Combustibili solidi secondari : una deriva ingiustificata della corretta gestione dei rifiuti

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L’invenzione tutta italiana del rifiuto che, in quanto combustibile, non è più un rifiuto mostra sempre più i suoi limiti intrinseci.

La pratica del coincenerimento dei rifiuti in particolare nei cementifici è una pratica – purtroppo – diffusa ma solo l’Italia si era spinta ad inventare (come nel caso delle incentivazioni agli inceneritori per la produzione di energia elettrica) un decreto che per magia nobilita il rifiuto a combustibile al pari o quasi delle altre “biomasse”.

Una visione distorta della economia circolare come pure del recupero dei rifiuti, , osteggiata anche dalla associazione cementieri europei, che vogliono certo bruciare rifiuti ma rispettando le regole dei rifiuti e non inventandosi norme per semplificare le autorizzazioni o evitare le procedure di valutazione di impatto ambientale.

Tra le iniziative per contrastare tale deriva presentiamo il testo della petizione per il parlamento europeo scaricabile in allegato, nata tra i comitati locali (Comitato La Nostra Aria  –  Rete Rifiuti Zero Lombardia) e sostenuta da Medicina Democratica e ISDE.

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