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ROSIGNANO (LI): SOLVAY, MD SI OPPONE A SLITTAMENTO E CHIEDE BLOCCO FINANZIAMENTI PUBBLICI
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Al Ministero per l’ambiente - Roma

Alla Procura regionale della Corte dei Conti Firenze

Alla Commissione Europea Direzione generale ambiente

Alla Regione Toscana Firenze

Alla Provincia di Livorno

Al Comune di Rosignano Marittimo (LI)

Oggetto: Ambientalizzazione dello stabilimento Solvay di Rosignano (Livorno). Richiesta di blocco di contributi pubblici per inadempienze Solvay all’Accordo di programma del 31.7.03.

Premesso

che in data 15.1.2000 Società Solvay ed istituzioni locali firmavano un Accordo procedimentale, ai sensi della legge 152/99, propedeutico al rilascio dell’autorizzazione in deroga agli scarichi, da parte della Provincia di Livorno, tale autorizzazione veniva effettivamente rilasciata il 21.1.2000,

in data 31.7.2003 veniva firmato un Accordo di Programma fra Solvay ed istituzioni nazionali e locali che prevedeva la diminuzione degli scarichi a mare secondo un calendario la sostituzione dell’elettrolisi a mercurio con un’elettrolisi a membrana entro il 31.12.2007,

la diminuzione dei prelievi d’acqua di falda, quantificati nell’Accordo in 17 milioni di metri cubi l’anno, e l’utilizzodi acqua di recupero (progetto Aretusa) entro il 31.12.2004, contributi a fondo perduto del Ministero per l’Ambiente a Solvay per gli interventi sopra accennati, da erogare a stati di avanzamento dei lavori di ambientalizzazione;

Considerato che

l’Accordo di programma è consequenziale all’Accordo procedimentale del 15.1.2000, come visto sopra indispensabile a Solvay per ottenere l’autorizzazione in deroga agli scarichi a mare, quindi non può essere visto come una iniziativa volontaria meritoria;

il calendario stabilito dall’Accordo di programma non è stato rispettato da Solvay in nessuna delle fasi intermedie, e con queste premesse è facile prevedere che non sarà rispettato neanche alla scadenza finale delle programmate riduzioni, cioè al 31.12.2007,

la stessa Solvay ad oggi ammette ed afferma di aver ridotto gli scarichi soltanto del 33 %, a fronte del 60 % programmato al 31.12.2006,

neanche tale dato (riduzione del 33 %) è verificabile in quanto la portata del fosso di scarico è misurata soltanto da Solvay, limitandosi l’ARPAT di Livorno ad assumere la portata fornita da Solvay,

lo stesso dato iniziale preso a base dell’Accordo procedimentale e dell’Accordo di Programma (200.000 tonnellate di solidi sospesi scaricati in mare ogni anno) non è verificabile se non si conosce la portata del fosso di scarico, se non da fonte Solvay,

la costruzione in corso dell’elettrolisi a membrana ha incomprensibilmente evitato la Valutazione d’impatto ambientale (esclusione VIA con Determinazione dirigenziale del Ministero per l’ambiente dell’11.5.2005 DSA/2005/12003, ottenuta a domanda di Solvay) e la valutazione del rischio di cui al DLS 334/1999,

la Determinazione dirigenziale DSA/2005/12003, ripetutamente richiesta da questa associazione ai vari enti, non è stata finora fornita e non risulta agli atti neanche del Comune di Rosignano Marittimo, ente preposto al rilascio della concessione edilizia,

identico intervento (costruzione di elettrolisi a membrana in luogo di elettrolisi a mercurio) nel polo chimico di Porto Marghera (Venezia) è stato sottoposto a VIA il 14.9.2006, con esito favorevole (si veda il sito del Ministero per l’ambiente),

la Conferenza dei servizi convocata per esaminare il progetto della nuova elettrolisi a membrana su un sito inquinato da mercurio, attiguo alla vecchia elettrolisi , ha fornito indicazioni e prescrizioni debolissime, che non garantiscono la bonifica del sito inquinato neanche nella piccola particella di nuova edificazione (si vedano al proposito i Verbali della Conferenza dei servizi del 3-17 ottobre 2005, 30 novembre e 15 dicembre 2005 e 20 gennaio 2006) ,

la bonifica del sito inquinato più vasto, comprendente le falde acquifere, l’intera area di stabilimento, i dintorni esterni e le spiagge bianche, non è neanche accennata fra le prescrizioni,

la mancata valutazione del rischio di un impianto ad alto rischio -quale una elettrolisi per la produzione di cloro- cozza fortemente con la mutata situazione di insediamenti abitativi e turistici attuali rispetto alla situazione in essere al momento della costruzione della vecchia elettrolisi a mercurio, nel 1939.

La Commissione di verifica sull’Accordo di Programma ha recentemente rinviato di un anno la verifica del rispetto delle riduzioni degli scarichi, adducendo a motivazioni a- i ritardi legati all’evidenziarsi dell’inquinamento da mercurio del sito di costruzione della nuova elettrolisi, inquinamento invece largamente prevedibile, anzi certo b-la presunta necessità di avere acido cloridrico dalla nuova elettrolisi per l’abbattimento dei fanghi scaricati in mare, mentre è evidente che l’acido cloridrico necessario è già ad ampia disposizione di Solvay dalla vecchia elettrolisi, ancor oggi in piena produzione.

Non risulta a tutt’oggi nessuna significativa riduzione dei prelievi d’acqua di falda , mentre l’utilizzo di acqua di recupero da parte di Solvay è ancora in fase sperimentale, dopo oltre due anni dalla scadenza in cui (31.12.2004) avrebbe dovuto essere completo (Progetto Aretusa per il riutilizzo di 4 milioni di mc d’acqua reflua).

Considerato infine che l’Accordo di programma prevede, agli articoli 13 e 15, clausole di garanzia, volte al rispetto degli impegni presi da Solvay, compresa la risoluzione dell’Accordo stesso, con la presente

SI CHIEDE

la sospensione dei contributi erogati a Solvay, fino al momento in cui e se Solvay rispetti gli impegni qualitativi e temporali assunti.

1.3.07

Maurizio Marchi (Resp. prov.le)




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