I livelli di diossina riscontrati nel latte e nei latticini di alcune
aziende agricole di Taranto hanno giustamente allarmato gli enti preposti ai
controlli, l’ARPA e la ASL, tanto che un incontro ad hoc si terrà presso la
Presidenza della Regione alla presenza anche dell’Assessore alle Politiche
della Salute.
Quello che ci preoccupa maggiormente sono le modalità con cui, per quanto la
stampa permette di comprendere, si è giunti a questa conoscenza. In un caso
sarebbe stata la Procura della Repubblica di Taranto a richiedere alla ASL
l’effettuazione di esami sul latte di un’azienda agricola il cui bestiame
era stato visto pascolare in un’area prossima ad un camino dell’ILVA. Mentre
in un altro caso era stato il movimento Peacelink a far analizzare partite
di formaggio ottenendo risultati che confermavano la presenza di diossine e
pcb in eccesso.
È possibile che, a questo punto, le aziende, per difendersi da accuse
gravissime, mettano in campo docenti e ricercatori di università ed enti di
ricerca che, per loro conto e a loro spese, effettueranno misure nei
laboratori delle istituzioni pubbliche contrapponendole a quelle dell’ARPA e
della ASL, come è avvenuto in questi giorni a Brindisi per i terreni e le
colture nei pressi del nastro trasportatore del carbone della centrale di
Cerano ed in questi anni nei processi per le morti e le malattie da lavoro.
Allo stesso copione assisteremo nelle controversie che si stanno aprendo per
i danni e le malattie ambientali le quali compaiono adesso con una coerente
sequenza temporale rispetto a quelle da lavoro perchè l’intensità delle
esposizioni è stata dapprima più alta per i lavoratori, che ne hanno patito
subito le conseguenze, mentre è stata più bassa ma più diffusa per la
popolazione generale che oggi ne vede gli effetti.
Tutto ciò ci conferma che di fronte a questi problemi è scarsamente efficace
correre ai ripari *a posteriori *ma che solo controlli preventivi, attivi e
sistematici possono incidere sulla salute pubblica. Questo richiede che
negli enti di controllo siano dispiegati uomini competenti ed indipendenti
nonchè i necessari mezzi che ancora non vediamo dispiegati nonostante le
ripetute ed inveterate richieste delle popolazioni.
Gino Stasi
Presidente Medicina Democratica - Brindisi
Informazioni cell. 3291184097