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oggi è il: 23|04|2024
Cosa succede alla Vetrotex?

LA VETROTEX GETTA LA SPUGNA
Quelli che seguono sono i testi di due volantini riassuntivi della vicenda Gamay .
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Dopo aver cercato per anni di "liberarsi" in ogni modo di un lavoratore scomodo (esempio vivente degli effetti della nocività delle nostre produzioni, ma soprattutto esempio raro di lavoratore che lotta per la difesa dei suoi diritti, primo tra tutti quello alla salute), inserendolo, dopo la grave patologia invalidante che lo aveva colpito, nei posti più nocivi e polverosi dello stabilimento, la direzione della Vetrotex ha gettato la spugna: non riuscendo a costringerlo con minacce e ricatti alle dimissioni volontarie, per rappresaglia, la Direzione Vetrotex ha licenziato il nostro compagno di lavoro Georges Gamay. Dopo essersi dotata di un certificato "ad hoc" da parte dell’Università di Torino, ed in aperto contrasto con l’opinione dell’USL locale, sostenendo di non avere all’interno dello stabilimento posti di lavoro nei quali utilizzarlo, infischiandosene di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria che le imponeva di inserire il lavoratore in un posto idoneo alle sue condizioni di salute, con quattro parole su un pezzo di carta la Vetrotex ha pensato di aver messo fine ad una lotta che durava da anni. Quella stessa direzione che i posti meno faticosi e meno nocivi li riserva per premiare i "fedelissimi" o per punire coloro che non si sottomettono alla sua logica, non trova un posto per chi, creando le sue ricchezze, ci ha rimesso la salute. È fuor di dubbio che il lavoratore e la sua Organizzazione Sindacale reagiranno decisamente a questo gesto di rappresaglia e di intimidazione, ma ciò non basta. Le lotte per la salute e la tutela del posto di lavoro non si combattono solo nei tribunali, così come il problema di difendere Gamay non riguarda solo lui e la sua organizzazione sindacale, poiché attraverso questa strada Gamay potrebbe essere il primo di una lunga lista di lavoratori espulsi dalla fabbrica, dopo essere stati spremuti fino all’ultimo come limoni. È un problema di tutti coloro che sono esposti alla grave nocività della nostra fabbrica, che sono già minati nella salute o che lo che potranno diventare, siano essi ancora dentro o già fuori dallo stabilimento.

COSA SUCCEDE ALLA VETROTEX ? A poco più di un anno dalla fine di un piano di ristrutturazione che, a fronte di un investimento di oltre 30 miliardi per la ricostruzione del forno e per l’introduzione di nuove tecnologie, aveva visto la cessione di un reparto di produzione (il Mat) allo stabilimento spagnolo e la perdita secca di oltre 40 posti di lavoro, la Saint Gobain torna alla carica e presenta un nuovo piano che prevede dai 20 ai 40 posti di lavoro in meno nell’organico dello stabilimento Vetrotex di Vado Ligure. Questa volta però, a differenza delle altre, non si tratta solamente della cessazione di alcune produzioni (peraltro previste dal precedente accordo quali alternative alla cessione della produzione del Mat allo stabilimento spagnolo), e della mancata conferma dei ragazzi col contratto a termine, ma anche di una esternalizzazione di alcuni servizi con la novità che, insieme al lavoro, vengono ceduti anche i lavoratori Vetrotex che fino a quel momento lo hanno svolto. SI TRATTA DI LICENZIAMENTI, COMUNQUE NOMINATI, che andranno ad incidere pesantemente sulla già grave situazione occupazionale della zona, accompagnati da un peggioramento delle condizioni contrattuali e di lavoro di coloro che dovranno subire il passaggio d’azienda. In questo quadro si inseriscono una serie di iniziative aziendali, che vanno da pesanti provvedimenti disciplinari al licenziamento per rappresaglia, compresi un esposto alla procura della repubblica ed una richiesta di risarcimento miliardaria, nei confronti degli iscritti al sindacato A.LL.C.A. CUB di fabbrica e provinciale, rei di aver osato affrontare l’azienda nelle aule dei tribunali denunciando i troppi casi di patologie tumorali tra i lavoratori Vetrotex e le pesanti e nocive condizioni di lavoro nei reparti di produzione. Ma quello che succede alla Vetrotex non riguarda solamente i lavoratori attualmente occupati. Noi riteniamo che la lotta sostenuta dalla cittadinanza Vadese e da tutte le forze che hanno sostenuto l’occupazione dell’APE e la sua successiva riconversione, per garantire ai propri giovani un occupazione ed un futuro, non possa terminare con una fabbrica che, anno dopo anno, viene smembrata delle sue produzioni e ogni volta pesantemente ridimensionata negli organici. LE ATTUALI PRODUZIONI E GLI ATTUALI OCCUPATI DEVONO RESTARE A VADO. RESPINGIAMO I LICENZIAMENTI, BLOCCHIAMO LA REPRESSIONE, DIFENDIAMO LA SALUTE. CON L’AIUTO DI TUTTI POSSIAMO FARCELA.




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Lavori

In questa rubrica sono contenuti documenti ed articoli relativi alla questione dei riflessi delle politiche del lavoro e delle modalità di produzione sulla salute dei lavoratori e degli abitanti e negli ambienti di lavoro e di vita circostanti le zone industriali.
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