Ci sarà giustizia per le 32 vittime innocenti della strage di Viareggio?

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In discussione presso la Corte di Cassazione il giudizio di terzo grado per il crimine ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009, sentenza prevista per il 8.01.2021

Milano, 5 dicembre 2020
COMUNICATO STAMPA

Ci sarà giustizia per le 32 vittime innocenti della strage di Viareggio? Forte preoccupazione di Medicina Democratica, parte civile nel processo, per il rinvio della sentenza di Cassazione all’8 gennaio 2021. Solidarietà e vicinanza ai familiari
“ Esprimiamo profonda preoccupazione per il rinvio della sentenza della Corte di Cassazione per la strage di Viareggio al prossimo 8 gennaio- ha dichiarato Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie di Medicina Democratica, Movimento di Lotta per la Salute, costituitasi parte civile nel processo, che dura da 7 anni e che si sperava fosse arrivato alle battute finali”.
“ Ci ha lasciato sorpresi- ha aggiunto- lo stralcio, di fatto della posizione di Mauro Moretti, amministratore delegato delle FS e RFI di allora, rispetto a tutti gli altri imputati, per i quali, nella stragrande maggioranza sono state recepite le condanne emesse dalla Corte di Appello di Firenze: non sono bastati tutte le indagini, gli esami e approfondimenti di tutti questi anni? Un mese in più servirà a stabilire verità e giustizia per le vittime, i loro familiari, l’intera cittadinanza di Viareggio”?
Medicina Democratica ha seguito tutte le fasi del processo nei tre distinti gradi di giudizio, insieme ai familiari delle vittime, riuniti nella associazione “Il mondo che vorrei, animato da Marco Piagentini, un uomo la cui famiglia è stata annientata da quel tragico “incidente” ferroviario del 29 giugno 2009, in cui perse due figli e la moglie, e lui stesso fu devastato nel corpo e nello spirito dalle fiamme, da cui riuscì a salvarsi miracolosamente con un figlio. Sorpresa e sconcerto per la richiesta del Procuratore Generale della Cassazione, Pasquale Fimiani, che non ha dato seguito alle condanne stabilite in primo e secondo grado a 7 anni di detenzione, ma ha chiesto il rinvio in Corte d’Appello. “ Abbiamo purtroppo esperienza – ha concluso Aurora- di tanti, troppo processi per vittime del lavoro, incidenti e disastri, sul lavoro o nell’ambiente, che si sarebbero potuti evitare, applicando le norme di tutela e sicurezza, nei diversi ambiti. Ne ricordo almeno uno: il processo ETERNIT, quando nel 2014, sono stato in Corte di Cassazione ad ascoltare la sentenza nei confronti di Stephan Schmideiny, il magnate svizzero, padrone dell’Eternit di Casale Monferrato, che ha provocato la morte di circa 3.000 persone, mentre continuano a morirne ancora: a causa della prescrizione, di fatto non subiva alcuna condanna! Non sarà che i ricchi e i potenti riescono sempre a farla franca? Per la verità per ora non possiamo dire niente, dobbiamo attendere il mese di gennaio, con una ulteriore preoccupazione e cioè è che per IV sezione penale, dove si è svolto il processo, per altri processi che già conosciamo, qualche timore ce l’abbiamo”.

Per info:
Ufficio Stampa:
Carmìna Conte cell. 393 137 7616
Fulvio Aurora, cell.339 251 6050

Riportiamo anche il comunicato della Associazione “IL MONDO CHE VORREI”

Comunicato dell’Associazione dei familiari “Il Mondo che vorrei”

Manovre in corso e di soccorso per “sollevare” dalle sue gravi responsabilità l’ex Amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti.

Nelle settimane scorse si erano palesate manovre in corso e di soccorso per “sollevare” dalle proprie pesanti e gravi responsabilità dell’ex amministratore delegato Fs Moretti.
Ieri abbiamo avuto la conferma che questa devastante azione ha segnato dei punti a suo favore. Abbiamo assistito a passaggi a dir poco sconcertanti, dalle proposte di modifica del Testo Unico sulla sicurezza (81/2008) per le ferrovie, all’allungamento dei tempi per usufruire di prescrizioni (per alcuni reati come ‘incendio colposo’ già sopraggiunte), all’intervento “a gamba tesa” dell’Associazione “Assonime” (Società per azioni) presieduta da Innocenzo Cipolletta, ai tempi del disastro ferroviario, tra l’altro, presidente della holding Fs.
Fino ad arrivare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, attraverso una propria ‘Struttura Tecnica di Missione’ per l’indirizzo strategico, ha emanato la ‘determina’ n. 2590 del 25 agosto 2020, prot. 33889 (e non 3389 come indicato erroneamente dagli Avvocati Coppi e D’Apote nella loro ultima memoria) che, secondo i difensori di Moretti, tratta della velocità dei convogli adibiti al trasporto di merci pericolose, sostenendo non essere di competenza di RFI, quando invece tale ‘determina’, allegata alla loro memoria, tratta esclusivamente della valutazione del rischio senza mai accennare alla summenzionata velocità.
Inoltre, visto che tale ‘determina’, ad oggi, non risulta presente sul sito ufficiale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i suddetti avvocati da quale fonte hanno attinto tale informazione?
Una risposta ce la siamo data … ci risulta meno oscuro il fatto che la ministra Paola De Micheli, nonostante le nostre innumerevoli richieste, non ci abbia mai ricevuto, mentre ha deciso di organizzare un “Gruppo di lavoro”, da vero soccorso a Moretti, che ha visto la presenza di Ferruccio Resta consulente di Ferrovie nel processo in corso che evidenzia il vero conflitto di interessi, già da noi conosciuto durante l’incidente probatorio con l’incarico come perito del GIP all’Ing. Licciardello, che aveva già ricevuto compensi dovuti a prestazioni per RFI.
Manovre spudorate per salvare un personaggio dal punto di vista manageriale, economico, finanziario e politico, di cui troppi politici e istituzioni hanno dimostrato in tutti questi anni di avere riverenze e timori.
Viareggio, 04 Dicembre 2020

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