Non solo biotestamento, le cure palliative come diritto umano

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente notizia dal Dr. Marco Ceresa attivo sul tema del diritto alle cure palliative e promotore di iniziative per l’attuazione di questo diritto anche nei confronti delle istituzioni legislative.

Cari colleghi,

Vi scrivo per segnalarvi che, con personale costante impegno e grazie all’interesse di alcuni onorevoli, si è ottenuto un nuovo atto parlamentare, sotto forma di Risoluzione in Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, che questa volta si occupa anche del tema della Formazione in Cure Palliative.

Infatti, oltre a ribadire ancora una volta la necessità di riportare le Cure Palliative negli Standard Ospedalieri (già oggetto di una serie di atti parlamentari pregressi, effettuati da parti politiche diverse, accomunate però da questo interesse, che precedettero l’ottenuta modifica dei LEA con l’inserimento delle Cp e della Terapia del dolore quale “cura” da garantire anche negli ospedali), si prende atto dell’evidente carenza di Palliativisti (come sappiamo 30% in lombardia …), sollecitando una soluzione relativa al problema formativo in medicina palliativa (coinvolgendo sia MIUR che MinSal).

Precisamente, la nuova Risoluzione che si è redatta, conclude impegnando il governo (certo a fine mandato, ma ciò in ogni caso resterà agli atti anche per l’agenda della prossima legislatura):

“ad avviare tempestivamente l’aggiornamento della normativa esistente a partire dal decreto ministeriale n. 70 del 2015 recante il regolamento sulla definizione degli standard ospedalieri – che non prevede fra le discipline ospedaliere le cure palliative – al fine di renderla coerente con il modello organizzativo disegnato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sui nuovi livelli essenziali di assistenza;”

“ad assumere iniziative per potenziare l’attività formativa del personale sanitario, anche tramite un accordo tra il Ministero della salute e il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per quanto attiene all’estensione della possibilità di accesso dei medici alla necessaria formazione specialistica dedicata (master in cure palliative) e la programmazione delle scuole di specialità, allo scopo di colmare le necessità che emergono anche in relazione alla più generale carenza di medici, prefigurata dalle recenti denunce della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo).”

Va sottolineato inoltre che anche la nuove legge sul “biotestamento” dovrebbe portare con se maggior valorizzazione delle Cure Palliative, citate molte volte in tale dettato normativo ed in particolare quando viene ricordato che “il rifiuto o la rinuncia al trattamento sanitario non possono comportare l’abbandono terapeutico”, in quanto “sono sempre assicurati il coinvolgimento del medico di famiglia e l’erogazione delle cure palliative di cui alla legge n. 38/2010 (Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore)”.

Non si può non notare che ciò è davvero possibile solo se le Cure Palliative sono presenti, effettivamente, in tutti i luoghi di cura in quanto LEA (incluso l’ospedale), ma anche, ovviamente, se vi è sufficiente personale sanitario correttamente formato per attuarle davvero ….

Le problematiche formative in Cure Palliative infatti, già ampiamente ricordate dalla legge 38/2010, appaiono ancora largamente da affrontare in maniera concretamente fruibile per il sistema sanitario non apparendo evidentemente sufficienti le soluzioni sin qui attuate, soprattutto se si vorrà estendere davvero il diritto alla cura della sofferenza a tutte le gravi malattie in cui si manifesta e non solo a quelle oncologiche cui ancora oggi è spesso limitato tale diritto.

Infatti sia le specialità rese equipollenti, sia i Master di Alta Formazione in CP di 2° livello con limitazione d’accesso solo ad alcuni specialisti, non appaiono sino ad ora aver fornito personale sufficiente, per un mestiere certo non facile, in cui il personale che lo attua, oltre ad avere una importante motivazione personale, dovrebbe trovare, forse, anche percorsi formativi accessibili, professionalizzanti e più semplificati rispetto ad oggi.

Un caro saluto a tutti ed un augurio per l’ormai prossimo S. Natale e per l’anno nuovo.

Marco Ceresa

Link: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=7/01420&ramo=CAMERA&leg=17

NB in relazione a tale argomento sono numerosi gli interventi susseguitisi dal 2014 ad oggi:

Link vari

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=29997

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/09658&ramo=CAMERA&leg=17

http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=30107

http://omceomi.it/news/dettaglio/2015/07/30/cure-palliative-negli-standard-ospedalieri

http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=35855

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=7/00899&ramo=CAMERA&leg=17

http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=41777

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/09271&ramo=CAMERA&leg=17

http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=43665

http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=44706

http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=49048

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/10891&ramo=CAMERA&leg=17

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