’Italia non ha ancora ratificato la Convenzione di Stoccolma, ben poco sappiamo circa i livelli di diossine presenti nel latte delle mamme italiane, i nostri bambini presentano un rischio di cancro quasi doppio rispetto alla media europea ed i nuovi nati un crollo della speranza di vita in salute, come risulta dai dati eurostat.
Come si può pensare di semplificare ed alleggerire i controlli in questa situazione? Il risultato non potrebbe che essere un ulteriore peggioramento della salute dell’infanzia e questo - per una società che si definisce civile- non è accettabile.
27 febbraio 2012
Patrizia Gentilini Paola Negri, portavoci della Campagna