Cosa è e come agisce MEDICINA DEMOCRATICA, MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE
Medicina Democratica (MD) è una cooperativa che si è costituita nel 1978 ed una associazione ONLUS che si è costituita nel 2003. Nel 2023, a seguito di intervenute modifiche normative, ha ottenuto l’iscrizione al RUNTS come ETS (Ente del Terzo Settore). Come movimento MD è nata nel 1968 su un appello sottoscritto da diversi medici, ricercatori, operatori della prevenzione e diversi consigli di fabbrica.
Dal suo inizio MD, come movimento e come organizzazione si è occupata della salute nei luoghi di lavoro, facendo inchieste e rivendicando l’applicazione delle leggi sulla sicurezza e salute in ogni luogo di lavoro. La caratteristica peculiare di MD è quella di essere un’organizzazione che è formata da medici, ricercatori ed altri tecnici della prevenzione e della sanità insieme ai più svariati soggetti, cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale.
Fra i principali fondatori MD ebbe il prof. Giulio Maccacaro, direttore dell’istituto di biometria e statistica medica dell’università di Milano, che per primo portò in Italia l’epidemiologia, una disciplina assolutamente importante per la ricerca e la definizione delle cause che determinano morbilità e mortalità.
Da allora (G. Maccacaro è morto nel 1977) MD ha individuato una metodologia di intervento nei luoghi di lavoro che coinvolge da subito i lavoratori interessati, raccogliendo in modo puntuale e scientifico i dati di nocività (rischi e danni) sui quali poi chiedere agli enti pubblici preposti una validazione oggettiva (visite ed indagini diagnostiche e analisi ambientali strumentali). MD sempre dal suo inizio e a seguire fino ad oggi ha particolarmente lavorato sui cancerogeni professionali, affermando al seguito degli studi del prof. Maccacaro e di altri, come il prof Lorenzo Tomatis, recentemente scomparso, direttore per 10 anni della Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) che non esiste per gli agenti tossici cancerogeni, teratogeni e mutageni alcun valore limite (MAC o TLV) al di sotto del quale la salute degli esposti possa essere salvaguardata. All’interno di questo discorso uno dei primi interventi svolti da MD – i cui membri agiscono a livello volontario, senza chiedere alcun compenso personale – ha riguardato il riconoscimento dei danni da amianto a partire all’inizio dalle situazioni di esposizione delle officine grandi riparazione delle ferrovie dello Stato e/o delle aziende che si occupavano della coibentazione e, in seguito, decoibentazione delle carrozze ferroviarie.
La prima iniziativa risale al 1977 all’O.G.R. di Foligno in Umbria, quindi all’OGR di Santa Maria La Bruna (Na) e alle Officine Stanga di Padova. In seguito l’impegno sull’amianto è diventato talmente ampio che MD ha costituito nel 1989 a Casale Monferrato l’Associazione Esposti Amianto, divenuta Ass. Italiana Esposti Amianto (AIEA) che ha sede nell’attuale sede nazionale operativa di Medicina Democratica (Milano, via dei Carracci, 2).
MD inoltre ha contribuito, con i propri esperti ad affiancare diversi parlamentari a presentare proposte di legge a riguardo di problemi dell’ambiente di lavoro e della sanità; così ad esempio ha collaborato per realizzare una proposta di legge di riforma sanitaria presentata nel 1976 dall’ on. Massimo Gorla, come ha collaborato per una proposta di legge sulla messa al bando dell’amianto, presentata nel 1991 dall’on. Bianca Guidetti Serra.
Ambedue le proposte sono confluite nei rispettivi testi unificati dai quali sono uscite la legge 833/78 istitutiva del servizio sanitario nazionale e la legge 257/92 per la cessazione dell’impiego dell’amianto. Inoltre MD, conformemente a quanto prevede il suo statuto, ha presentato esposti e denunce in relazione soprattutto al decesso di lavoratori esposti a sostanze cancerogene. Il processo più grande, terminato in Cassazione con condanna di alcuni dei responsabili, ha riguardato la ex la ex ENICHEM ed ex MONTEDISON di Porto Marghera. Come pure per esposti denuncia da esponenti di MD sono partiti i processi contro la ex ANIC di Manfredonia (arsenico), contro la ex ENICHEM di Brindisi (amianto).
In tutti questi casi, MD è stata riconosciuta parte civile. Come è stata riconosciuta dal TAR del Lazio in un procedimento contro la regione Lombardia e il Ministero della Salute a riguardo del passaggio a fondazione degli IRCCS della Lombardia.
MD è pure protagonista di lotte, di iniziative legislative, di difese individuali a favore delle persone malate croniche non autosufficienti, di lavoratrici e lavoratori colpiti da mobbing, di disabili con problemi di abbattimento delle barriere architettoniche, per la riabilitazione e per la realizzazione delle Unità Spinali Unipolari (la prima e l’ultima, istituite e funzionanti costruite a Firenze e Milano, sono state fortemente volute da MD), si occupa altresì di malasanità, intervenendo sui casi singoli, anche in via giudiziaria.
Md opera anche nel campo della salute mentale ed è collegata con Psichiatria Democratica e con il Forum per la Salute Mentale. MD edita pure una rivista e vari altri supplementi, ininterrottamente dal 1977. La rivista tratta dei problemi sopraindicati l’ambiente di lavoro, la sanità, l’emarginazione.Attualmente Medicina Democratica, fra gli altri, è impegnata come parte civile nei processi contro la ThyssenKrupp, Eternit, Clinica S.Rita di Milano e nel processo relativo alla strage di Viareggio.
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buon giorno,
nel 2015 (con due colleghe infermiere) abbiamo concluso una ricerca sul fenomeno del ricorso alla contenzione in RSA. E’ una pratica crudele che a differenza dell’ambito psichiatrico non ha limiti di tempo, viene praticata sia di giorno che di notte. I risultati della nostra indagine sono preoccupanti per quanto riguarda la sistematica violazione dei diritti in particolare dell’art. 13 dell’art. 32 della costituzione. Recentemente sono stata a Trieste, dichiarata dal 2014 città libera da contenzione, e in quella sede ho avuto modo, con i coordinatori dell’assl 1 di Trieste, di visitare alcune RSA dove la contenzione è bandita. Il ricorso alla contenzione non è un atto terapeutico, non limita le cadute, aumenta l’agitazione e l’aggressività e soprattutto rende pessima qualità della vita delle persone anziane.
Credo sia importante anche nella nostra regione iniziare un percorso in diesa dei diritti delle persone in RSA rifiutanto e bandendo la pratica del legare i vecchi.
Grazie e buona giornata
Giacinta Tita Papini