MASCHERINE DI PROTEZIONE SARS-CoV-2 (“CORONAVIRUS”)

Ascolta con webReader

Relativamente alla protezione delle vie respiratorie da SARS-CoV-2 (quando ve ne sia la reale necessità) c’è enorme confusione in giro.

La mia interpretazione è che rispetto al contagio da SARS-CoV-2 (coronavirus del gruppo 2, secondo l’allegato XLVI del D.Lgs. 81/08), la maggiore efficienza le abbiano i cosiddetti “facciali filtranti” (fotografia) marcati CE e con grado di protezione FFP3 secondo norma UNI EN 149:2009 “Titolo: Dispositivi di protezione delle vie respiratorie”.

Tali facciali filtranti si riconoscono da altre mascherine perché portano impresso sulla scatola e su ciascun facciale il marchio CE, l’indicazione del grado di protezione (FFP3) e la norma di riferimento (UNI EN 149:2009 oppure EN 149:2001+A1:2009).

Le mascherine “da chirurgo”, dispositivi medici secondo la norma UNI EN 14683:2014 “Maschere facciali ad uso medico – Requisiti e metodi di prova” servono invece a limitare la diffusione del virus da persona già infetta a persone sane.

Tale considerazione nasce dalla lettura della Nota n. 4975 del 12 febbraio 2015 della Regione Lombardia “Indicazioni operative per la valutazione, scelta e corretto utilizzo dei dispositivi per la protezione individuale da rischio biologico in ambito sanitario”

https://olympus.uniurb.it/images/stories/normativa_regionale/2015/lomb.nota2015_4975.pdf

e dalla Circolare del 27 giugno 2012 n.15 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “Dispositivi di protezione individuale per la protezione delle vie respiratorie da agenti biologici aerodispersi”;

http://www.dplmodena.it/MLcir15-12.pdf

Chiedo a chi competente in materia, al di là delle generiche informazioni governative, di meglio specificare da chi e in quali situazioni esse debbano essere indossate.

Print Friendly, PDF & Email