SOLIDARIETA’ PER MARGHERITA CALDERAZZI DI SLAI COBAS DI TARANTO

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Comunicato di Medicina Democratica
La condanna di Margherita Calderazzi, coordinatrice dello SLAI COBAS di Taranto, ad un mese di arresti domiciliari non corrisponde a veri criteri di giustizia. Condividiamo le critiche dello SLAI COBAS sull’utilizzo del “doppio binario” rispetto a chi è rivolta l’azione giuridica. Prima di riuscire a mettere sotto inchiesta e ancora di più a condannare chi non rispetta i diritti ambientali e del lavoro ci voglio anni. E non sempre si riesce. I tempi della giustizia sono lunghissimi e spesso interviene la prescrizione.
Margherita sta seguendo il processo contro padron Riva e l’ILVA di Taranto: ci informa puntualmente inviandoci le trascrizioni delle udienze in quanto siamo, come MD parte civile, e commentandole conseguentemente. Un processo in cui si tira in lungo e dove data la sua ampiezza per il numero di imputati e di parti civili. Chissà quando si arriverà alla prima sentenza…
Sappiamo che Margherita non si scoraggerà e continuerà la sua e la nostra lotta per l’affermazione del diritto al lavoro e alla salute dei lavoratori e per la salubrità dell’ambiente. Ed anche per la legalità che non può essere come pare in questo frangente a senso unico.
A Taranto sono stati fatti avanti con gli interventi e i sequestri iniziali della Magistratura, ma la situazione di gravità ambientale di attentati alla salute dei lavoratori e dei cittadini è continuata. Il recente accordo con i sindacati se ha ridato il lavoro (anche se non a tutti i lavoratori e se restano molte incertezze), non ha risolto in modo puntuale il nodo ambientale. Infatti a quando le bonifiche delle parti più compromesse della fabbrica con, se del caso, la chiusura degli impianti che producono maggior inquinamento? e quando la loro sostituzione con impianti privi di nocività per l’interno e l’esterno della fabbrica?
Meglio sacrificare una parte dei profitti piuttosto che la salute e la vita di centinaia di lavoratori e di cittadini inquinati. Allora continuiamo la lotta come e con Margherita.

Per Medicina Democratica, Fulvio Aurora

Riportiamo sotto il comunicato di SLAI COBAS di TARANTO

COMUNICATO DELLO SLAI COBAS DI TARANTO

Questa mattina (lunedì 15 ottobre) i carabinieri hanno posto Margherita Calderazzi, in qualità di coordinatrice dello Slai cobas per il sindacato di classe, agli arresti domiciliari per 1 mese, in esecuzione di una condanna emessa a seguito della grande lotta del 2010 per il lavoro dei Disoccupati Organizzati di Taranto . Ci si poteva aspettare che il mese fosse di affidamento ai servizi sociali e invece hanno deciso per l’arresto. Ciò è ingiusto e oggettivamente grave, al di là della relativa esiguità della pena!
Si conferma che in questo sistema si persegue e arresta chi difende i diritti dei lavoratori, dei migranti, delle donne e delle masse popolari e
si tratta con i guanti bianchi i padroni echi anche in posti di potere ruba miliardi, sfrutta, ammazza i lavoratori, ecc. ecc; fra l’altro questo
succede a Taranto dove i grandi padroni, esponenti Istituzionali, parlamentari, ancora non hanno ricevuto neanche un giorno di condanna per
aver fatto ammalare, morire, con l’inquinamento Ilva, centinaia di lavoratori e migliaia di persone, donne, bambini.
Perchè questa condanna?
Margherita Calderazzi era l’organizzatrice della lunga e dura lotta dei Disoccupati Organizzati Slai cobas sc che ebbe un suo momento di culmine
nell’aprile/maggio del 2010. Fu organizzata una tenda sotto il Comune di Taranto, un punto di autorganizzazione, di unità, di mobilitazione di tutti i disoccupati e i senza lavoro a Taranto; una Tenda che divenne nelle settimane successive un luogo di incontro, di iniziativa rivolta a tutta la città, per tutte quelle persone disoccupate che volevano reagire, conquistare un lavoro dignitoso e il proprio futuro.
Non piaceva e dava fastidio quella tenda al Sindaco dell’epoca e a tutti i benpensanti.
La tenda fu violentemente attaccata dalle forze della polizia municipale, distrutta, chi la occupava fu malmenato, alcuni ed alcune furono anche
feriti.
Ma chi stava lottando non mollò, c’è chi ritiene la libertà di parola e di protesta un bene che va ben oltre la stessa paura, le stesse minacce, le
stesse manganellate. Il presidio fu nuovamente organizzato… solo chi non lotta ha già perso.
L’azione dei vigili urbani del luogo andò avanti, anche nei giorni successivi, creando artatamente un clima di scontro; ma trovarono la ferma
opposizione dei Disoccupati organizzati nello Slai cobas sc e naturalmente della sua coordinatrice Margherita Calderazzi.
Da qui era scaturita la denuncia-querela del Vigile contro alcuni Disoccupati Organizzati e la sua coordinatrice
L’unica strada per chi vuole imbavagliare le lotte è colpire chi non molla, con ogni mezzo, Margherita fu accusata di aver “offeso” uno dei capi dei
vigili urbani del luogo non nuovo alle provocazioni verso chi lottava.
Inviata immediatamente a processo, viene assolta in primo grado, e invece inopinatamente condannata in secondo grado per oltraggio a pubblico
ufficiale ad un mese di detenzione.
Nelle motivazioni degli arresti domiciliari si citano fatti ed altri procedimenti penali a carico di Margherita o altrettanto esigui e già
scontati o sui quali non vi è ancora nessuna condanna e in certi casi neanche un rinvio a giudizio e che comunque non c’entrano niente con lo
specifico reato che origina questa condanna di un mese. Questo non è accettabile.
Per questo esprimiamo una forte protesta.
Sottrarre anche per un mese la coordinatrice in una fase di una intensa lotta per il lavoro contro la precarietà -contro l’accordo Ilva che produce
esuberi e lascia intatta l’attacco alla salute sicurezza e inquinamento-contro il razzismo e il decreto sicurezza -per la massima
preparazione della manifestazione nazionale delle donne del 24 novembre è un danno indubbio che chiama tutti a una intensificazione dell’impegno e
l’iniziativa a rendere reale la nostra parola d’ordine la repressione non ferma ma alimenta lotta e ribellione

Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
Slai cobas per il sindacato di classe – Coordinamento Nazionale
slaicobasta@gmail.com 15 ottobre 2018

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