REPORT RIUNIONE 29 APRILE COORDINAMENTO NAZIONALE “LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, LA SANITA’ NON E’ UN’AZIENDA” PROSSIMA RIUNIONE MARTEDÌ 12 MAGGIO 2020 ORE 20.30 PIATTAFORMA ZOOM

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REPORT DELLA RIUNIONE DEL 29 APRILE 2020
NASCITA DEL COORDINAMENTO NAZIONALE: LA SALUTE NON E’ UNA MERCE, LA SANITA’ NON E’ UN AFFARE

PROSSIMA RIUNIONE MARTEDÌ 12 MAGGIO 2020 ORE 20.30 PIATTAFORMA ZOOM SEGUENDO QUESTO LINK:
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REPORT

Il 29 aprile u.s. come stabilito si è svolto l’incontro fra diverse associazioni, movimenti, partiti e sindacati al seguito della richiesta definita dal documento Appello e proposta di discussione e iniziativa: Diritto alla Salute, Sanità Pubblica universale, gratuita e partecipata – Per un Coordinamento Nazionale: la salute non è una merce, la sanità non è una azienda

Vi è stata una buona partecipazione (75 PARTECIPANTI) e interventi utili con una ampia e approfondita discussione.

La proposta di costituire un Coordinamento nazionale è stata ampiamente accolta. Esso si lega con la Campagnadico32 anche per non moltiplicare le sigle e i coordinamenti. I pochi rilievi al testo del documento sono state prontamente prese in considerazione.

E’ stata anche proposta accolta la richiesta di farne una breve sintesi (un “Manifesto”) per poterne dare più ampia diffusione .

All’esito della discussione si è condiviso di passare all’azione con una opportuna organizzazione e la costruzione di un piano di intervento. Si è pertanto deciso di costituire un gruppo di referenti formato da almeno un responsabile per ogni organismo aderente, come di seguito viene ipoteticamente indicato:

(NB: si chiede di verificare e precisare i nomi delle associazioni e dei responsabili, aggiungendo eventuali altre associazioni se si ritiene)

Movimento per la difesa della sanità pubblica veneziana, Salvatore Lihard, Venezia

Attac Italia, Roberto Guaglianone, Saronno

Fondazione per la salutogenesi Onlus, Eugenio Serravalle

Collettivo Salute per tutti, Reggio Emilia

Associazione Provinciale Diabetici Matera, Domenico Troia, Matera

Comitato contro qualunque forma di regionalismo differenziato, Lorenzo Varaldo, Torino

Forum per il diritto alla salute Lazio, Marcello Luca, Roma

Comitato Sanità Pubblica Versilia, Riccardo Antonini, Viareggio, Elena di Fiorino

Associazione 5 agosto 1991, Guglielmo Gaviani, Buscate (Mi)

Associazione Vita indipendente della Toscana, Raffaello Belli

Fuorimercato Rimake, Milano

Sanità Pubblica, Maurizio Portaluri, Brindisi

Sbilanciamoci, Chiara Giorgi,

Slow medicine, Sandra Vernero,

Rete sostenibilità e salute, Mariolina Congedo – Trieste

ADINA, Firenze, Anna Nocentini, Firenze

Aibel Firenze, Gino Carpentiero, Firenze

Paolo Fierro. Napoli

37,2 Radio Popolare, Vittorio Agnoletto, Milano

ISDE, Valerio Gennaro, Genova

Forum per il diritto alla salute, Angelo Barbato, Milano

Comitato Sanità Nord Ovest Milano, Roberto Acerboni, Milano

Ass. Italiana Esposti Amianto (AIEA), Enzo Ferrara, Torino

Rete per il diritto alla Salute di Milano e Lombardia, Carlo Parascandolo, Varese

Lodi Comune Solidale, Silvana Cesani, Lodi

Comitati sanità Pubblica Lucca, Gina Triglio, Lucca

Coordinamento nazionale ass. Salute della donna, Carmina Conte, Cagliari

Segnaliamo che al dibattito hanno partecipato anche esponenti del PRC (Rosi Rinaldi, Giovanna Cappelli di Milano) che potranno continuare a dare un loro contributo. E’ necessario riferire che diversi interventi si sono dichiarati contrari alla presenza formale di partiti ma questo non può significare escluderli dalla discussione.

PROPOSTE DI AZIONE:

Nell’immediato e a breve periodo, in relazione alla emergenza pandemica

Premesso che ogni associazione, movimento e altro prosegue ad intervenire nelle forme e nei modi che le sono propri si ritiene necessario definire delle azioni comuni a partire dai seguenti temi:

Nei confronti delle RSA. E’ sotto gli occhi di tutti quanto è successo. Ciò ha portato anche a procedimenti penali sulla base di denunce di famigliari e lavoratori. Ciò è avvenuto in particolare in Lombardia e in Piemonte. Si ritiene che dove si sono verificati fatti analoghi le associazioni territoriali debbano procedere con degli esposti ad hoc presso le rispettive Procure della Repubblica. Inoltre i soggetti interessati, ovvero i famigliari dei ricoverati e i lavoratori devono essere aiutati a verificare e imporre che si proceda ad effettuare il tampone naso-faringeo a tutti i lavoratori, nonché a tutti i ricoverati provvedendo di conseguenza secondo le disposizioni stabilite (in primo luogo la separazione fra persone negative e positive).
(NB PENSIAMO DI FARE UNA RIUNIONE VIA WEB DEDICATA ALLE RSA)

