Perfluoro alchili, l’emergenza veneta, il confronto con l’Avv. Billot, la conoscenza e la coscienza popolare

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Riportiamo le impressioni di una partecipante all’incontro organizzato, tra gli altri, da Medicina Democratica a Lonigo sulla crisi ambientale dovuta ai decennali sversamenti di perfluoroalchili (PFOA, PFAS) dalla Miteni di Trissino.
La conoscenza va di pari passo alla coscienza popolare del problema e alle iniziative di lotta con cui, tra l’altro, premere nei confronti delle istituzioni politiche e sanitarie.
Un metodo da estendere ovunque.

Teatro Comunale di Lonigo, 1 ottobre 2017

Nessuno spettacolo teatrale. Sul palco non ci sono attori e in platea non ci sono spettatori. Centinaia di persone sono accorse in questo splendido teatro ottocentesco, comuni cittadini, critici e responsabili, partecipi e attivi, anzi attivisti come si sono definite le “Mamme no Pfas” con addosso le magliette che esprimono l’indignazione per il danno causato ai loro figli: “Mattia 230 ng/lt di Pfoa nel sangue”.

I cittadini presenti vogliono capire come sia potuto succedere che per anni ci sia stato silenzio di fronte a uno dei più grandi disastri ambientali: lo sversamento nei fiumi e nelle acque potabili di sostanze chimiche pericolose, i Pfas, da parte di una multinazionale inserita nel territorio locale, industria che tuttora opera quasi indisturbata: la Miteni di Trissino.

Il protagonista della serata è Mr Robert Bilott giunto dagli Stati Uniti d’America per portare la sua testimonianza. E’ l’avvocato che ha difeso le società aziendali per otto anni. Poi, per una serie di coincidenze, ma soprattutto par la sua innata coscienza ecologica, ha deciso di abbracciare la causa ambientale che gli ha fatto capovolgere l’intera carriera per portare avanti, senza paura, una lotta decennale contro l’ inquinamento chimico. Mr Bilott ha raccontato, in maniera chiara e puntuale la sua battaglia contro la DuPont , il colosso chimico che ha sversato, a partire dagli anni Cinquanta, nel fiume Ohio ingenti quantità di Pfoa. Ciò che colpisce dal suo racconto è che già dagli anni ’90 esistono degli studi che dimostrano che il Pfoa è causa di cancri ai testicoli, tumori al pancreas e al fegato; inoltre provoca possibili danni al DNA e il cancro alla prostata. In Veneto ancor oggi si minimizza sugli effetti nocivi per la salute di queste sostanze chimiche! Eppure la popolazione veneta risulta essere maggiormente contaminata rispetto a quella americana, come constatato dallo stesso Mr Bilott. L’avvocato ha colto una differenza sostanziale: la diversa portata dei corsi d’acqua contaminati. L’Ohio è un grande fiume che permette di diluire maggiormente le sostanze chimiche rispetto al torrente Poscola di Trissino! Ecco perché l’avvocato raccomanda di proseguire con le indagini sanitarie sull’uomo.

Mr Bilott è rimasto positivamente sorpreso dei cittadini presenti che hanno mostrato la loro rabbia, la loro indignazione, ma anche la loro determinazione nella lotta per reclamare il diritto alla salute, il diritto al rispetto dell’ambiente, il diritto all’acqua.

E’ stato commovente il lungo e sentito applauso rivolto al medico dott. Vincenzo Cordiano, che per primo ha segnalato i rischi dell’inquinamento chimico. Fondamentale la presenza di Greenpeace che, oltre a ripercorrere le tappe della triste vicenda, ha messo a fuoco le reali problematiche: di fronte a tale disastro ambientale non si può più parlare di abbassamento dei limiti, ma dello stop immediato degli scarichi di Pfas. Si ritiene fondamentale inoltre conoscere la contaminazione alimentare: ad oggi non si sono rese pubbliche delle indagini a riguardo. Infine, incisivo e lungimirante l’intervento di Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia: “ Non siamo qui oggi per dichiarare guerra ad ogni costo alle aziende. Questo no. Ma dobbiamo pensare, in futuro, ad un modo diverso di lavorare , ad una chimica che rispetti l’uomo e l’ambiente. In caso contrario, tra vent’anni staremo ancora lottando contro la produzione di chissà quale altra nuova molecola, sconosciuta e potenzialmente dannosa”.

Teatro Comunale di Lonigo, 1 ottobre 2017. Cittadini a teatro per ascoltare un’amara verità, per smascherare chi continua a mettere in scena elementi ingannevoli per simulare una realtà diversa e rendere credibile una finzione.

Cittadini a teatro per scoprire che l’affermazione “L’inquinamento è stato evitato” era tutta una messinscena.

Michela, Gas Creazzo

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