Medicina Democratica
Lavori

I barconi della speranza (per noi)



Pubblicato il 11 maggio 2009
di: Redazione (Autore/i o Autrice/i in calce all’articolo)




Ogni barcone di migranti che arriva sulle coste del meridione è un’opportunità per noi, italiani, europei, abitanti di paesi ricchi e sfruttatori. Un’opportunità per riflettere e per restituire il maltolto. Scriveva Jean Ziegler (sociologo svizzero socialista, attuale Relatore speciale dell’ONU per il diritto all’alimentazione) nel 1979, nel suo libro “Le mani sull’Africa”: “La terza guerra mondiale per il terzo mondo è già iniziata: è una guerra di sterminio che uccide per fame 12.000 bambini al giorno.”

A distanza di 30 anni, la guerra del nord contro il sud è divenuta ancora più cruenta e spietata: i bambini che muoiono ogni giorno nel terzo mondo, in particolare in Africa, di malnutrizione e/o di malattie curabili come il morbillo sono 25.000 (Rapporto ONU-Undp 2005). Ogni giorno un’ecatombe pianificata.

In un pianeta ricco di potenzialità e tecnologie - seppur profondamente inquinato ed alterato climaticamente - 860 milioni di persone soffrono sistematicamente la fame. Un miliardo e mezzo di persone non hanno accesso all’acqua potabile, 2,6 miliardi non hanno servizi igienici che salvaguardino falde idriche e salute, 1,1 miliardi (di cui 500 milioni in India) non hanno accesso all’energia elettrica. E gli affamati aumenteranno a 1200 milioni entro dieci anni, se andrà avanti la genocida politica europea delle coltivazioni nel terzo mondo di palma da olio ed altre piante per la produzione di biocarburanti.

Dittatori afro-asiatici, installati e mantenuti al potere dall’Europa neo-coloniale e dagli USA, dissanguano i loro popoli di risorse umane, naturali e finanziarie, comprando armi ed OGM, e trasferendo le ricchezze - un fiume ininterrotto - nelle banche svizzere e negli altri paradisi fiscali. Un mondo alla rovescia dove l’Italia ha raddoppiato nel 2008 il proprio fatturato di armi, dove il governo di Roma si ritrova ultimo donatore di aiuti allo sviluppo d’Europa con lo 0,17 %, mentre gli USA sono gli ultimi nel mondo - insieme ad Israele - con lo 0,13 %. Contro un obiettivo già modesto, fissato dall’ONU negli anni ’70 dell’1% del PIL. Mentre il ministro Maroni gioisce nel rispedire direttamente i migranti dei barconi in Africa, non possiamo dimenticare il lavorio di Prodi - nel suo periodo di Presidenza UE - volto ad imporre ed estendere a 76 paesi del terzo mondo gli accordi ACP di “libero scambio” di capitali, servizi ed uomini. Nonostante gli accordi non siano ancora passati grazie alle resistenze sacrosante dei paesi del sud, capitali e “servizi” (banche, finanziarie, assicurazioni) si sono installati saldamente in quei paesi per privatizzare terre, miniere e persino l’acqua, mentre per il movimento nell’altro senso, quello degli uomini si deve ancora ricorrere ai barconi .......

Propongo in ogni comune democratico un monumento al “migrante ignoto”, un omaggio postumo e simbolico a tutti i migranti, ed in particolare a coloro che hanno perso la vita, cercando di sfuggire alla fame e alla miseria, e credendo nella “libera circolazione degli uomini”. Maurizio Marchi (Resp. prov.le)

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