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> Per una democrazia cognitiva. Lo stato della partecipazione entro il SSN
Le modalità con le quali si è consumata la tragedia (per me) della morte di mio marito quattro anni fa, mi continuano a porre grandi interrogativi. La morte è avvenuta a seguito di un intervento di cardiochirurgia programmato: tra il II e il III g. dall’intervento ebbe un arresto cardiaco di 10 minuti e ho la certezza che fosse morto. I "rianimatori" lo tennero in una spacie di vita per un’altra settimana, in realtà ci fecero assistere al suo disfacimento. La nostra richiesta fatta ai carabinieri, di aprire un’indagine per chiarire le cause dell’arresto cardiaco, non ci venne accolta. C’era un desiderio di verità ed anche di avanzamento della conoscenza. Non ci fu neanche il tentativo di qualche spiegazione da parte dei medici, ed è questo il fatto inaccettabile. Elaborando l’accaduto sono arrivata alla conclusione che, al disopra dei poteri istituzionali, esiste una casta di intoccabili, che hanno sui malcapitati che a loro si rivolgono, diritto di vita e di morte, senza doverne rendere conto a nessuno. La struttura nella quale si è consumata la tragedia è privata, convenzionata col SSN. E’ stato inutile anche il mio intervento presso l’assessorato alla salute, affinché venisse valutato l’operato della struttura (visto che vi si investono denari pubblici). Forse il mio intervento non c’entra nulla e non interesserà a nessuno: chiedo scusa, basterà cancellarlo, come la vita di mio marito.
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