CRIMINE FERROVIARIO DI VIAREGGIO : INIZIATIVE E COMMENTI DA “IL MONDO CHE VORREI”

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Riceviamo e divulghiamo la nota sottostante dall’Associazione “Il Mondo che vorrei”, iniziative e commenti sull’andamento del processo di appello per il crimine ferroviario di Viareggio

– A febbraio l’appuntamento di ogni 29 del mese alla Casina dei ricordi, si terrà giovedì 28 febbraio ore 23.30

– L’assemblea generale dei Soci dell’Associazione dei familiari “Il Mondo che vorrei”, si tiene venerdì 1° marzo alle ore 21.00 alla Circoscrizione Marco Polo, via L. Repaci, 1 – Viareggio

– Prossime proiezione del docu-film “Il Sole sulla pelle”:

giovedì 28 febbraio ore 18.00 a Roma alla Casa del cinema in via M. Mastroianni 1 – 00197

giovedì 7 marzo ore 21.15 a Pietrasanta (Lu) al Cinema comunale

Riflessioni … …

Firenze. Processo d’Appello per la strage ferroviaria di Viareggio: 29 giugno 2009

Moretti ex novo: dalla presenza in aula alla rinuncia alla prescrizione …

L’Appello inizia il 13 novembre ’18. Alle udienze del 22 e 23 gennaio, per la prima volta, a 9 anni e mezzo dal disastro ferroviario, si presenta Mauro Moretti.

E’ la ‘risposta’ alla sentenza di 1° grado del 31 gennaio 2017.

Avvocati e ferrovie, dopo la condanna, dichiararono che la sentenza era stata condizionata per il fatto di ‘dover placare esigenze esterne al processo’ e da evidenti difetti di comunicazione da parte delle ferrovie.

La presenza di Moretti e del gruppo dirigente Fs, sin dalle prime udienze per l’Appello, è il segnale del cambiamento di strategia.

Infatti, Moretti, condannato a 7 anni in contumacia come Ad di Rfi, aveva totalmente snobbato reati, accuse ed iter processuale. Senza dimenticare che, a poche ore dal disastro ferroviario che provocò la strage con le 32 Vittime e feriti gravissimi, con supponenza ebbe a dire: “Non c’entriamo niente con quanto accaduto e non attiveremo le nostre assicurazioni”.

Poi altre dichiarazioni pesantemente offensive, sino allo “spiacevolissimo episodio”. Non ha avuto neppure il coraggio e la responsabilità di usare la parola incidente! Un episodio, come se si fosse trattato di un cigno nero e spiacevolissimo per aver incrinato la sua immagine di importante manager di Stato.

Il 4 febbraio inizia la requisitoria dei Pubblici ministeri (Pm) che si protrae fino all’11 febbraio per 4 udienze. Nel frattempo, da maggio ’18, due reati (‘incendio colposo’ e ‘lesioni gravi e gravissime colpose’) sono stati prescritti. Quindi, le richieste dei Pm, vengono ridotte di 6 mesi rispetto alle richieste del 1° grado, perché le prescrizioni riducono la pena di 4 mesi per le lesioni e di 2 mesi per l’incendio. Rimangono in piedi i reati di “omicidio colposo” e di “disastro ferroviario”.

I Pm ripropongono le richieste di condanna del 1° grado; anche nei confronti di Moretti come Ad della Holding Fs, di Fs Logistica, di imputati tedeschi … assolti.

Secondo i Pm, gli imputati/condannati erano perfettamente a conoscenza di quanto sarebbe potuto accadere non avendo provveduto ad attuare le normative vigenti e non avendo adottato misure preventive e protettive, oltre che precauzionali, prudenziali e mitigatrici, della colpa consapevole e cosciente!

Dopo la richiesta a 15 anni e mezzo dei Pm, l’avvocato di Moretti chiede la parola per il suo assistito che dichiara: “ … rinuncio alla prescrizione per rispetto delle vittime, dei familiari e del loro dolore. Lo faccio perché ritengo di essere innocente”. Se ne va con l’udienza in corso e non si è fatto più vedere in aula.

Giustamente e doverosamente, al cavaliere Moretti, nonché “ferroviere” (a detta del suo avvocato) che non si occupava né di treni, né di binari, fuori dall’aula, la madre di una delle 32 Vittime, gli rinfaccia che prima di parlare delle Vittime, dei loro familiari e di un dolore che mai andrà in prescrizione, deve sciacquarsi la bocca. In 10(!) anni, quando mai il suddetto ha dato segni sinceri in tal senso?!

Nel Pd (ex partito di governo) si è assistito alla classica tempesta nel bicchier d’acqua tra un candidato alla segreteria nazionale ed un consigliere regionale. Il primo ha elogiato Moretti per la rinuncia alla prescrizione, il secondo si è risentito.

Il problema non è la ‘diatriba’ tra dirigenti, funzionari o iscritti, ma il fatto che il Pd abbia sempre dato corda e sostenuto Moretti, come la stessa Filt-Cgil regionale e nazionale, di cui Moretti è stato segretario dal 1986 al 1991.

L’ex capo di Stato, Napolitano, lo ha nominato cavaliere del lavoro, governi di destra e di centro-sinistra lo hanno sempre elogiato e rinominato Ad della Holding Fs, il governo Letta ha accettato i risarcimenti delle assicurazioni non costituendosi parte civile, il governo Renzi lo ha promosso Ad di Finmeccanica-Leonardo.

L’ex ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Del(i)rio, il giorno dopo la richiesta delle condanne dei Pm a Moretti (16 anni), ad Elia (15 anni) … nel 1° grado, in una trasmissione televisiva, disse che la richiesta per Moretti era “sproporzionata”. Sarebbe stato interessante e divertente chiedere all’ex ministro quale fosse la richiesta proporzionata e perché non si era risentito degli anni richiesti ad Elia e ad altri imputati.

Questi sono alcuni “passaggi” che mostrano e dimostrano la indiscussa e incondizionata “solidarietà” del Pd a Moretti. La verità, però, è che la politica tutta e le istituzioni tutte avevano, per conto loro, già assolto il “ferroviere” Moretti.

Preso atto della condanna in 1° grado, sproporzionata sì, rispetto all’immane tragedia del 29 giugno 2009, in quanto mite rispetto alle sue pesanti responsabilità, Moretti ed Fs hanno deciso di colmare artatamente e strumentalmente quel “difetto di comunicazione”.

Presenza in aula e rinuncia alla prescrizione sono, al momento, le carte scoperte di Moretti. La sua rinuncia alla prescrizione, all’insaputa degli altri imputati, è una palese e manifesta furbata. Infatti, a fronte di una condanna avrebbe un carico di 6 mesi in più, mentre per questo suo comportamento potrebbe usufruire di attenuanti e quindi di uno sconto fino ad un terzo della pena. Il suo tentativo è in corso … d’opera.

Niente male come mossa propagandistica a fin di bene per la sua posizione processuale.

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