ASSEMBLEA NAZIONALE PER IL RITIRO DI QUALUNQUE PROGETTO DI AUTONOMIA DIFFERENZIATA

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Rilanciamo l’appuntamento per il 7 luglio a Roma contro qualunque progetto di autonomia differenziata cui Medicina Democratica ha aderito.

PROGRAMMA DELL’ASSEMBLEA

Roma, via Sicilia 168 Liceo Torquato Tasso

Ore 10: Apertura dei lavori
Lorenzo Varaldo (Manifesto dei 500)
Relazioni introduttive di:
Massimo Villone
(professore emerito di diritto costituzionale, Università Federico II di Napoli e presidente del Coordinamento della Democrazia Costituzionale)
Loretta Mussi (medico, ex Dirigente medico di Sanità Pubblica)
Andrea Del Monaco (economista, scrittore, giornalista)
Paolo Berdini (saggista,urbanista)
Giuliano Laccetti (prof. ord. di Informatica, gruppo firmatari documento della Federico II di Napoli)
Marina Boscaino (portavoce nazionale Lipscuola, CDC Roma) e Rossella Latempa (Appello per la scuola pubblica, membro della redazione di “Roars”)
Ore 12: Dibattito
Ore 15: Conclusioni

IL TESTO DELLA CONVOCAZIONE

Carissime/i, l’ Appello per un’assemblea contro ogni tipo di regionalizzazione – un’assemblea da costruire insieme, con il coinvolgimento dei principali settori (istruzione, sanità, lavoro, beni culturali, ambiente, ricerca) – ha avuto una risposta superiore alle nostre aspettative: mentre scriviamo ben 106 tra associazioni e coordinamenti hanno già risposto e confidiamo che altri chiederanno di aderire prima del 7 luglio. Questi numeri e il pericolo rappresentato dall’Autonomia differenziata consegnano a tutte/i noi una grande responsabilità. E, al tempo stesso, ci spingono a rendere questa assemblea la più partecipata, trasparente, democratica ed efficace possibile. Crediamo sia desiderio di tutte/i che il maggior numero di partecipanti possa portare il proprio contributo alla discussione ma, se la partecipazione dovesse essere particolarmente numerosa, potrebbero non esserci tempi adeguati per consentirlo. Per questo proponiamo alcune regole affinché il nostro incontro concretizzi i nostri auspici: – anche per accogliere la richiesta che in molte/i avete avanzata, durante la mattinata ci saranno alcuni interventi di rappresentanti di ciascuno dei settori coinvolti, che inquadreranno le condizioni alle quali l’AD verrà applicata e le conseguenze che ne deriveranno nel settore specifico; – immediatamente dopo si svilupperanno gli interventi dei delegati dalle singole associazioni e/o dai singoli che parteciperanno. – per parlare si potrà compilare all’entrata un’ apposita prenotazione. Ciascun intervento non potrà sforare i 5 minuti: si sollecita ad intervenire sulle specifiche questioni e sulle possibili iniziative da intraprendere – l’ordine degli interventi non seguirà necessariamente quello di prenotazione, dal momento che riteniamo molto importante un’articolazione del dibattito che veda una equilibrata partecipazione dei vari settori (ambiente, scuola, sanità, ricerca ecc) e delle varie associazioni – qualora non fosse possibile far parlare tutte/i coloro che si prenoteranno, né ascoltare tutto quello che si vorrebbe dire, ci impegniamo sin da ora a pubblicare quanto prima i testi degli interventi che perverranno alle seguenti caselle di posta: info@lipscuola.it, manifestodei500@gmail.com. Noi per primi, per trasparenza ed affinchè tutti ne siano da subito a conoscenza e possano discuterne, pubblicheremo tra i materiali preparatori alcune proposte conclusive, così come vi invitiamo a far pervenire anticipatamente le vostre. Speriamo comprenderete e condividerete questa impostazione dei lavori. Stiamo organizzando tutte/i insieme una iniziativa davvero importante; facciamo del nostro meglio perché riesca e ci si lasci domenica pomeriggio con una prospettiva condivisa. A domenica.

