ILVA E AMIANTO : PRESIDIO ALLA CORTE DI CASSAZIONE IL 5 FEBBRAIO 2019

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COMUNICATO STAMPA

Si è appreso con notifica inviata nella tarda mattinata di oggi, e che si allega alla presente e mail, che è stata rinviata, a data da destinarsi, l’udienza fissata per domani mattina, martedì 5 febbraio, in Corte di Cassazione a Roma, IV Sezione Penale, per il processo per le vittime dell’amianto all’ILVA di Taranto.
Pertanto il CNA, Coordinamento Nazionale Amianto, presidente Salvatore Nania, a cui aderiscono 18 associazioni a livello nazionale, ha dovuto annullare il Sit-In previsto per domani mattina davanti alla Corte di Cassazione. e ha convocato una riunione urgente per esaminare la situazione in campo nazionale relativamente alla battaglia per il riconoscimento delle responsabiltà per le migliaia di vittime dell’amianto respirato nei luoghi di lavoro. Troppi i procedimenti giudiziari, che rimbalzano attraverso i vari gradi di giudizio da un tribunale all’altro, in varie parti d’Italia, fra prescrizioni e alleggerimenti di pena, mentre la gente continua a morire.

Eventuali nuove iniziative e manifestazioni saranno rese note al più presto.
Grazie per l’attenzione,

cordiali saluti,
Carmìna Conte
Ufficio Stampa
Medicina Democratica
AIEA- Associazione Nazionale Esposti Amianto
cell. 393 13 77 616

Il Coordinamento Nazionale Amianto, in occasione della seduta del 5.02.2019 della Corte di Cassazione sulle patologie e le morti da amianto presso l’ILVA di Taranto (riguardante 31 lavoratori) viene organizzato un presidio davanti alla sede (v. volantino).
La sentenza di primo grado (2014) ha riconosciuto la colpevolezza di 27 dirigenti dell’acciaieria mentre in appello (anche grazie alla prescrizione) è stata riconosciuta la responsabilità solo per 3 dirigenti, in sostanza una assoluzione.
Non è il primo caso, come più volte denunciato anche su questo sito, di ingiustizia che “si consuma quotidianamente nelle aule dei Tribunali … cancellando precise responsabilità di chi avrebbe dovuto tutelare la vita dei dipendenti e non l’ha fatto” (si ricordano le sentenze assolutorie come Marina Militare – Padova; Olivetti di Ivrea; Pirelli – Milano; Fibronit ecc.

Uniti contro l’amianto per affermare il diritto alla salute e sostenere che l’amianto è un cancerogeno certo, che non esiste un valore limite che è innocuo per la salute.

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