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oggi è il: 26|04|2024


Venezia. Convegno "No tav, No ponte, No mose. Grandi opere? Grandi bidoni. Le comunità locali in lotta per decidere il proprio futuro." Intervento di Lino Balza: No Tav Terzo valico appenninico Liguria Piemonte.
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L’opposizione delle popolazioni liguri e piemontesi si scontra da 14 anni con il progetto definito in vari modi (anche demenziali): “Alta velocità, TAV Milano-Genova”, “Terzo valico”, “Supertreno MI-GE”, “Tratta fondamentale del collegamento Genova-Rotterdam”, addirittura “Tratta fondamentale della Lisbona-Genova-Kiev-Transiberiana-Tokio”.

Pensate che il primo progetto del ’92 era stato propagandato (3.000 miliardi di lire) perché avrebbe dovuto trasferire in 45 minuti, ossia alla velocità di 200-300 Km orari, 55.000 persone il giorno da Genova alla Scala di Milano e altrettanti da Milano al teatro Carlo Felice di Genova. Ora (10.000 miliardi di lire) alla velocità di 150 Km trasporterebbe verso il nord Europa tutto quanto in merci arriva dai porti liguri e dell’Italia centrale.

Invece tra Liguria, Italia del nord ed Europa non esistono solo Genova e Milano, ma quattro porti e cinque valichi appenninici, cui fanno da corona otto valichi alpini. Pertanto la nostra alternativa al sistema ferroviario “ad imbuto”, che convoglia tutti i traffici sul corridoio Genova-Tortona-Milano, è un sistema “a ventaglio” (o a rete) dove ciascun porto di origine e di destinazione diventa funzionale al valico appenninico che gli consente istradamenti più brevi. Esempio: le merci che hanno origine o destinazione da/a Ventimiglia e dal/al porto di Savona trovano il più breve collegamento con Modane attraverso la linea Savona-Torino. Altro esempio: verso Alessandria e Novara e i valichi di Domodossola e Luino la via più breve passa per S. Giuseppe di Cairo. Altro esempio: la linea pontremolese invece è la più funzionale per collegare i porti del Tirreno con il Brennero. E via esemplificando con i valichi della linea dei Giovi e della Genova-Ovada. Il principio di queste proposte alternative(che non hanno mai accettato di discutere) è lo stesso del recupero e del riciclaggio dei rifiuti. Cioè recuperare e ammodernare le esistenti strutture e infrastrutture viarie, piuttosto che occupare e cementificare nuovi spazi in un territorio già estremamente compresso di strutture sottraendo alla collettività presente e futura paesaggi, equilibri naturali, geologici e idrogeologici, risorse acquifere, risorse agricole, sicurezza dei corsi d’acqua ecc.

A differenza della Val Susa, noi abbiamo contro tutti gli Enti locali (e quasi tutti i partiti). Infatti proprio da noi dimorano e dominano due personaggi del calibro di Gavio e Palenzona.

Una giuria di 284 persone ha assegnato il “Premio Attila Alessandria” a Marcellino Gavio, di cui vedete una foto sui manifesti (immagine di uno squalo n.d.r.), l’imprenditore che è dietro a tutte le “grandi opere” di questo convegno, uno degli uomini più potenti nel panorama italiano, presidente del gruppo omonimo e padrone di un vasto impero economico e finanziario che ha come capitale Rivalta Scrivia, un sobborgo di Tortona, ma che non conosce confini: edilizia, lavori pubblici, logistica, autostrade, petrolio, infrastrutture stradali, meccanica, calcio, trasporti eccetera.

Una vittoria su misura strappata per appena quattro voti su Fabrizio Palenzona, il politico, altro calibro da 90, affermatosi con carriera fulminea nel Gotha bancario mentre è stato per otto anni presidente della provincia di Alessandria: vicepresidente della Confcommercio, ex consigliere di Mediobanca, vicepresidentedi Unicredito, presidente della Federazione autotrasportatori italiani, presidente dell’Associazione delle società concessionarie di autostrade e trafori, ex consigliere di amministrazione Cassa di risparmio di Torino, consigliere Fondazione cassa di risparmio Alessandria eccetera... E addirittura frequentatore del salotto di Bruno Vespa, da dove può lanciare le sue invettive: definire ’asini raglianti’ gli ambientalisti NO TAV Terzo Valico, ’cani’ gli anti TAV Val Susa e ’maiali’ i giudici dell’inchiesta Unipol-Bnl che avevano appena ordinato il sequestro delle azioni Antonveneta". In presenza ingombrante di questi “padroni della politica” vi stupite che tutte le amministrazioni piemontesi e liguri siano favorevoli al Tav terzo valico? Da noi nessuno si stupisce.

