RINVIO A GIUDIZIO PER I DIRIGENTI TIRRENO POWER – EX ENEL (VADO LIGURE)

Ascolta con webReader

COMUNICATO STAMPA DI MEDICINA DEMOCRATICA ONLUS RELATIVO AL RINVIO A GIUDIZIO PER 26 IMPUTATI, TRA DIRIGENTI E MEMBRI DEL CDA DELLA CENTRALE A CARBONE TIRRENO POWER (EX ENEL) DI VADO LIGURE.

Un altro importante passaggio, dopo l’inchiesta, le perizie dei tecnici della Procura ed il sequestro dei gruppi a carbone, conferma che la denuncia da parte delle associazioni ambientaliste e dei cittadini relativa agli enormi danni alla salute ed all’ambiente causati dalla centrale di Vado Ligure nei 40 anni di attività si poggiava su basi concrete.
Chi e in che misura è stato individualmente responsabile di questo disastro ambientale, delle malattie e delle morti premature, lo deciderà il procedimento penale che prenderà il via il 11 dicembre prossimo, anche se cavilli burocratici e prescrizioni sono sempre dietro l’angolo per favorire i poteri forti, ma un giudizio politico su quanto è avvenuto, sulle connivenze trasversali e sulle responsabilità della politica e delle istituzioni nel coprire i comportamenti dolosi ed omissivi operati dalle direzioni succedutesi nel gestire la Centrale ci sentiamo di darlo già adesso, ed in parte lo hanno già dato le elezioni appena passate nonostante che in questo procedimento siano state archiviate le posizioni dei politici, degli amministratori, di chi doveva controllare e non lo ha fatto.
SE NON ALLORA, ADESSO!
Medicina Democratica si è già costituita nel procedimento quale parte civile, ed assisterà con i propri legali quanti, a causa di questa esposizione, si trovano a vivere in uno stato di incertezza e di angoscia per il timore di contrarre quelle patologie che hanno già causato le centinaia e centinaia di malattie e decessi segnalate recentemente da nuovi studi epidemiologici, ma la speranza è che anche i Comuni limitrofi alla centrale Tirreno Power di Vado Ligure, la Provincia di Savona, la Regione Liguria e l’Asl 2, oltre al Ministero della Salute, si costituiscano parte civile.
Se non dovesse avvenire sarebbe inspiegabile, dato che i rappresentanti delle popolazioni esposte sono anche coloro che poi dovranno intervenire economicamente per curare ed assistere le persone ammalate per colpa di questa esposizione, oltre a doversi sobbarcare i costi delle bonifiche che, in Italia, ben difficilmente vengono fatte pagare a chi ha inquinato.
Non si capisce quindi perché non debbano intervenire nel procedimento e chiedere di essere risarciti da coloro che hanno causato il disastro, per recuperare almeno parzialmente quello che hanno dovuto o dovranno spendere.
Per Medicina Democratica Onlus il referente locale Loschi Maurizio
12/4/18

Print Friendly, PDF & Email