Pubblichiamo un documento della sezione di Livorno di Medicina Democratica.

Vorrei svolgere alcune brevi considerazioni sull’articolo/programma di Lucarelli e Mattei, apparso sul Manifesto del 17 aprile 2012. Considerazioni di apprezzamento, ma anche di perplessità. Focalizzo su queste ultime: l’articolo/programma non usa mai la parola “salute”. Non è una carenza di poco conto. La salute è il diritto fondamentale di ogni persona, diritto inteso nel senso più esteso, come diritto a non essere aggrediti militarmente, a non essere segregati e discriminati, ad avere accesso pieno ai cardini su cui poggia la salute stessa: casa, lavoro, istruzione, ambiente sano, servizi sanitari pubblici e gratuiti.

Un ripensamento generale della politica, non solo della sinistra, dovrebbe ruotare intorno proprio al concetto “la salute al centro dell’economia e della società”, anziché al profitto, ai mercati e via devastando. Dalla Palestina alla Cina, da Taranto a Livorno.

In questo senso il nome stesso del nuovo soggetto politico potrebbe essere “Lavoro, salute, beni comuni”, per non apparire zoppo fin dalla nascita.

Un’altra perplessità deriva dall’”urgenza elettorale” che traspare. Sembra molto più urgente creare contropotere nella società, opposizione dura al liberismo distruttivo e guerrafondaio dilagante, che non una presenza sia pure “a due cifre”(?) in “un parlamento che non conta più niente”, come si ammette.

Creare contropotere nella società a partire proprio dalla salute, nelle lotte delle popolazioni a rischio e dei lavoratori contro le nocività nei luoghi di lavoro, che peggiorano con il peggioramento di tutte le altre condizioni di lavoro: salario, stabilità, diritti sindacali.

Insomma, creare contropotere nella società a partire dalle cose concrete, delle quali la più concreta è la salute, individuale e di classe.

Altra perplessità (non contrarietà, beninteso) è sull’accettare - anzi lo “scegliere” - il terreno elettorale, da sempre sfavorevole alle forze innovative. Nelle “democrazie” occidentali, come il capitale va al capitale, così il consenso va (purtroppo) a chi ha già consenso. Un’affermazione elettorale innovativa si può verificare in un quadro di rapporti di forza che cambiano; e i rapporti di forza cambiano in funzione delle lotte che si esprimono, meglio se vincono.

E’ pur vero che abbiamo vinto i referendum su acqua e nucleare, è pur vero che abbiamo vinto clamorosamente i processi Thyssen e amianto (per l’impegno straordinario di Medicina democratica), è pur vero che la lotta NO TAV è divenuta un simbolo in Italia e all’estero, è pur vero che sono in piedi migliaia di lotte per il lavoro, la salute, l’ambiente e l’acqua, ma è altrettanto vero che siamo in presenza dei peggiori rapporti di forza della storia della repubblica, dal consenso all’aggressione alla Libia, a quello intorno al governo delle banche, a quello intorno all’attacco ai diritti dei lavoratori, dei pensionati , delle popolazioni a rischio, delle donne.

L’ultimo ostacolo, che nel quadro attuale mi sembra insormontabile, è quello delle “alleanze”: stabilire una “grande alleanza” con chi ? Non sono in grado di arrivare a delle conclusioni sul progetto in campo. Ma sarebbe già un passo avanti per tutti se queste riflessioni entrassero attivamente nel dibattito in corso.

18.4.12

Maurizio Marchi (Medicina democratica Livorno)

maurizio.marchi@tesoro.it

MANIFESTO PER UN SOGGETTO POLITICO NUOVO:

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