Nel 1996 - 1997 il Cociv realizza con soldi pubblici, 165 miliardi di lire, vere e proprie gallerie di servizio al tunnel di Terzo Valico in località Voltaggio e Fraconalto senza che ci sia alcun progetto approvato, fatto che comporta una nostra denuncia. Quasi sei anni dopo prende il via il processo a Milano per la questione fori pilota. L’accusa è di "TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELLO STATO" nei confronti di Luigi Grillo senatore di Forza Italia, dell’ex amministratore della TAV Ercole Incalza ora rappresentante di Lunardi alla UE, di Marcellino Gavio ovviamente, eccetera. A farla breve, pochi giorni fa, il 6 febbraio 2006 si è tenuta l’ultima udienza della vicenda FORI PILOTA e il senatore Luigi Grillo, il Gavio ecc. sono i primi a beneficiare della cosiddetta legge ex Cirielli, la Salvapreviti. Il giudice Fucigna ha dichiarato che i sette ex imputati sono sfuggiti al giudizio del Tribunale a causa della prescrizione. Bisognerebbe aggiungere che ciò è avvenuto anche per l’incredibile lentezza procedurale (otto anni per arrivare alla discussione sulle relazioni tecniche presentate dalla Difesa). Risulta evidente che le leggi ad personam, la mancanza di incisività da parte di chi accusa e l’ampiezza di potenza economica, e quindi di avvocati, a disposizione di chi è accusato determinano l’esito dei processi.

Perciò la Tav terzo valico è anch’essa una questione morale, prima di essere una questione ambientale. Il giudice Ferdinando Imposimato, nel suo libro “Corruzione ad alta velocità” definisce le manovre attorno all’alta velocità “la madre di tutte le tangenti”. Sono queste le cose che ci devono scandalizzare, piuttosto che la contestazione pacifica al tedoforo o il boicottaggio delle Olimpiadi della Coca cola, dello spreco di miliardi. Di quale spirito olimpico si parla, quale simbolo di pace? Nell’antica Grecia, forse, ma risulta ora che qualche guerra si fermi nel mondo per le Olimpiadi? Dunque tra Piemonte e Liguria stiamo lottando contro tutte le amministrazioni, dai comuni alle regioni. Per l’approvazione del cosiddetto “terzo valico” ferroviario (in realtà sesto), TAV fra Piemonte e Liguria, è andato in scena all’ultimo consiglio provinciale di Alessandria lo spettacolo della sconfitta della democrazia: i consiglieri -la democrazia delegata- che impediscono ai cittadini elettori di parlare, e i cittadini -la democrazia partecipata- che a loro volta non lasciano parlare i propri eletti. Così, in una bolgia indescrivibile giammai vista prima in un’aula consiliare, senza alcuna parvenza di dibattito, sommerse dalle contestazioni, poco meno della metà dei consiglieri (la minoranza) ha lasciato l’aula rassicurata sull’esito del voto e chiedendo l’intervento repressivo della polizia, mentre poco più dell’altra metà (la maggioranza) si è spaccata nella votazione ma opportunisticamente in maniera da salvare la Giunta di centrosinistra (astenendosi, non facendo mancare il numero legale).

Il potere politico è concentrato in poche mani, centri di potere speculari ai più forti centri di potere economici; mentre le popolazioni sono tagliate fuori, utilizzate per delegare col voto ogni quattro anni senza poter partecipare alle decisioni che vengono prese sulle loro teste. A meno che si organizzino e la impongano la “democrazia partecipata”: dalle Alpi alla Sicilia. I Comunisti italiani si astengono. I Verdi ad Alessandria non sono neppure presenti. Rifondazione vota contro, però... L’assessore regionale Valpreda, per il suo voto favorevole al terzo valico ferroviario ligure piemontese, è accusato dalle segreterie alessandrine del partito che lo ha eletto, Rifondazione comunista, di essere incoerente. Invece egli è l’unico coerente. Incoerente è Rifondazione che vota a Novi, Arquata e in Provincia “contro un’opera non strategica, devastante e pericolosa” ma resta dentro le giunte, a sostenere la maggioranza di centrosinistra che sta realizzando la famigerata opera: si stanno aprendo i cantieri. Tiene il piede in due scarpe, i votati seduti sulle poltrone e contemporaneamente i votanti, i peones dietro gli striscioni NO TAV. Come i Comunisti italiani e i Verdi che votavano contro la guerra e contemporaneamente sostenevano il governo che la faceva. Invece Valpreda è statocoerente: se avesse votato contro la giunta avrebbe dovuto dimettersi, siccome ci tiene al posto ha votato sì al terzo valico.