IL TESTO DELL’APPELLO

Rivolgiamo un appello a donne e uomini liberi, alle soggettività politiche e sindacali, al mondo dell’associazionismo, ai movimenti che si riconoscono nei principi di uguaglianza e nell’universalità dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione.
Un appello per incontrarci e costituirci in un Coordinamento nazionale in difesa della Repubblica, dell’universalità dei diritti e della solidarietà nazionale contro il federalismo differenziale.
Va avanti l’approvazione “dell’autonomia regionale differenziata”, nel silenzio generale mentre l’opinione pubblica viene distratta dall’assordante propaganda razzista e xenofoba. Senza discussione politica diffusa e all’insaputa di milioni di cittadine/i si sta per determinare nel giro di poche settimane la mutazione definitiva della nostra architettura istituzionale, la destrutturazione della nostra Repubblica.
La vicenda è partita con i referendum svolti in Veneto e Lombardia nel 2017,cui ora si vuole dare seguito senza tenere alcun conto dei principi di tutela dell’eguaglianza, dei diritti e dell’unità della Repubblica affermati dalla Corte Costituzionale
La Lega che ha voluto i referendum in Lombardia e Veneto oggi è al Governo e pretende che il governo dia risposte interpretando le norme costituzionali sull’autonomia in modo eversivo per l’unità nazionale e l’universalità dei diritti. La maggioranza politica giallo verde non può consegnarsi alle istanze secessionistiche della Lega. Il Pd farebbe bene ad opporsi non solo a questa richiesta targata Lega ma anche all’autonomia differenziata posta dalla maggioranza PD dell’Emilia Romagna, in forme solo in parte dissimili. Dal 2017, durante il governo Gentiloni, ad oggi sulla scia di Veneto, Lombardia e Emilia Romagna anche altre Regioni si stanno attivando per ottenere maggiori poteri e risorse grazie alla sciagurata modifica del Titolo V della Costituzione del 2001.
Di fronte al rischio di una “secessione dei ricchi” è necessario un coordinamento delle forze che si oppongono a questo processo per dare vita a una mobilitazione efficace per bloccarla.
Un coordinamento che chieda anche una commissione di inchiesta parlamentare, ai sensi dell’art. 82 della Costituzione, sull’attuale stato delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali in ciascuna Regione Italiana, in modo da fotografare la situazione attuale già fortemente compromessa. Da una seria inchiesta parlamentare, tenuta anche a informare adeguatamente i cittadini, risulterebbero infatti gravi disparità fra Regione e Regione (soprattutto fra regioni a statuto speciale e regioni a statuto ordinario, fra regioni del nord e del sud del Paese).
La gestione e l’attribuzione delle risorse deve restare in un ambito nazionale condiviso da tutte le regioni e dai comuni
Questa verifica aprirebbe finalmente un dibattito consapevole, basato su dati oggettivi, sullo stato dei diritti in Italia e non favorirebbe ulteriori fughe in avanti, destinate ad aggravare ancora di più le disparità fra i cittadini residenti nelle diverse regioni italiane, che nel caso della sanità sono già al limite per il SSN.
Non sono stati nemmeno definiti e garantiti in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali di prestazione (LEP) nei diversi campi, rispetto ai quali dal 2001, a seguito della riforma del titolo V° della Costituzione, esiste un vuoto normativo, come denunciato più volte dalla Corte Costituzionale. Ogni scelta deve inoltre essere definita con il consenso di tutte le regioni e i Comuni, perché non è accettabile che diritti fondamentali vengano riservati ad alcune regioni e ad altre no, che le risorse vengano differenziate a danno delle aree più deboli e in difficoltà del nostro paese.
Il sistema di istruzione non è un semplice servizio ma una funzione primaria dello stato che in base alla Costituzione deve garantire il diritto sociale all’istruzione in tutto il paese fino ai massimi livelli.
Riteniamo necessario che non vi debbano essere ulteriori trasferimenti di poteri e risorse alle regioni su base bilaterale e che i trasferimenti sulle materie a loro assegnate debbano essere ancorati esclusivamente a oggettivi fabbisogni dei territori, escludendo ogni riferimento a indicatori di ricchezza.
L’Autonomia regionale differenziata non può avvenire a scapito anche delle autonomie locali, le istituzioni più vicine alla cittadinanza, in quanto le esproprierebbe di alcuni poteri a favore di nuovi carrozzoni centralizzati e inefficienti a livello regionale.
In questo contesto di grandi egoismi verrebbe soppressa l’universalità dei diritti, trasformati in beni di cui le Regioni potrebbero disporre a seconda del reddito dei loro residenti; per poterne usufruire nella quantità e qualità necessarie, non basterebbe essere cittadini italiani, ma esserlo di una regione ricca, in aperta violazione dei principi di uguaglianza scolpiti nella Costituzione.
In questo quadro vi sarebbe una ricaduta negativa prioritariamente sulle regioni del Sud e sugli abitanti non ricchi di tutt’ Italia con la progressiva privatizzazione dei servizi. Il Mezzogiorno viene condannato a essere privo di pari riconoscimento della cittadinanza, con ancor maggiore desertificazione degli investimenti e sempre più debole economia. L’autonomia regionale differenziata negherebbe così la solidarietà nazionale, la coesione e i diritti uguali per tutte/i che garantiscono l’unità giuridica ed economica del paese.
Di fronte a tutto questo, vi sono le nostre ragioni, l’esigenza di un’opposizione e di una lotta politica e sociale in difesa dell’universalità dei diritti e della solidarietà nazionale.
Roma, 15 febbraio 2019

