Medicina Democratica si oppone alla richiesta di archiviazione parziale nel procedimento contro Tirreno Power di Vado Ligure

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Medicina Democratica si oppone alla richiesta di archiviazione delle posizioni degli amministratori pubblici nel procedimento contro la società Tirreno Power per la centrale termoelettrica di Vado Ligure/Quinzano (SV)

Il 20.07.2016 è stata avanzata dai PM al Giudice delle Indagini Preliminari una istanza di archiviazione per alcuni capi di accusa contenuti nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari del 17.06.2015. I capi di accusa riguardano i reati di disastro colposo e abuso d’ufficio con conseguente disastro ambientale innominato nei confronti di amministratori e funzionari pubblici che avrebbero favorito Tirreno Power grazie a comportamenti omissivi e nell’ambito delle procedure autorizzative che si sono succedute negli anni. Secondo i PM gli elementi raccolti nei confronti di questi indagati non sarebbero sufficienti per poter sostenere l’accusa in giudizio.

Medicina Democratica tramite i propri legali (Avv. Laura Mara e Avv. Rita Lasagna) hanno proposto opposizione a tale richiesta di archiviazione motivandola su tutti gli aspetti coinvolti.

In primo luogo l’evidenza delle omissioni di intervento da parte degli amministratori e in generale della pubblica amministrazione per non aver utilizzato i poteri disponibili (in particolare la normativa sulle industrie insalubri) per ostacolare il potenziamento della centrale e per intervenire efficacemente a fronte delle evidenze epidemiologiche e ambientali degli effetti della attività della stessa (emissioni in atmosfera, polveri dalla movimentazione del carbone, scarichi idrici, in particolare). Infatti, al di là della vicenda processuale, va  rammentato il ruolo attivo della pubblica amministrazione nella tutela della salute pubblica, con particolare riferimento alla figura del Sindaco quale massima autorità sanitaria locale.

Nella richiesta di archiviazione invece i PM sembrano concordare con le dichiarazioni difensive che presentano un ruolo della pubblica amministrazione passivo, secondario e  “accessorio” rispetto alle decisioni aziendali sia sul potenziamento della centrale che sulla gestione della stessa.

Altro aspetto che viene posto in risalto nella opposizione è quello di una opposizione più figurativa che concreta da parte delle amministrazioni nonostante le evidenze, anche epidemiologiche (perlomeno a partire dal 2008) degli effetti sanitari sulle popolazioni esposte, per non parlare della letteratura scientifica internazionale che da decenni (almeno dal 1995) ha dimostrato l’incremento di morbilità e mortalità connessi alla combustione del carbone.

Dalle indagini finora svolte emergono i comportamenti omissivi, colposi, delle amministrazioni pubbliche che hanno evitato di prendere tempestivi provvedimenti a tutela della salute dei cittadini esponendoli a rischi ambientali che sono evoluti fino a danni conclamati nonostante le conoscenze sempre più evidenti col passare del tempo e il cumulo degli impatti.

Ancor meno condivisibili appaiono le motivazioni per l’archiviazione delle posizioni dei responsabili della Regione Liguria e del Ministero dell’Ambiente con particolare riferimento alla distorsione della procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale. Rammentiamo infatti che, per superare le oggettive difficoltà di autorizzazione dei vecchi gruppi a carbone senza radicali modifiche impiantistiche (peraltro considerate non fattibili dall’azienda e che, quindi, avrebbero dovuto comportare la cessazione della loro attività) la Regione, concordando con la direzione Tirreno Power, ha preteso di innestare la procedura autorizzativa sulla nuova linea a carbone su quella precedente. In questo modo i vecchi impianti sono stati “salvati” dalla chiusura  permettendo il loro esercizio per lungo tempo nelle inadeguate condizioni preesistenti (assenza di attuazione delle migliori tecnologie disponibili) dal momento della scadenza degli obblighi comunitari connessi (ottobre 2007).

Medicina Democratica ritiene invece che gli elementi di prova raccolti e quelli che possono essere ancora raccolti con approfondimenti delle indagini  sui temi oggetto della richiesta di archiviazione siano sufficienti per proseguire l’azione penale nei confronti di tutti gli indagati.

 

Medicina Democratica Onlus

 

 

Vado Ligure,  3 agosto 2016

comunicato opposizione archiviazione tirreno power

 

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