Il cemento con le scorie degli inceneritori, un’altra idea non buona

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imagesAbbiamo segnalato (v. articolo “Il cemento coi rifiuti è “come natura crea” ??) che l’uso massiccio di rifiuti di diverso genere per sostituire parte delle materie prime per la produzione del clinker e quindi del cemento è, a nostro avviso, impropriamente escluso dagli obblighi sulle sostanze chimiche (REACH) in quanto il clinker/cemento viene comunque considerato come un prodotto “naturale” senza modifiche chimiche.

Un aspetto particolare della questione è l’uso di scorie provenienti da impianti di incenerimento.

La composizione e la reattività di queste scorie (unitamente agli altri rifiuti come pure l’uso di combustibili di riifuto nei cementifici) sono tali da poter fondatamente ipotizzare che il cemento prodotto (e quindi gli altri prodotti derivati) non abbia le stesse caratteristiche di quello prodotto senza scorie da incenerimento.

Sia per la presenza di contaminanti non (o poco) presenti nei materiali naturali che le scorie sostituiscono e quindi incrementandone la pericolosità sia per la presenza di sostanze particolari che possono modificare il comportamento fisico-meccanico.

Per questo Medicina Democratica Onlus assieme a ISDE e alla Associazione Gestione Corretta Rifiuti di Parma hanno presentato una nota in cui si richiede, alle autorità preposte, una iniziativa di approfondimento tecnico-normativo e di non prendere più per oro colato quanto affermano i singoli cementieri e la loro associazione (AITEC) sull’argomento.

Il testo della nota è scaricabile qui.
RecuperoScorie

 

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