ULTIME PFAS : AUDIZIONE IN COMMISSIONE AMBIENTE E INIZIATIVA IL 28.04.2022

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Giovedì 28.04.2022 ore 20.45 “Serata PFAS”  a Vicenza, Chiostri di Santa Corona

con i legali di parte civile che stanno seguendo il processo contro Miteni per l’ecocidio da PFAS

con gli Avv. Edoardo Bortolotto (legale di Medicina Democratica); Matteo Ceruti; Enrico Varali;

nonchè Francesco Peruffo (PFAS Land); Francesco Bertola (ISDE); Maria Chiara Rodeghiero (Medicina Democratica)

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Nel frattempo in commissione parlamentare ambiente è in discussione un progetto di legge sulla introduzione nella normativa italiana di limiti per gli scarichi e per le acque potabili sui PFAS; qui il testo del pdl

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Medicina Democratica ha partecipato ad una audizione sul pdl, qui la relazione depositata

Audizione Pdl N 2392 Medicina Democratica

Riportiamo le nostre conclusioni :

 

Conclusioni
La proposta del Pdl 2392 in esame raggruppa gli PFAS (totali e somma) definendo rispettivamente un limite di 5 µg/l e di 1 µg/l per gli scarichi e 0,5 µg/l e 0.1 µg/l per le acque potabili. Nella somma PFAS vengono inclusi i sostituti a catena corta comprensivi del C6O4. Al di là della difficoltà nella individuazione di limiti connessi a sostanze “particolarmente preoccupanti” (disturbatori endocrini) rispetto agli obiettivi delle direttive europee di elevata tutela della popolazione, la definizione di limiti “di gruppo” presenta aspetti critici, a partire dalla  definizione e interpretazione dei risultati analitici (analisi che, nel caso del C6O4 non sono allo stato validate ma risultano messe a punto e conosciute solo da Solvay) come pure di un intervallo di confidenza (incertezza analitica relativa) elevato, previsto dalla stessa direttiva 2020/1842 del 50 %.
Il numero delle sostanze PFAS considerate, rispetto a quelle che si possono trovare per effetto di condizioni locali specifiche (contaminazioni, siti da bonificare, caratteristiche geologiche) è limitato e può far sfuggire ai controlli standard per lungo tempo la presenza di una contaminazione.
La possibilità di deroghe temporanee rispetto ai limiti può essere abusata e costringe le popolazioni a essere ulteriormente esposte in modo importante ai contaminanti PFAS e per lungo tempo.
Occorre seguire la strada dei principi che l’Unione Europea ha intrapreso: un percorso di tutela “integrata ambientale e sanitaria”: “Una buona qualità delle acque contribuirà ad assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione”.
Per tutte queste ragioni, pur apprezzando l’intenzione di porre maggiore chiarezza da un lato (limiti agli scarichi)  ed un anticipo temporale dall’altro contestualmente ad un allargamento dei parametri coinvolti (limiti nelle acque potabili) è convinzione di Medicina Democratica che le sostanze PFAS nell’ambiente vanno ricercate per l’inquinamento pregresso ma non tollerate per sversamenti in corso o futuri – per la loro capacità nociva come interferenti endocrini e cancerogeni, vale il principio “MAC zero” (al di sotto della soglia di rilevabilità con gli standard analitici riconosciuti) anche per la incontrollabilità della loro dispersione come pure la cumulabilità della concentrazione nelle matrici ambientali, fino all’uomo, una volta immesse nell’ambiente

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