I RITARDI SULLE BONIFICHE DELL’AMIANTO NON HANNO SCUSE MA HANNO SICURAMENTE DEI COLPEVOLI

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AZIONE-BONIFICA-AMIANTO

Il Ministero dell’Ambiente ha siglato un accordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la mappatura con droni delle coperture in cemento-amianto, strombazzando una innovazione nel metodo che nasconde solo i ritardi “bipartisan” accumulati negli anni dai governi che si sono succeduti.

L’obbligo di censimento e autodenuncia delle coperture in cemento amianto risale al 1994 (!!!) ed è stato ribadito dai diversi piani regionali amianto (PRA). Tutti i proprietari e gli utilizzatori, pubblici e privati, di edifici contenenti amianto dovevano procedere all’autodenuncia della presenza di amianto (ovvia premessa per predisporre la rimozione o, almeno, il controllo nel tempo) alle USL/ASL.

Ancora precedente è l’obbligo di denuncia dell’amianto friabile nei luoghi di lavoro.

Da anni si dovrebbe sapere (e in molte ASL si sa) dove è l’amianto in particolare negli edifici pubblici (la Regione Lombardia, per esempio, organizzò il censimento a metà degli anni ’80) di tempo ce ne è stato affinché venisse eliminato o almeno la bonifica fosse a buon punto e invece siamo ancora a chiederci dov’è.

Inoltre uno degli obblighi dei PRA è quello di individuare le priorità di intervento a partire dai luoghi pubblici o ad uso pubblico (ospedali, scuole, cinema, palestre ecc) e adesso si prevede che si penserà a stanziare dei fondi per le priorità che verranno individuate (quando ? dopo aver rifatto un censimento che dovrebbe esistere da oltre 20 anni ??!!) .

Che il Ministero si occupi di monitorare e svegliare le regioni che non hanno nemmeno una approfondita conoscenza del proprio territorio e non hanno programmato le modalità e i tempi per risolvere il problema (incluse le modalità di gestione dei rifiuti).

Nel frattempo, infine, sembra sparito dall’orizzonte il decreto con cui si intendeva porre una “dead line” per “asbestos free” nei luoghi pubblici – in primis le scuole.

Ma chi vogliono prendere in giro ?

 

 

Riportiamo sotto il testo del comunicato stampa del Ministero:

Progetto pilota con utilizzo droni dotati di telecamere ad alta risoluzione. “Obiettivo mappatura nazionale, poi fondi per interventi di maggiore urgenza”

Roma 31 mag – Un programma per la mappatura dell’amianto nelle scuole, per un’efficace progettazione e realizzazione di interventi di bonifica. E’ quanto prevede un protocollo d’intesa firmato oggi dalla Struttura di missione per la riqualificazione dell’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. L’assoluta novità contenuta nel documento è il ricorso alle più moderne tecnologie di telerilevamento – mediante l’utilizzo di droni dotati di telecamere ad alta risoluzione – e il consolidamento di un progetto pilota che dia per la prima volta una dimensione omogenea del fenomeno a livello nazionale.

“Con il lavoro che avviamo oggi con il Ministero dell’Ambiente – dichiara Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione di Palazzo Chigi – affrontiamo in modo sistematico un problema estremamente complesso, creando per la prima volta una mappatura scientifica su scala nazionale, essenziale per delineare azioni efficaci nella bonifica dell’amianto nelle scuole. Ricordo che è compito delle Regioni predisporre piani di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, smaltimento e bonifica e che, dal 1994, è stata istituita la figura del Responsabile amianto con compiti di controllo e coordinamento per ogni Ente locale”.

“La conoscenza completa e aggiornata della presenza di amianto nelle scuole italiane – spiega Gaia Checcucci, Direttore generale per la Salvaguardia del territorio e delle Acque del ministero –  è il presupposto per velocizzare la progettazione e la realizzazione delle opere di bonifica. Questo importante protocollo ci permette di farlo attraverso le più moderne tecniche di analisi e monitoraggio della consistenza e della struttura delle superfici, anche seguendo un metodo di lavoro che potrà definire in tempi brevi una mappatura analitica su scala nazionale. Il passo successivo e conseguente, che verrà disciplinato dal decreto ministeriale in attuazione della norma del Collegato Ambientale già predisposto dalla direzione, servirà a destinare in maniera più efficace i fondi per la progettazione disponibili, in particolare privilegiando gli edifici scolastici per i quali gli interventi di bonifica rivestono carattere di maggiore urgenza”.

I fondi del Governo per la sicurezza delle scuole comprendono anche le attività di rimozione dell’amianto: 400 milioni sono stati stanziati a giugno 2014 – in continuità con i 150 milioni del “dl del Fare”. Molte Regioni, nelle proprie graduatorie, hanno dato la priorità agli interventi di bonifica dell’amianto nelle scuole, riducendo di molto il numero di istituti ancora interessati. Anche i 905 milioni previsti dall’operazione #MutuiBei possono finanziare interventi di questo tipo. I primi 1.215 cantieri sono stati già avviati.

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