INTERVENTO DI GINO CARPENTIERO (MD FIRENZE)

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150_salute_lavoroDopo gli interventi del mattino è difficile riprendere a parlare di disagio lavorativo e del relativo sportello che da qualche anno (quasi 10) abbiamo aperto a Firenze.
Abbiamo sentito questa mattina di cittadini e lavoratori che si ammalano e muoiono a causa dell’inquinamento del suolo da rifiuti tossici: intere aree della Campania, in particolare nel napoletano e nel casertano sono gravemente e forse irreparabilmente inquinate, con tutto il carico di malattia e morte che ne consegue e allo stesso modo aree marine come quella di Bagnoli e il Mar Piccolo di Taranto.
A Taranto l’ILVA uccide da anni lavoratori e cittadini, questi ultimi in particolare nel quartiere Tamburi il più vicino agli impianti sequestrati dalla Magistratura; e poi ancora c’è l’inquinamento a Venafro in Molise e così via.

Che c’entra allora lo sportello del disagio lavorativo, che un gruppo di medici (del lavoro,psichiatra, legale e di base), psicologi, pedagogisti clinici, più avvocato, e consulente del lavoro, ha proposto per i lavoratori in difficoltà? Senza entrare nel dettaglio della nostra attività (allego al mio intervento una scheda aggiornata da Liliana Leali sullo sportello salute e del disagio lavorativo e sul gruppo di auto-aiuto a Firenze) ritengo che l’inquinamento (chimico, fisico e biologico) degli ambienti di vita e di lavoro è frutto della stessa logica perversa che provoca stress, disagio e mobbing sul lavoro.
E’ il capitalismo più che mai incarognito nella sua ultima fase ( il finanzcapitalismo come lo chiama Luciano Gallino ) a uccidere in tanti modi diversi, e uno di questi è la lesione irreparabile della dignità dei lavoratori che spesso si ritrovano espulsi dal lavoro attraverso un meccanismo di violenza morale che sfocia poi nel licenziamento o è atto a costringerli alle dimissioni; incentivare con la violenza un lavoratore alle dimissioni serve ad evitare che gli ultimi meccanismi normativi ancora presenti (come l’ormai depotenziato art. 18 della Legge 300/70) si frappongano alla volontà padronale di espellere definitivamente gli ultimi lavoratori anziani “garantiti” per sostituirli con giovani precari, già in partenza privi di diritti.

La casistica di 10 anni di Sportello evidenzia come responsabili di stress,mobbing e disagio lavorativo piccole e medie aziende, grandi aziende, cantieri, banche, ASL, Comuni, Province, enti religiosi, cooperative e biblioteche storiche: non si salva nessuno!
Il capitalismo e la sua organizzazione malata ammorba l’intera società.

Per concludere questo mio breve intervento: il Capitalismo è sempre più incompatibile con la democrazia e con la la salute dei lavoratori e dei cittadini: uccide inquinando i territori, con gli infortuni sul lavoro e i tumori professionali, espellendo lavoratori tramite il mobbing, , “delocalizzando” o chiudendo da un giorno all’altro aziende e persino fabbriche storiche: lampante è l’esempio della Richard Ginori di Firenze che ha chiuso i battenti dopo quasi 300 anni di storia ed ora è occupata dai lavoratori decisi a difenderla con tutto il loro orgoglio e la loro forza (allego l’appello dell’Assemblea 20 maggio e il comunicato di sostegno alla lotta dei lavoratori Ginori del Direttivo Nazionale di Medicina Democratica ).

Concludo con alcune proposte concrete sulle quali creare massa critica ed incalzare i politici nella prossima legislatura:
1. Ricomporre l’unità dei lavoratori a livello europeo e a livello nazionale: difesa degli ultimi posti di lavoro a tempo indeterminato ma nello stesso tempo lotta al precariato per ricreare nuovi posti a tempo indeterminato e ricomponendo anche il lavoro manuale con quello intellettuale (il nuovo proletariato oggi è anche quella generazione di giovani che hanno investito nella formazione trovandosi oggi privi di un’occupazione degna di questo nome).
2. Promuovere meccanismi di autogestione cooperativistica in quelle siuazioni di fuga/delocalizzazione dei datori di lavoro (ivi compresa la FIAT), con congrui appoggi economici da parte dello Stato.
3. Riconversione ecologica dell’economia attraverso un processo di bonifica radicale di tutti i CICLI LAVORATIVI GRAVEMENTE INQUINANTI (vedi Taranto).
4. Bonifica radicale di tutti i siti gravemente inquinati come i territori del Napoletano, inquinati con l’accordo tra aziende del nord e del centro Italia e malavita organizzata del sud)con garanzie per la salute dei lavoratori impegnati nell’opera di un disinquinamento che durerà per decine di anni.
5. Legge nazionale che introduca il reato di mobbing (come è stato introdotto quello di stalking qualche anno fa) e che imponga ad ogni regione l’apertura di sportelli e centri specializzati pubblici su stress, mobbing e disagio lavorativo.

Questi sono solo alcuni spunti che sarà necessario approfondire e far vivere nelle lotte dei lavoratori e delle popolazioni.

GINO CARPENTIERO

SEZ. PIETRO MIRABELLI – MEDICINA DEMOCRATICA MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE – FIRENZE

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