E SE PRIMA ERANO IN DUE A FAR LE DEROGHE ORA SARANNO IN VENTI(DUE)

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Ultima puntata della storia infinita delle mascherine chirurgiche e delle FFP2 oramai entrate nella conoscenza di tutti, dentro e fuori i luoghi di lavoro.

Il DL 18 del 17.03.2020 introduceva, in nome della indisponibilità di mascherine chirurgiche e semimaschere respiratorie (FFP2), la possibilità di immettere nel mercato prodotti “derogati”. Derogati rispetto a cosa ? Alle procedure che riconoscono l’idoneità di questi dispositivi di protezione individuale (le mascherine chirurgiche sono state “nobilitate” a questo ruolo nei luoghi di lavoro) ovvero alla dichiarazione di conformità CE per le semimaschere respiratorie (che include una verifica da parte di un ente notificato in Europa del rispetto dei requisiti tecnici previsti dalla norma EN 149) o la procedura di registrazione presso il ministero della Salute per quanto riguarda le mascherine chirurgiche (che sono dispositivi medici, all’origine).

Il DL prevedeva che la “deroga” provvisoria (fino alla fine della emergenza pandemica) con relativa procedura e documentazione minima necessaria (comunque basate su autocertificazioni ……) attribuita all’INAIL per quanto riguarda le semimaschere FFP2 e all’Istituto Superiore di Sanità per le mascherine chirurgiche.

Ad oggi INAIL ha “derogato” circa 400 prodotti (l’elenco è disponibile sul sito dell’INAIL : https://www.inail.it/cs/internet/attivita/ricerca-e-tecnologia/certificazione-verifica-e-innovazione/validazione-in-deroga-dpi-covid19.html) l’ISS è arrivata a quasi 700 prodotti https://www.iss.it/procedure-per-richiesta-produzione-mascherine .
Un mercato impazzito e labirintico perchè ancora oggi è agevole trovare – non solo nelle farmacie (ma per il “popolo” vanno bene anche le mascherine “di comunità” ovvero qualunque prodotto che può coprire bocca e naso) – mascherine e semimaschere “tarocche” senza dichiarazioni di conformità pur in “deroga” con certificati pseudo CE (in inglese) la cui lettura li dichiara come sottoposti a test che li rendono conformi alle norme UNI idonee (o ad altre norme cinesi o USA) mentre i venditori e distributori spacciano questi “certificati” come dichiarazioni di conformità.

Bene, in questa situazione che almeno garantiva valutazioni uniformi modalità di “validazione delle deroghe” a livello nazionale, si propone la “autonomia differenziata” delle deroghe : la Legge 77 del 17.07.2020 ha modificato il DL 18 del 17.03.2020 a suo tempo convertito in legge (la n, 27 del 24.04.2020) toglie (dal 3 agosto) la “competenza derogatoria” da INAIL/ISS alle singole regioni che non solo definiscono le modalità di presentazione delle domande previa revisione dei criteri di derogazione da parte di comitati nazionali con la presenza di INAIL e ISS, rispettivamente, e da altri soggetti (Accredia, UNI, organismi di notificati ecc) come se il passaggio da una competenza nazionale a quella regionale debba necessariamente cambiare l’approccio, già semplificato con il rischio di introdurre una ulteriore “sottoclasse” di prodotti rispetto a quelli già sul mercato, con ogni probabilità dando la possibilità di “sanare” (o se preferite “condonare”) molti di quei prodotti “nè carne nè pesce” che invade il mercato.

D’altra parte già Karl Marx osservava che “la moneta cattiva scaccia quella buona” (in effetti questa “legge” era stata formulata nel XVI secolo da Thomas Gresham) e che sempre più “mascherine” di minore qualità (e protezione) arriveranno soprattutto nei posti ove servono di più perchè chi li frequenta (per necessità) è costretto a vicinanza e quindi a rischi aggiuntivi di contagio : i luoghi di lavoro.

NB va precisato che il passaggio di competenze INAIL/ISS – regioni riguarda le mascherine/semimaschere NON prodotte in Europa, quindi la Cina, ed i soggetti interessati a tali obblighi sono gli importatori, quindi comunque la gran parte dei “DPI” oggi soggetti alla possibilità di deroga data la provenienza della maggior parte di questi prodotti. Ad INAIL e ISS rimarranno le briciole sempre che non si (ri)sviluppi una industria europea di questi prodotti.

a cura di Marco Caldiroli

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