La strage giornaliera dimenticata dalla ThyssenKrupp di Torino. Anche ieri sono morti due lavoratori

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I CRIMINI NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI CHE SI AMMALANO E MUOIONO PER GLI INFORTUNI E LE MALATTIE PROFESSIONALI CONTINUANO ED E’ PER QUESTO CHE GIRO LE CONSIDERAZIONI “E I NUMERI” DELL’OSSERVATORIO INDIPENDENTE DI BOLOGNA DEI MORTI SUL LAVORO.

ABBIAMO SEGUITO IL PROCESSO DELLA THYSSENKRUPP COME PARTE CIVILE E CI SIAMO IMPEGNATI A FIANCO DEL PROCURATORE GUARINIELLO E DEGLI ALTRI PM E GIUDICI,IN PARTICOLARE SI E’ MOLTO SPESO IL COMPIANTO LUIGI MARA E GLI ALTRI CONSULENTI DI MD RICOSTRUENDO IL CICLO PRODUTTIVO E I FATTI CHE HANNO PORTATO ALL’INCENDIO E ALLA MORTE DEI 7 LAVORATORI.
C’E’ STATA CONDANNA MA GLI IMPUTATI TEDESCHI PUR CONDANNATI CONTINUANO AD ESSERE LIBERI.
DEL RESTO NON E’ COSì ANCHE PER GLI IMPUTATI DELL’AMIANTO? O I REATI SONO PRESCRITTI O SONO ASSOLTI E SE CONDANNATI USUFRUISCONO DEI CONDONI E DEGLI “SCONTI” DI PENA DIFFICILE CHE I RICCHI E I PADRONI VADANO IN GALERA.

CONTINUIAMO COMUNQUE AD ESSERE IMPEGNATI NEI PROCESSI NEI QUALI IN PARTICOLARE QUELLI DELL’AMIANTO STANNO DANDO RISULTATI DELUDENTI

CONTINUIAMO A CHIEDERE CHE IL RICONOSCIMENTO DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI VENGA TOLTO ALL’INAIL E RIDATO ALLA SANITA’ (SENZA COMUNQUE FARCI ALCUNA ILLUSIONE); CHE TUTTI GLI INFORTUNI VENGANO CONTATI, IDEM PER LE MALATTIE PROFESSIONALI; CHE CESSINO I GIUDICE CUI VENGANO AFFIDATI I PROCESSI IN TEMA DI AMIANTO LAVORINO – CHE SI ARRIVI A DEFINIRE LA UNICA PROCURA NAZIONALE IN MERITO – E CHE NON SI RIFACCIANO A TEORIE “FRUTTO D’ARTIFICIO” (COME GIA’ EBBE A DIRE LA CASSAZIONE IN TEMPI MIGLIORI DI OGGI.

PER QUESTO INVIAMO IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO CHE ABBIAMO ORGANIZZATO PER IL 13 DICEMBRE PRESSO IL SENATO DELLA REPUBBLICA

FULVIO AURORA


L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro è nato pochi giorni dopo questa tragedia e da quei giorni che monitorato tutti i lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO.

in questi dieci anni di monitoraggio, 6.238 sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere, 610 quest’anno sui LUOGHI DI LAVORO e oltre 1300 se si aggiungono i lavoratori morti col mezzo di trasporto (sulle strade e in itinere). Due morti anche ieri sui luoghi di lavoro.

Anche ieri 4 dicembre sono morti sue lavoratori, ma non ci sono mai stati tanti morti sul lavoro dalla tragedia alla Thyssenkrupp di Torino: in questi dieci anni di monitoraggio non c’è mai stato un calo dei morti sui luoghi di lavoro, se non nella fantasia di chi diffonde dati parziali che si possono “tirare” a piacimento. A perdere la vita ieri Marco Pastore un giovane di 29 anni, che è caduto da un albero nel parco della villa Gernetto di proprietà di Silvio Berlusconi nella provincia di Monza. Un operaio bosniaco Naim Macak, di 43 anni è rimasto travolto da un macchinario mentre stava facendo dei lavori di manutenzione. La tragedia nel vercellese.