Per i luoghi di lavoro in cui si prevede un massiccio rientro è necessario che le lavoratrici e i lavoratori, prima del rientro, vengano sottoposti a tampone a cura del servizio sanitario nazionale, precisando che coloro che sono positivi siano rinviati in quarantena. Coloro che sono ammessi al lavoro dovranno trovare luoghi di lavori rispettosi dei protocolli tra le parti sociali e seguire le regole concordate ed emanate a livello nazionale, a partire dall’utilizzo dei DPI verificando che gli organismi di controllo intervengano in merito sulla loro disponibilità e sulla loro idoneità. (Sul sito di Md è presente un Manuale utile per tutti, ma particolarmente per gli RLS ) : https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=9892; https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=9853 )

Tutti i luoghi di lavoro di cura, riabilitazione, assistenza devono porre la massima attenzione all’utilizzo delle indicazioni di prevenzione del contagio. Non è più accettabile che vengano contaminate e contaminati le lavoratrici e i lavoratori e le persone degenti per le gravi conseguenze derivanti. Non bastano i riconoscimenti INAIL, occorre in questi casi procedere anche a denunce penali per far emergere le responsabili delle violazioni in tema di sicurezza e di buone prassi.
Si deve poi impedire che si ritorni semplicemente alla situazione di precedente in quanto la “normalità” era la vera malattia che ha ingigantito gli effetti della pandemia.
E’ opportuna una raccolta di informazioni e una messa a disposizione delle diverse situazioni regionali sullo stato della sanità privata e pubblica. A tale proposito si è sottolineato – ed è indicato nell’appello – che anche le strutture di sanità pubblica hanno “interiorizzato” modi operativi simili o identici al privato. Non è una concorrenza tra privato e pubblico ma la ricostruzione di un ruolo di “garanzia” dei diritti costituzionali cui vogliamo arrivare anche partendo dalla eliminazione di queste pratiche (tra cui, per esempio, l’intramoenia).
Estendere i contenuti dell’appello (e del “manifesto”) cercando di coinvolgere gli operatori sanitari (in particolare i medici di medicina generale) e altre realtà nazionali e locali.

Nel medio periodo, tenendo conto dello sviluppo del dibattito e delle iniziative, si può pensare alla redazione di una proposta di legge di iniziativa popolare (di cui all’articolo 71 della Costituzione) che vada nel senso di applicare i principi del documento al seguito dell’appello condiviso da tutto il Coordinamento. In altri termini occorre una riforma di tutte le controriforme fatte successivamente alla riforma sanitaria del 1978, ma anche vanno riformate alcune norme della stessa Riforma del 1978, sia per adeguarsi al mutamento dei tempi, sia per modificare certi errori pur in essa contenuti non ultimo l’accettazione del privato in sanità. (cfr. rivista Medicina Democratica n. 14/15, febbraio 1979). Quindi non semplici modifiche ma una riscrittura completa anche per tener conto dell’evoluzione sociale e tecnica.

Allo scopo occorre costituire un gruppo di lavoro del direttivo che predisponga un testo, sul quale organizzare la raccolta di firme utilizzando questo strumento per estendere le iniziative, l’informazione, la mobilitazione, la ricerca di relazioni sindacali e politiche. Si rammenta che è necessario sottoscrivere la proposta di legge con 50.000 firme autenticate nelle forme e nei modi stabilite dalla legge 352/1970).
Nel medio-lungo periodo si può anche pensare ad un referendum abrogativo della legislazione sulla sanità post legge di riforma del 78, ovvero dei decreti legislativi (n.502/1992 e successive modifiche) che hanno seguito la legge 421/1992) come ha proposto il Comitato Rodotà di cui si dà conto nel documento allegato.

La proposta di legge di iniziativa popolare e il referendum abrogativo non si pongono in alternativa l’un l’altro sia perché dimostrano come sia ampio lo schieramento di chi non vuole che tutto torni come prima tanto in termini di sanità quanto in quelli di società, sia perché è comunque necessario fare un importante lavoro comune di preparazione, analisi e proposte di come debba essere la nuova sanità che vogliamo.

PRENDENDOCI CURA DEGLI ASPETTI ORGANIZZATIVI INIZIALI STABILIAMO CHE LA PROSSIMA RIUNIONE WEB SI SVOLGERA’ MARTEDI’ 12 APRILE, DALLE ORE 20.30

RIUNIONE MARTEDI’ 12 MAGGIO 2020 DALLE 20.30 (PUNTUALI) SULLA PIATTAFORMA ZOOM CLICCANDO SUL SEGUENTE LINK:https://us02web.zoom.us/j/6229725548?pwd=bExEYTJsbHFhTDhnSWRwdStyVkp2Zz09

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