Promotrici/ori:
Paolo Berdini, Piero Bernocchi, Piero Bevilacqua, Marina Boscaino Loredana De Petris, Gianni Ferrara, Eleonora Forenza, Loredana Fraleone, Domenico Gallo, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Loredana Irene Marino, Roberto Musacchio, Rosa Rinaldi, Antonia Sani, Francesco Sinopoli, Giovanni Russo Spena, Guido Viale,Gianfranco Viesti, Massimo Villone, Vincenzo Vita, Eugenio Mazzarella, Alfonso Gianni, Pietro Adami, Mauro Beschi, Gaetano Rivezzi, Giulia Venia, Antonio Pileggi, Antonio Di Stasi, Fiorenzo Fasoli, Giulia Rodano, Maurizio Acerbo, Francesco Di Matteo, Rino Malinconico, Tomaso Montanari, Moreno Biagini, Maria Paola Patuelli, Mari Agostina Cabiddu, Maria Ricciardi, Fabrizio Bellamoli, Luigi Pandolfi, Antonio Caputo, Daniela Caramel, Raffaele Tecce, Claudia Berton, Miria Pericolosi, Beppe Corioni, Cristina Stevanoni, Francesco Baicchi, Dino Greco, Silvia Chiarizia, Enzo Camporesi, Maria Longo, Guido Liguori, Vittorio Agnoletto, Ugo Mattei, Sergio Caserta, Filippo Ronchi, Emilio Zecca, Vannino Chiti, Dante Loi, Mauro Cherubini, Vincenzo Laschera, Yorgos Panussis, Simonetta Venturini, Katia Zanotti, Nadia Urbinati, Nicola Fratoianni, Pancho Pardi, Cesare Antetomaso, Paolo Maddalena, Rosella De Troia

