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oggi è il: 18|04|2024


Storia di Genet
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Avremmo voluto pubblicizzare finalmente l’apertura del nuovo Centro di Documentazione Sanitaria Internazionale nell’ospedale Ascalesi che dopo sei mesi di incontri ed attività ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dell’Asl : un progetto sperimentale che organizza l’accoglienza e l’orientamento all’interno della rete dei servizi per gli immigrati ed i cittadini italiani in difficoltà nei rapporti con il Servizio Sanitario Nazionale, una grande esperienza innovativa all’interno della sanità regionale . . Tuttavia un ’ennesima tragedia umana ci costringe a denunciare la grave caduta d’attenzione verso le fasce sociali disagiate , in un episodio dai numerosi lati poco chiari su cui sta indagando la Procura . Venerdì 6 dicembre una 32enne di nazionalità somala, Hassan Kalif Hodan, è deceduta dentro l’ospedale Ascalesi , dopo essere rimasta molte ore- forse 26- all’interno dell’atrio del Pronto Soccorso ove si era recata per farsi medicare delle ferite al capo.

Ci è stato riferito che "Genet" questo il soprannome di Hassan, si era presentata la sera di mercoledì 4 dicembre al pronto soccorso del suddetto ospedale in stato confusionale e con due vistose ferite lacero - contuse, una al viso l’altra alla nuca. Diceva di essersele procurate con una caduta accidentale (?!).e dopo aver ricevuto la medicazione chirurgica era stata dimessa Da quel momento la donna ,che secondo i sanitari era in stato di ubriachezza , non si sarebbe mai allontanata dall’ospedale ,tanto è vero che qualcuno la nota nel cortile dell’atrio l’indomani mattina e le offre un cappuccino . Il fatto certo è che dalle 17 alle 20 circa del giorno dopo , la ragazza è ancora nel cortile e viene contattata da qualcuno dei volontari del Centro di Documentazione . La donna non sta bene , si distende su di una barella nel cortile , a tratti non si capisce cosa dice , sembra che cerchi aiuto . Viene sollecitato l’intervento dei sanitari del Pronto Soccorso ,che sminuiscono la cosa ( ..sta smaltendo la sbornia...) ma assicurano che sarebbero intervenuti . La donna muore nella notte di Venerdì sempre all?Ascalesi dopo aver emesso sangue dalla bocca . La versione ufficiale è che la " sbornia" avrebbe provocato una pancreatite acuta . Che problema c’è se muore una donna che si presenta sola di notte al PS. con una storia strana ,una scura di pelle ,forse ubriacona , che ha l’aria sbandata ? Certo è strano morire in quel modo ,in ospedale dopo tante ore di permanenza senza che figuri ricoverata ma chi volete che se ne interessi di una Genet qualunque , immigrata da chissà quale paese dell’Africa , con chissà quale storia oscura alle spalle , che forse non troverà nessuno che la identifichi da morta come non ha trovato nessuno che la cercasse da viva E invece una rappresentante della comunità somala , avvertita dalla rete , si reca in obitorio , la riconosce ed avverte la famiglia Si scopre così che Hassan Kalif Hodan era stata vittima 6 anni prima di un terribile episodio di sequestro e stupro da parte di alcuni "bravi giovani" di Sant’Antonio Abate . Ci fu un processo ma naturalmente si risolse con una assoluzione ... Questo fatto di terribile violenza sconvolse la mente della giovane e trasformò la sua vita . perse il lavoro e si avviò verso l’emarginazione . Dopo sei anni questa brutta morte , con numerosi punti da chiarire . Come Genet sia morta sarà l’autopsia a chiarirlo, se ci sono responsabilità lo deciderà il magistrato che ha già aperto un fascicolo sull’accaduto. A noi invece interessa denunciare, al di là delle possibili responsabilità dei singoli , il clima di distacco se non di aperta discriminazione che si respira in questo paese ai danni di chi è portatore di un disagio : anziani, senza fissa dimora, immigrati, tossicodipandenti ,donne sole , disoccupati vengono progressivamente espulsi dal diritto alla Salute per indifferenza ma anche per mancanza di programmazione e di fondi. Sarebbero necessari interventi mirati a creare siti di accoglienza per i disadattati , case famiglia, aree dipartimentali per la dipendenza ( alcool, droghe , psicofarmaci), centri di mediazione culturale per gli immigrati , una integrazione del rapporto ospedale servizi sociali e territorio , ma tutto ciò significa investimenti . Non è possibile che tutto si riduca ad un giaciglio in un angolo ove far smaltire la sbornia ai barboni . Non è possibile che l’intervento nei settori del disagio venga lasciato alla buona volontà di qualche "samaritano"! Questo paese che si permette il lusso di partecipare a tutte le guerre ,non ha mai soldi per politiche efficaci di integrazione :la finanziaria del governo taglia ulteriormente la spesa sanitaria e coadiuvata dalla legge discriminatoria sull’immigrazione crea un cocktail esplosivo che nega diritti ai residenti e stralcia invece l’esistenza degli immigrati irregolari o in attesa di permesso: Il caso già denunciato dal Forum di mancata emissione dei codici sanitari STP dell’ASL 3 di Afragola, i ripetuti rifiuti d’assistenza alle donne immigrate per problemi ostetrico- ginecologici dagli ospedali pertinenti di zona (discriminate due volte perchè immigrate e perchè donne!!) e non ultima la morte di Genet descrivono le condizione disastrose nelle quali versa la sanità e l’ integrazione culturale.

Molta è la rabbia dei rappresentanti della comunità somala di Napoli, che sono stati vicino a Genet dal primo momento e hanno contattato sua sorella che lavora e vive a Roma, la quale sconvolta e arrabiata per la notizia ci ricordava della vicenda del ’96 e sottolineava come i media si erano interessati alla vicenda e di come l’avessero cancellata rapidamente.

Il Forum per il Diritto alla Salute da sempre al fianco della rete antirazzista in Campania, raccoglie l’invito a partecipare al corteo contro la Bossi-Fini, per la riapertura della sanatoria proposto da Immigrati in Movimento e propone di dedicare a Genet la manifestazione antirazzista di Sabato 21 dicembre a Napoli, piazza Garibaldi ore 10

Forum per il Diritto alla Salute - Napoli




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