Un disastro prevedibile e prevenibile dell’Italia a due velocità

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Riportiamo il comunicato del Direttivo di Medicina Democratica sul disastro ferroviario avvenuto vicino ad Andria il 12.07.2016.

Una Italia a due velocità, a binari alternati e a sicurezza differenziata

 Il disastro ferroviario di Andria è la tragica metafora di una Italia a due livelli ove, in nome del profitto e di scelte non condivise, la sicurezza viene negata e determina morte nei luoghi di lavoro e di vita.

Non avevamo certo bisogno di una conferma : dal processo in corso per la strage ferroviaria di Viareggio, ove Medicina Democratica Onlus è parte civile, emerge un nodo di responsabilità multiple frutto della privatizzazione di gran parte del “ciclo produttivo” del trasporto merci, dello stato e della gestione della rete ferroviaria italiana.

Andria ci ricorda le differenze tra la parte di rete sottoposta, pur parzialmente, a un controllo pubblico e quella abbandonata totalmente al privato con due “standard” di sicurezza che la normativa vigente accetta e perpetua.

Ci diranno pertanto che l’evento è colpa umana e tale colpa ricade sui lavoratori della linea, la colpa è invece della mancata estensione degli standard minimi di sicurezza a tutta la rete, dei finanziamenti spostati sulla alta velocità e su opere inutili e ambientale distruttive.

La dizione di “errore umano” onnicomprensiva (quante volte l’abbiamo sentita in caso di infortuni sul lavoro mai colpa dell’organizzazione del lavoro o delle inadempienze delle aziende) è solo un modo per depistare l’attenzione dalle vere responsabilità.

Un’aspetto accomuna questa Italia “a due velocità” : in entrambi i casi l’unico antidoto sono le popolazioni (della Val Susa come di ogni dove che si batte contro l’assurdità delle tante TAV e a favore del potenziamento – della sicurezza in primis – delle reti regionali e locali) e i lavoratori. Alcuni sindacati dei ferrovieri (in primis quelli di base) e singoli lavoratori si sono  battuti per un incremento della sicurezza contro la privatizzazione dei servizi, contro il macchinista unico, ricevendo in cambio solo discriminazione.

La lotta e l’unione delle lotte per l’incremento del trasporto alternativo alla gomma, al mantenimento della proprietà e gestione pubblica della rete ferroviaria quale “opera strategica” per garantire uniformità di standard costruttivi e gestionali come pure di sicurezza, è l’unico indirizzo per la prevenzione in questo settore. Un bene comune di uso quotidiano di tutti.

Il Direttivo Nazionale di Medicina Democratica Onlus

 

 

 

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