Medicina Democratica
Petrolchimici

CLORO PER ALTRI 70 ANNI ? NO, GRAZIE !



Pubblicato il 18 ottobre 2007
di: Redazione (Autore/i o Autrice/i in calce all’articolo)




Inaugurazione del nuovo impianto cloro a Rosignano: le congratulazioni di Legambiente, del sindacato e delle istituzioni sono del tutto fuori luogo, e confermano questi tre soggetti sul libro paga o comunque al servizio della Solvay.

Qui l’elettrolisi a mercurio ha dato luogo fin dal 1939 ad enormi sistematiche emissioni di mercurio nell’ambiente (almeno 700 tonnellate in mare ed altrettante in atmosfera [1] ed innumerevoli fughe di cloro, con lavoratori morti o intossicati, ed allarmi ed intossicazioni fra i cittadini.

Solo negli ultimi due anni si sono conosciute almeno 5 fughe di cloro, di cui l’ultima il 1 settembre 2007, avvertita fino a Vada. E’ doveroso precisare che merceologicamente il cloro è un prodotto in netta decadenza [2], e che la tendenza europea e nazionale è quella di chiudere per sempre vari impianti di produzione e concentrarne la minore produzione in pochissimi luoghi.

Questo processo è abbinato alla chiusura delle vecchie inquinanti elettrolisi a mercurio, che solo in alcuni casi vengono sostituite con elettrolisi a membrana, che pur evitando il mercurio, mantengono la caratteristica di impianti ad alto rischio d’incidente rilevante. Orbene, la Solvay di Rosignano ha ottenuto
-  un finanziamento pubblico a fondo perduto del 35 % dell’investimento complessivo (circa 20 milioni di euro su 60 complessivi) per realizzare la nuova elettrolisi a membrana da 120.000 tonnellate di cloro l’anno , in virtù di aver anticipato di appena tre anni la fermata della vecchia elettrolisi a mercurio, fissato dall’Unione Europea per il 2010 in tutta Europa, a causa dell’inquinamento da mercurio che questi impianti hanno creato,
-  l’esclusione dalla procedura di VIA (Valutazione d’impatto ambientale) a sua semplice richiesta nel maggio 2005, dal Governo Matteoli-Berlusconi; mentre un identico progetto d’ impianto a Porto Marghera è stato sottoposto a VIA nel settembre 2006, con esito positivo.

-  di evitare e rimandare senza impegni e scadenze la bonifica del sito inquinato da mercurio, finanche nella piccola porzione dedicata alla costruzione della nuova elettrolisi [3] , dimostrando fin d’ora nessuna volontà di affrontare tale bonifica, che dovrebbe coinvolgere non solo l’area di stabilimento, ma anche centinaia di ettari di terreni all’esterno, di spiagge e di specchio di mare.

ALTO RISCHIO CLORO IN ZONA TURISTICA

Ma oltre allo scandalo della non bonifica del territorio, la nuova elettrolisi mantiene l’alto rischio di fuga di cloro, per di più in una situazione urbanistica ed economica profondamente cambiata. Oggi Rosignano, Vada e Castiglioncello costituiscono quasi un unico grande agglomerato urbano, che triplica le proprie presenze turistiche d’estate: dato che la misura principale di difesa dal cloro è chiudersi ermeticamente in casa, che cosa succederebbe se avvenisse una fuga di cloro di notte d’estate, quando tutti - specialmente i turisti ignari - dormono con le finestre aperte ? Che cosa succederebbe agli ospiti dei campeggi di Vada ? [4]

La mancata valutazione d’impatto ambientale e del rischio rimarrà per sempre come un marchio d’infamia su questa vicenda, finchè i responsabili locali e nazionali non saranno chiamati a rispondere della loro irresponsabilità e subalternità alla Solvay.

Medicina democratica

Sezione di Livorno e della Val di Cecina



[1] Secondo i dati ufficiali, almeno 700 tonnellate di mercurio sono state riversate in mare a Rosignano, e tornano continuamente in circolo con le mareggiare, i pesci e le radiazioni solari. Si stima che altrettante siano state riversate in atmosfera sotto forma di vapori di mercurio. Si veda a proposito il Dossier di Medicina democratica “Mercurio a Rosignano, una tragedia infinita” agosto 2002. Un solo grammo di mercurio accumulato nel corpo umano è mortale (“Medicina dei lavoratori” di Luigi Sartorelli, Edizioni Piccin 1981)

[2] Si veda il volume curato da due ricercatrici dell’Università di Foggia Spada e Tricase “Crescita e declino del sistema cloro” (Edizioni Giappichelli 2001), da cui si deduce anche che il 90% del cloro prodotto finisce in PVC, pesticidi, sostanze nocive alla fascia di ozono.

[3] Si vedano al proposito i Verbali delle Conferenze dei servizi (Ministero, Regione, Provincia, Comune, Solvay, ecc), e le deboli prescrizioni dell’AUSL 6 sulla bonifica delle falde sottostanti lo stabilimento e sulla rimozione di terra inquinata all’interno dello stabilimento. Conferenza dei servizi del 3.10.05 aggiornata al 17.10.05 Parere dell’Ausl 6 del 3.11.2005 Parere dell’Arpat dell’11.11.05 Conferenza dei servizi del 30.11.05, aggiornata al 15.12.2005 Parere dell’Ausl del 14.12.05 Conferenza dei servizi del 15.12.05 Conferenza dei servizi del 12.1.2006 Conferenza dei servizi del 20.1.2006

[4] Si veda lo studio del prof. SICA dell’Università di Pisa del 2001, da cui si deduce che solo l’1,4 % (uno virgola quattro) della popolazione residente è consapevole e preparata ad una emergenza cloro a Rosignano Solvay.


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