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“E’ assai deludente – si legge in una nota – che il Nuovo Piano ri-punti ancora una volta sugli inceneritori. Su 9 previsti, ne conferma 7. Avere un numero alto di impianti di incenerimento è sicuramente un elemento che favorisce l’accumulo progressivo di sostanze pericolose, anche a dosi infinitesimali, persistenti e bioaccumulabili, come il PU (Particolato Ultrasottile), le diossine ed i metalli pesanti. Risparmiando sul serio sugli impianti di incenerimento allora si che si sarebbe fatto davvero un salto di civiltà. Così come assumendo, sul serio, l’orizzonte culturale dei rifiuti zero, che vuol dire sopratutto zero inceneritori e zero discariche”.
“Le popolazioni – aggiunge Medicina Democratica – sono oggi sottoposte ad una pressione ambientale, che rende sempre più fragili i territori, e contribuisce a rendere sempre più precaria anche la salute delle presenti e future generazioni, per questo sarebbe doveroso applicare la prevenzione primaria, il principio di precauzione e la riduzione di impianti, facilmente sostituibili, come gli inceneritori”.
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