I PROFITTI DELL’INAIL, LA PROTESTA DELL’ANMIL : RIDURRE LE FUNZIONI DELL’INAIL A ENTE ASSICURATORE (RISARCITORE) !

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In seguito al Comunicato dell’ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi civili) https://www.anmil.it/comunicati-stampa/anmil-con-avanzo-Inail-investire-in-prevenzione-e-tutela/ a proposito del bilancio INAIL e degli infortuni sul lavoro, riteniamo necessario come Medicina Democratica (MD) e Associazione italiana Esposti Amianto (AIEA) fare alcune riflessioni e avanzare delle proposte.

Un fatto, quello dell’ “AVANZO di bilancio”, che più giustamente ANMIL chiama utile, che non ci può sorprendere. Di fronte alla riduzione delle rendite per le vittime, e ancora di più all’aumento – ma vorrei dire dell’esistenza – degli infortuni e delle malattie professionali, l’INAIL esulta per il profitto raggiunto. E non è la prima volta. Ricordiamo che come associazioni, siamo stati ricevuti diversi anni fa dal direttore dell’INAIL, nel grande palazzo dell’EUR di Roma e poi abbiamo avuto altri incontri al Senato della Repubblica dove ci siamo resi conto dell’essere l’INAIL una grande organizzazione con un grande potere, ma, al servizio di chi?

l’IN(F)AIL è nato nel 1936, derivato dalla trasformazione in ente statale delle assicurazioni delle imprese per evitare di pagare, di fronte alle denunce eventuali (che venivano comunque fatte) in particolare agli inizi del ‘900 per infortuni e malattie professionali. Lo stato fascista (F) si è fatto carico del passaggio.

E’ successo però che dopo molto tempo – al seguito di non poche lotte popolari e sindacali che sono sfociate in grandi cambiamenti culturali e di mentalità che, ancora una volta lo Stato democratico, nato dalla Resistenza, ha pensato di mettersi su un’altra strada e a definito con la legge del 1978 n. 833 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale di inserire in questo nuovo e per certi versi rivoluzionario sistema, tutto ciò che atteneva al diritto alla salute. L’INAIL non è stato abolito, sarebbe rimasto come erogatore, ma veniva privato della sua sostanza: il riconoscimento degli infortuni e delle malattie professionali.

Nessuno, o quasi lo pone, ma sapete dire come mai il passaggio dall’INAIL alle Unità Sanitarie Locali che avrebbe dovuto avvenire alla fine dell’anno successivo non c’è stato ? e che ancora dopo 10 anni, nel 1988, tutte le prerogative dell’ INAIL sono state riconfermate successivamente al seguito della legge 257/1992 (di messa al bando dell’amianto) gli sono stati affidati anche i riconoscimenti dei benefici previdenziali dei lavoratori esposti all’amianto.

Sul tema dei riconoscimenti c’è una grande vertenzialità giuridica. Si fa fatica a farsi riconoscere una malattia professionale, per questo si va in causa, ma molti rinunciano per questione di tempi e di costi. L’INAIL ha un forte attivo, ma perché? Non ci sono solo le sofferenze di chi è colpito da un infortunio o da una malattia professionale, ci sono anche i costi per le cure e la riabilitazione e, nei casi dovuti, come quelli per l’amianto, vi sono anche quelli dovuti per la sorveglianza sanitaria. Tutto è a carico del Servizio sanitario Nazionale.

CI DOBBIAMO CHIEDERE SE NON SIA IL CASO DI PRENDERE IN MANO IL PROBLEMA PER ANDARE FINO IN FONDO E RICHIEDERE DI COLLOCARE L’INAIL SOLO COME ENTE RISARCITORIO (assicurativo), ritornando a quanto era stato previsto dalla legge 833/1978.
A volte, inoltre, l’INAIL si fa un vanto per i finanziamento che concede alle aziende quando queste si attivano per prevenire danni e malattie da lavoro modificando l’organizzazione del lavoro e con altri interventi. Ma questo non è forse un preciso loro compito sancito da leggi e regolamenti ?

Il nuovo Governo al punto 4 del programma ha previsto di “realizzare un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, assicurando livelli elevati di sicurezza e di tutela della salute nei luoghi di lavoro, nonché un sistema di efficiente vigilanza, corredato da un adeguato apparato sanzionatorio;”
Se così fosse, e speriamo che lo sia, non potrà fare a meno di intervenire sull’organizzazione e la funzione dell’Inail.

A cura di Fulvio Aurora

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