Contributo dal pre-congresso di Milano : UNA PROPOSTA PER IL CONGRESSO

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Congresso MDLa riunione precongressuale di Milano che si è svolta il 19 settembre, come già sinteticamente riassunto da Antonio Muscolino, ha portato a riflettere sulla possibilità che il Congresso di Firenze – 19/21 novembre 2015- sia un momento di grande apertura. Medicina Democratica, la Rete per il diritto alla salute, la rete sostenibilità e salute, l’Associazione italiana esposti amianto e le altre associazioni presenti si devono impegnare ad elevare il livello di relazione fino ad arrivare alla costituzione di un’unica grande rete nazionale, votata al miglioramento delle condizioni di salute, di lavoro e di vita dei cittadini e della popolazione che più soffre della condizione di disagio, di povertà, di stress.
Dobbiamo guardare alle persone migranti che fuggono dalla loro terra per guerra o per fame e si dirigono verso quei paesi che – si spera ardentemente – li trattino come persone umane.
Partiamo da Medicina Democratica che ha una lunga storia, la più lunga forse (insieme a Psichiatria Democratica) fra le associazioni e i movimenti che conosciamo. Questo, ha fatto notare qualcuno, nel corso della riunione del 19, è anche un limite, per l’età di buona parte dei suoi dirigenti, per un possibile arroccamento su posizione di chiusura e di non modificabilità del proprio percorso. L’apertura a una Rete ha il senso di diffondere e condividere la “memoria storica” e al tempo stesso, trovare motivo di apertura ad uno spazio nuovo e diverso, anche nelle persone che dirigono.
I principi etici fondamentali, ad esempio il superamento della contraddizione salute e lavoro, rimangono, e sono legate al necessario superamento delle “produzioni di morte” (non solo le fabbriche inquinanti, ma anche quelle di armamenti). Esse pongono il problema di un nuovo modo di crescere o forse di decrescere, rivalutando condizioni, come quelle dell’agricoltura, lontane fino ad oggi dalla nostra mentalità metropolitana.
Vi sono le condizioni di disastro ambientale che, insieme a quelle di nocività nei luoghi di lavoro, ci contraddistinguono dagli inizi della nostra storia, ma che oggi sono arrivate al dunque: c’è la figura del bambino riverso, morto sulla spiaggia e l’immagine dell’orso ischeletrito abbandonato su una lastra di ghiaccio in via di scioglimento, condannato alla fine.
La condizione ambientale ci riporta alle vecchie e non finite lotte contro gli inceneritori, ma anche a quelle nuove contro le trivellazioni, insieme a quelle permanenti che vogliono impedire “i buchi” nelle montagne (NO TAV), che sconvolgono non solo montagne, ma interi territori popolazioni comprese.
La nostra storia si confonde con quella della affermazione del diritto alla salute, che è altro dalle prestazioni sanitarie moltiplicate, pronte, oggi, a diventare sanità integrativa e o assicurativa, contrapposte ad un servizio sanitario pubblico, gratuito, partecipato, basato sulla prevenzione, diffuso in servizi territoriali, attento alla condizione sociale, lontano dalla esclusione di migliaia di cittadine e cittadini definiti ”diversi” per modi e comportamenti considerati estranei, a volte, solo perché poveri.
Dunque una coalizione sociale, ma anche politica, di salute, lavoro, ambiente, contro l’emarginazione e la povertà che afferma il diritto e i diritti richiedendo e operando per ottenere le risorse necessarie che esistono, solo che devono essere trasferite nelle mani di chi ha bisogno. Il contrasto alla corruzione, al clientelismo e alla delega è conseguente.
L’ottavo congresso di md potrebbe essere quello della svolta. Quello della costruzione della Rete, con forme organizzative per costruirla e per svilupparla. E se ciò fosse condiviso, dovrebbe essere eletto un gruppo di lavoro permanente che si incarichi di lavorare allo scopo.

Fulvio Aurora

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