Crimine ferroviario di Pioltello – Sentenza vergognosa !

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Riportiamo il comunicato de “Il Mondo che Vorrei” di Viareggio sulla sentenza di primo grado per il crimine ferroviario di Pioltello le cui responsabilità sono state scaricate sull’ultima ruota del carro … rammentiamo che Medicina Democratica chiese di costituirsi parte civile nel processo ma ci venne negato.

Peraltro la sentenza arriva negli stessi giorni in cui, in Grecia, grandi manifestazioni hanno ricordato la strage ferroviaria di Tebi che il 28 febbraio 2023 provocò 57 morti per un scontro tra un treno merci (che trasportava probabilmente sostanze chimiche infiammabili in modo illegale) e un tre ad alta velocità di una società greca controllata da Ferrovie dello Stato…..

 

Disastro ferroviario di Pioltello, una sola condanna a 5 anni. Assolti Rfi e 7 imputati. Sentenza vergognosa!

 

Nell’incidente, avvenuto il 25 gennaio 2018, tre donne persero la vita e un centinaio di viaggiatori rimasero ferite.

La sentenza di 1° grado sull’incidente di Pioltello è, a dir poco, vergognosamente disarmante!

Assoluzione di 7 imputati e unica condanna al capo manutentore: l’ennesimo capro espiatorio! Come se, per la strage ferroviaria di Viareggio, avessero condannato chi ha eseguito l’esame all’assile in 10 minuti con strumenti obsoleti!

Quell’assile della sala montata era criccato da tempo, da molto tempo, ma l’organizzazione del lavoro era, ed è, predisposta, al solo fine del risparmio, in barba alla sicurezza. Il sistema organizzativo del lavoro è deciso dai vertici, nella fattispecie, da quelli delle ferrovie.

Ancora una volta le ferrovie, in specifico Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha preferito non adottare misure idonee e adeguate a garantire la sicurezza di viaggiatori e pendolari subordinando la loro vita alle leggi del vil danaro ovvero del profitto.

A Pioltello avevano due strade da seguire: o limitare la velocità del treno pendolare a 30 km/h anziché farlo viaggiare a 120-130 km/h oppure intervenire in tempo reale con il personale della manutenzione. La prima non rientra nelle loro ‘corde vocali’ ovvero orarie, la seconda necessita di personale che non c’è, soprattutto, in occasione di interventi straordinari. Hanno deciso di seguire la terza via: quella che si affida alla buona sorte che stavolta ha provocato la perdita di tre vite umane con decine di feriti.

Come Associazione dei familiari delle 32 Vittime della strage di Viareggio, siamo sgomenti e indignati di fronte a questa sentenza, brutta copia di tante altre ma non fotocopia di quella di Viareggio: 15 anni infiniti di iter processuale … ma uno straccio di giustizia lo abbiamo strappato! Prezioso perché, per la prima volta in Italia, sono stati condannati Amministratori delegati, presidenti e manager, delle società responsabili del disastro, tra cui le figure apicali dell’azienda di Stato (FSI)!

Ogni giorno, in ferrovia, accadono incidenti, guasti, criticità: la dimostrazione che il sistema non funziona, c’è tanto, troppo che non va, c’è la logica e la legge della produttività, del mercato e del profitto, che cancellano la salute e la sicurezza dei ferrovieri, degli operai delle ditte, dei viaggiatori, dei pendolari. Per Viareggio, così è stato, persino di uomini e donne, ragazze e bambini, che riposavano nelle proprie abitazioni.

Ai familiari delle Vittime e ai feriti la nostra solidarietà e l’augurio che abbiano forza e coraggio per superare anche i momenti difficili delle aule dei tribunali, un percorso lungo e devastante, che aggrava l’immenso dolore per la perdita dei nostri cari.

Associazione “Il Mondo che vorrei” (familiari delle 32 Vittime del 29 giugno 2009)

Viareggio, 27 febbraio 2025

 

 



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