NAVI D’AMIANTO : L’ESPOSIZIONE DEI MILITARI

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Segnaliamo il testo di Lino Lava e Giuseppe Pietrobelli nel quale si ricorda il ruolo di Medicina Democratica anche nei processi contro la Marina Militare condotti presso il Tribunale di Padova.

Di seguito una scheda del libro.

La battaglia persa della Marina Militare Italiana non si è combattuta in mare, ma nelle sale macchine, nei dormitori e nelle sale mensa delle navi, dentro i sommergibili, negli Arsenali di La Spezia, Taranto e Augusta. La battaglia persa, che dura da decenni e non è ancora conclusa, non ha avuto come avversaria una flotta pronta a invadere le nostre coste, ma un nemico invisibile, l’amianto, che ha causato centinaia di morti.
È dal 1992 che il minerale è stato messo al bando da una legge dello Stato, eppure le navi hanno continuato a restare in servizio, a navigare con i loro equipaggi e con il loro carico letale. E ancora oggi, un quarto di secolo dopo, marinai e ufficiali continuano ad ammalarsi, vittime del mesotelioma o di altre forme di tumore causate dall’inalazione delle terribili fibre che si insediano nei polmoni o nella pleura, dove possono restare latenti anche per decenni. E le bonifiche a bordo sono state pianificate solo dal 2008. Per questo non si sono ancora concluse, nonostante il Ministero della Difesa assicuri che non c’è pericolo, che l’amianto è tutto rimosso o è stato messo in sicurezza dalla metà degli anni Novanta.

Il libro di Lino Lava e Giuseppe Pietrobelli, una vita da giornalisti a “Il Gazzettino”, il primo cronista giudiziario di lungo corso, il secondo inviato speciale, non è solo la ricostruzione di un’istruttoria che ha messo sotto accusa i vertici della Marina Militare. E’ anche un viaggio nel ventre delle navi con l’amianto. Ed è il racconto di tante storie di bravi ragazzi che hanno dato i loro anni migliori e la loro vita professionale alla Marina. Sono stati colpiti da un male che non perdona, ma non riescono a ottenere giustizia perchè gli ammiragli sono finora usciti indenni dalle aule giudiziarie e lo Stato non riconosce risarcimenti e pensioni “privilegiate”.

http://www.oltre.it/biblioteca/store/comersus_viewItem.asp?idProduct=3270

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