Ad Alessandria abbiamo discusso di aprire, prima delle elezioni, in una assemblea pubblica, un dibattito tra ambientalisti e politici, tra movimenti e partiti contrari, che si dicono contrari all’alta velocità, dibattito sul tema specifico “E’ ammissibile sostenere le maggioranze che votano a favore dell’alta velocità? Restare o uscire dalle giunte?”. Ampliando la domanda “Stare nella maggioranza di Governo con un programma pro Tav, pro Mose, pro Ponte?”, chiediamoci -sottopongo a voi il quesito- se prima del 27 maggio a Venezia, appuntamento al quale siamo d’accordo, se non sia utile, prima delle elezioni, allargare i confini del dibattito, dargli una valenza nazionale perché è una questione nazionale, e tenere questo dibattito, ripeto, prima delle elezioni. Propongo in Val Susa.

Vi prego, per concludere, di annotare la data del primo aprile. La presenza di amianto negli scavi dell’alta velocità, sia sulle Alpi che sull’Appennino, è una delle ragioni forti di opposizione alla Tav. Casale Monferrato è la città italiana simbolo della strage da amianto: ogni anno muoiono 35 persone per mesotelioma (ogni 5 minuti nel mondo muore una persona che è stata esposta alle fibre di amianto, per i prossimi trenta anni sono attese 250.000 morti di cancro nella sola Europa occidentale, oltre mille sono finora morti in Italia). Ebbene il 1° aprile 2006 a Casale Monferrato, nell’ "Anno di Azione contro l’amianto" (2006), Medicina democratica con la Rete ambientalista e l’Associazione esposti amianto organizzano un Convegno nazionale di alto livello. Convegno No Tav Valle Susa e Valle Scrivia, ma non solo. Convegno cioè che abbia al centro LA REALIZZAZIONE DI QUELLA CHE VERAMENTE MERITEREBBE DI ENTRARE NEL NOVERO DELLE "GRANDI OPERE" (altro che TAV e ponte di Messina e Mose di Venezia!), con doppia valenza: sanitaria ed economica. Cioè la realizzazione di un programma governativo con obiettivi e priorità ben definiti e dotato con apposito Fondo di appropriati finanziamenti da accollare alle società inquinatrici da parte degli Enti pubblici che intervengono in loro veci.

L’obbiettivo del programma dovrebbe essere di realizzare nel quinquennio 2006-2010 la maggior parte degli interventi di rimozione/bonifica di proprietà pubbliche e private per giungere nel tempo massimo di dieci anni (2015) alla completa eliminazione dell’amianto da ogni ambiente di lavoro e di vita (aria, acque superficiali e di falda, suolo e sottosuolo). Parallelamente il Convegno dovrebbe trattare delle Azioni di prevenzione (legislazione nazionale ed europea, ricerca tecnica, monitoraggio ecc.), di affermazione dei diritti umani (istituzione registri nazionali, ricerca medica, riconoscimento malattie professionali, indennizzo, assistenza vittime ecc.) e di armonizzazione internazionale (legislazione, divieti, sanzioni, fondo sociale, di indennizzo ecc.).

Medicina democratica - Movimento di lotta per la salute nel prossimo numero della rivista curerà un intero dossier sull’alta velocità, Val Susa- Terzo valico- Brennero, in particolare su amianto e uranio.

Infine vi prego di considerare un ultimo appuntamento. IL 22 APRILE. Una manifestazione con corteo in Valle Scrivia che stiamo costruendo con la Val Susa e che sarà una nuova occasione per tutti i movimenti che lottano contro le grandi opere inutili, costose e dannose. Sarà dura. Vi aspettiamo. Nel frattempo tutti in Val Susa il 17, 18 e 19 febbraio. Lino Balza




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In questa rubrica sono contenuti documenti e articoli relativi alle politiche ambientali ed alla questione degli inquinamenti.
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