Assemblea Nazionale per il ritiro
di qualunque progetto di Autonomia differenziata
Adesioni al 1 luglio 2019
Promotori e organizzatori: Appello per la scuola pubblica – Assur – Autoconvoca3 della scuola – Comitato 22 marzo per la difesa della scuola pubblica – LipScuola – Manifesto dei 500 – No Invalsi
Hanno aderito finora: Ass. Naz. Giuristi Democratici – Medicina Democratica – Federazione dei circoli “Giustizia e libertà” – “Libertà e Giustizia” Nazionale – Coord. Naz. NO Triv – Attac Italia – ANPI Provinciale Reggio Calabria – ANPI Roma – Ass. Baricittàperta – ARCI-Roma – Rete dei Numeri Primi – CIDI – Ass.“Ci sia acqua ai due lati” Livorno – Gruppo di firmatari documento Federico II-Napoli – Democrazia e Lavoro Cgil – Ass. Extra nos Corato – Ass.”Il Manifesto in rete” Bologna – Ass. Mani rosse antirazziste Roma – Ass. Naz. “Liberacittadinanza”- Ass. Naz. “per la scuola della Repubblica” – ANPI San Lorenzo – Ass. verso il Kurdistan – Campagna “Dico32” – Circolo cult. Spazio Rosso U. Terracini-Jesi – LeG Bari – LeG Bologna – LeG “Maremma Grossetana” – LeG Milano – LeG Padova – LeG Piana del Sele – LeG Udine – LeG Rimini – LeG Treviso – LeG Umbria – Circolo W. Benjamin Tor Vergata – Com. art. 33 Bari – CDC Brescia – CDC Catania – CDC Emilia Romagna – CDC Milano – CDC Napoli – CDC Parma – CDC Roma – CDC Veneto – CDC per unità Repubblica Bari – Com. Gaetano Salvemini – Com. Naz. Acqua Bene Comune – Com. NO Autonomia differenziata – Com. territoriale contro la regionalizzazione differenziate-Viterbo – Com. per la Costituzione Roma XII – Com. pugliese Acqua Bene Comune – Compagnia Teatro di Sacco Perugia – Coord. Donne Italiane di Francoforte – Coord. “La scuola siamo noi” Parma – Coord. Unità della scuola contro regionalizzazione – Coord. Urbino Pesaro Fano 27 maggio – Coord. Veneto per la scuola pubblica – CUB Scuola – Forum per il diritto alla salute – Illuminitalia – Rivista e ass. ”Indipendenza” – Laboratorio della Rivista LEFT – Libera Umbria – Nastrini liberi uniti – Officina dei saperi – Osservatorio del sud – Partigiani della Scuola Pubblica della Calabria – Periodico “Lavoro e Salute” – Redazione di Comune info.net – Red. La città futura – Red. Tribuna Libera – Rete 29 aprile – Rete genitori casertani – Rete dei numeri pari – “RiconquistiamoTutto”, area programmatica congressuale della CGIL – Spazio sociale “100 passi” San Vitaliano Napoli – Un’Altra Storia Varese – Articolo 1 – la Sinistra – Movimento demA – Partito Comunista Italiano – Partito comunista dei lavoratori – Partito del Sud – Partito della Rifondazione comunista – Possibile – Rete delle città in Comune – Risorgimento Socialista – Sinistra anticapitalista Napoli – AND Roma – Ass.ne naz. Libero Pensiero “Giordano Bruno” – CESP Centro Studi per la Scuola Pubblica Padova – Psi- scuola – Coord. Nord Sud del mondo – Comitato culturale cultur@zione – Forum per il Diritto alla Salute – Radio Vostok – Com. Legamjonici Taranto – Legambiente Palo del Colle Circ. M. Hrovatin – Ass. Marx XXI Bari – Scuola è futuro Novara – Gruppo Montesacro della Comunità di Base Roma – ASSOTECNICI, Ass. Nazi.tecnic i per la Tutela dei Beni Culturali ed Ambientali – Comitato nazionale Art.3 – Nodo21 – MGA sindacato nazionale forense – Cobas scuola – Società italiana di storia patria.

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