PROCESSO D’APPELLO ALFA ROMEO PER LE MORTI DA AMIANTO DI 15 LAVORATORI, LE RICHIESTE DI CONDANNA

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Milano, 12 dicembre 2018

COMUNICATO STAMPA di Medicina Democratica e AIEA

Chieste dal PG Nicola Balice condanne fra gli 8 e i 5 anni per i dirigenti dell’Alfa Romeo di Arese, ritenuti
responsabili della morte per mesotelioma pleurico di 15 lavoratori
Forse ci sarà giustizia per i 15 operai dell’Alfa Romeo di Arese, morti per una “sentenza inappellabile”:
mesotelioma pleurico provocato dall’amianto, respirato per decenni nel luogo di lavoro! ” E’ quanto ci si
attende dalla richieste di condanna formulate oggi dal Procuratore Generale dott. Nicola Balice alla Corte
d’Appello della V Sezione Penale del Tribunale di Milano, contro la sentenza assolutoria di primo grado che
aveva mandato assolti tutti gli imputati, accusati di omicidio colposo per la morte di 15 operai della Alfa
Romeo a causa della esposizione all’amianto”, è quanto hanno dichiarato Fulvio Aurora, per Medicina
Democratica, Maura Crudeli, per l’associazione Italiana Esposti Amianto e Michele Michelino, per il
Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio
Queste le richieste di condanna per gli imputati:
Paolo Cantarelli, già Amministratore Delegato, 6 anni complessivi, Giorgio Garuzzo, ex presidente di Fiat
Auto, 5 anni, e i seguenti ex manager di Alfa Romeo di Arese: Piero Fusaro, 8 anni; Vincenzo Moro, 5
anni,Gian Battista Razzolli, 8 anni.
Anche gli avvocati di parte civile, intervenuti nell’udienza odierna, hanno messo in luce l’incongruenza
della sentenza di primo grado. In particolare l’avvocata Laura Mara, per le parti civili Medicina Democratica
e Associazione Italiana Esposti Amianto, ha evidenziato come la sentenza di primo grado fosse carente nelle
motivazioni scientifiche. Di fatto i lavoratori sono stati esposti all’amianto in quanto non sono state
applicate le leggi sulla salute e sicurezza sul lavoro, ma sono addirittura “saltati” o sono stati travisati gli
studi scientifici in materia più accreditati ed emanati da conferenze internazionali, in tema di mesotelioma,
quali Le Consensus Conference di Helsinky del 2014, e quella di Bari del 2015-
Inoltre, le parti civili denunciano che la sentenza assolutoria di primo grado di fatto poggia sulle valutazioni
dei consulenti dell’azienda, sui quali pendono dubbi di conflitto di interesse.
A questo punto, Si attende la sentenza, ormai prossima, che verrà emanata dopo le arringhe dei difensori,
con l’auspicio che questa volta venga fatta finalmente giustizia.
Per info:
Ufficio Stampa:
Carmìna Conte cell. 393 137 7616
Fulvio Aurora, cell.339 251 6050

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