Processo bis per le morti d’amianto all’ENEL di Turbigo (MI)

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Il processo per i morti da amianto nella centrale termoelettrica ex Enel di Turbigo si è concluso in primo grado con l’assoluzione degli imputati. Medicina Democratica e AIEA hanno appellato la sentenza, riportiamo un comunicato stampa in cui si segnala una tendenza “assolutoria” da parte dei giudici del Tribunale di Milano e le contestazioni del nostro difensore, ,l’Avvocato Laura Ma.

Nella foto Oscar Misin, tra i principali militanti di AIEA Turbigo che combatterono per ottenere giustizia.

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19 DICEMBRE 2016 PROCEDIMENTO PENALE IN APPELLO V SEZIONE PER MORTI DA AMIANTO CONTRO I VERTICI DELLA SOCIETA’ ENEL DI TURBIGO (MI)

DOBBIAMO DIRE: ANCORA UNA VOLTA LA QUINTA SEZIONE!

La scrivente Associazione Medicina Democratica onlus, unitamente alla Associazione Italiana Esposti Amianto (AIEA onlus), parte civile appellante nel procedimento n. 6165/2015 R.G. APP contro i vertici della società ENEL (Centrale Termoelettrica)  di Turbigo, tramite il proprio avvocato Laura Mara (foro di Busto Arsizio) aveva presentato istanza di ricusazione davanti alla Corte d’Appello del Tribunale di Milano nei confronti del giudice Francesca Vitale, del collegio giudicante del processo menzionato in  quanto la sentenza era stata prefigurata ancora prima del giudizio.

“Infatti a pag. 44 di un’altra sentenza, quella della  “Fibronit”, il Giudice estensore Dr.ssa Francesca VITALE, dopo aver richiamato altra sentenza del Tribunale di Milano, Sez. V Penale, del 30.04.2015 (relativa al caso dei morti amianto-correlati presso lo stabilimento Franco Tosi di Milano) così scrive;  “Merita anche segnalare che un’altra sentenza del Tribunale di Milano in data 25.5.2015 (che è appunto quella emessa nel processo Enel, che deve ancora essere deciso in appello dal medesimo magistrato Dr.ssa Vitale il 19 dicembre p.v., n.d.r.) ha concluso per la mancanza di prova ‘dell’esistenza di una legge scientifica che comprovi l’esistenza del c.d. effetto acceleratore della protrazione dell’esposizione (pag. 119) giungendo all’assoluzione degli imputati”.

Tale presa di posizione non può che essere giudicata molto grave. Pur tuttavia la Corte d’Appello ha giudicato inammissibile l’istanza di ricusazione in quanto intempestiva nonostante fosse stata presentata nei termini corretti a partire dalla conoscenza dei fatti.

Successivamente, all’inizio del procedimento del 19 dicembre, prima del dibattimento, l’avv. Mara ha insistito davanti alla Corte d’Appello Sez. V Penale di Milano affinchè il giudice Francesca Vitale si astenesse dal giudizio. Il collegio giudicante, dopo essersi ritirato in Camera di Consiglio, ha accolto la richiesta e ha rinviato il giudizio al 21 febbraio 2017 ove sarà nominato altro giudice nella composizione della Corte.

Questa volta MD ha ottenuto il risultato sperato, si vedrà poi la sentenza che verrà pronunciata nel giorno stabilito, anche se, per ora, sembra, che la V sezione non muti la sua linea: nel medesimo giorno infatti, un altro collegio della V (Tribunale) ha mandato assolti i vertici della Pirelli. Si veda   il comunicato del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.

Ci riserviamo in ogni caso apposita segnalazione al Consiglio Superiore della Magistratura

Milano, 20 dicembre 2016

Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute Onlus

Associazione Italiana Esposti Amianto

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