L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro compie 10 anni

http://cadutisullavoro.blogspot.it/

Il 31 dicembre 2017 l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro compirà dieci anni.
L’Osservatorio è nato per non far dimenticare la tragedia della Thyssenkrupp di Torino che avvenne esattamente dieci anni fa, nella notte tra il 6 e il 7 dicembre 2007.
Mi ricordo che rimasi sconvolto quando appresi della tragedia che colpì quei sette lavoratori, arsi vivi. Ricordo che le guance mi si bagnarono di lacrime. Per curiosità feci una ricerca su Internet per capire quanti erano i lavoratori morti per infortuni quell’anno, ma le notizie più recenti avevano almeno sei mesi o un anno e la fonte era sempre l’INAIL.

Ero appena andato in pensione e il mio unico desiderio era quello di potermi dedicare finalmente all’arte, che è sempre stata la passione della mia vita. Ma non riuscivo a restare indifferente a quello che era successo e decisi di occuparmi in prima persona del monitoraggio delle morti sul lavoro e con l’aiuto dei miei due figli creammo un sito e tabelle specifiche dove venivano registrati tutti i decessi. Nelle tabelle registravo anche tutte le notizie relative all’infortunio mortale: le generalità della vittima, la data dell’infortunio, la provincia dove l’infortunio si era verificato, l’età della vittima, professione e brevi cenni sulle modalità dell’infortunio.
Dopo un anno le prime sorprese: i morti che registravo sui luoghi di lavoro erano molti di più di quelli che venivano diffusi. Come mai?

Dopo anni, anche con l’aiuto di bravi giornalisti come Santo della Volpe, che ricordo con affetto, scoprimmo che l’INAIL monitorava solo i propri assicurati e che tantissimi non lo erano, che quelle che diffondeva inoltre erano solo le denunce che riceveva questo Istituto, poi dopo un iter burocratico, molte di queste non venivano riconosciute come tali.

Che le morti in nero non le prendeva in considerazione nessuno.

Dunque, un terzo delle morti per infortunio sul lavoro non sono presenti in nessun monitoraggio: solo l’Osservatorio le registra tutte.

Inoltre, oltre la metà dei morti per infortunio sul lavoro erano sulle strade e con un mezzo di trasporto; che sulle strade muoiono in itinere tantissime donne.
Che, contrariamente a quello che si pensa, le principali categorie dove si muore di più sono l’agricoltura, l’edilizia, quelle inerenti ai servizi all’impresa, l’autotrasporto, e l’industria.

Nessuno avrebbe mai immaginato che ogni anno muoiono schiacciati dal trattore dai 120 ai 150 agricoltori: complessivamente sono morti in modo così atroce in questi dieci anni oltre 1000 guidatori di questo mezzo, 1 morto su 5 (esclusi i morti senza mezzo di trasporto) è causato da questo mezzo e chi guida il trattore e muore ha tra i 17 e gli 85 anni.

Tra l’altro occorrerebbe aggiungerne altri, come bambini e adolescenti che vengono trasportati a bordo, o che provocano le morti sulle strade.

Nessuno immagina che ogni anno dal 20 al 25% di tutti i morti ha un’età superiore ai sessantanni e che con la Legge Fornero si è registrato un ulteriore incremento del numero di lavoratori morti per infortunio in tarda età, com’era addirittura ovvio prevederlo, ma che pur avendolo denunciato innumerevoli volte a tutti i partiti rappresentati in parlamento, a nulla è servito: mandare su un tetto un anziano con acciacchi, fargli guidare un trattore (pochi mesi fa il parlamento, ha rinviato per l’ennesima volta una legge europea che obbliga gli stati membri a far sottoporre a un esame per il patentino per guidare questo mezzo mortale più di ogni altro).

Per non parlare poi del pericolo che si corre su una strada con guidatori di TIR anziani, che muoiono numerosissimi sulle strade a causa dell’eccessivo numero di ore, dell’età e degli acciacchi.
Quindi è stata fatta nessuna distinzione tra chi svolge un lavoro sicuro e chi invece corre il pericolo di morire per la mancanza di riflessi poco pronti e che è pericoloso per sé e per gli altri.

Morti sui luoghi di lavoro

2008 637

2009 552

2010 561

2011 663

2012 624

2013 588

2014 662

2015 650

2016 641

2017 610

Carlo Soricelli

Curatore dell’Osservatorio indipendente di Bologna dei morti sul lavoro

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