Salute pubblica: Il fiume in piena ha realmente invaso Napoli .

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DSCN0247Dai tempi delle manifestazioni contro il G8 non si vedeva tanta gente scendere in piazza , con tante sigle ,a volte molto distanti come matrice ed indirizzo politico ,ma specialmente con tanti comitati spontanei .
Da comitati della terra dei fuochi, alle associazioni ambientaliste,passando per spezzoni di sindacato ( USB, Cobas, Fiom etc…) , le parrocchie di periferia , il coro di una chiesa evangelica, i disoccupati organizzati BROS , associazioni di agricoltori , medici ,avvocati,studenti , ammalati e parenti delle vittime del biocidio, sino ai neoborbonici , agli artisti ed agli intellettuali che hanno spesso interpretato l’anima di questo popolo ,tutti sotto una pioggia battente hanno testimoniato l’indignazione della gente comune che in questi anni ha cumulato un numero impressionante di lutti per tumore, a volte di giovani , tante altre di bambini che
non hanno mai avuto il tempo di sbagliare “stili di vita” , come hanno ripetuto stupidamente le autorità sanitari ogni volta gli si chiedeva il perché dell’epidemia di cancro delle terre di camorra.
Lo stesso parroco Patriciello ha sottolineato che a questo proposito nessuno è più disposto a tollerare le bugie , specialmente quando offendono l’intelligenza di intere popolazioni accusate ingiustamente di “fumare troppo, bere troppo, mangiare sbagliato….”.
Le dichiarazioni del pentito Schiavone erano ben note alle autorità e risalgono al 97 ,quando questa mente criminale ,senza alcuna cognizione sulla oncogenesi,” profetizzò” che dopo 20 anni sarebbero morti pure i bambini nell’area tra il basso Casertano e la zona nord della provincia di Napoli per quello che la sua organizzazione ha ficcato sottoterra .
Le autorità hanno taciuto la verità ,ben sapendo quello che sarebbe accaduto . I governatori ed i commissari straordinari hanno indotto schiere di tecnici ed esperti a mettere in dubbio ciò che era prevedibile ( non ci sono prove sufficienti, non ci sono dati statistici, non c’è evidenza del rapporto causa effetto etc…) per poter affermare invece che era vero ciò che era solo in alcuni casi probabile ,cioè l’alimentazione smodata, gli abusi e la vita sedentaria.
L’idea di tutti i comitati è quella di imporre la questione campana come questione nazionale poiché se è vero che la camorra si è sporcata le mani ,sono stati i gruppi industriali del Nord e non solo che hanno spregiudicatamente affidato i rifiuti tossici alla malavita ben sapendo quale fine avrebbero fatto.
Quindi la parola d’ordine è :” Portiamo a Roma il fiume in piena!”
Nessuno si fida della classe politica che governa questa regione e degli imprenditori che la sostengono e quindi bisognerà evitare che agli eredi di Cosentino e dei casalesi vengano affidate le bonifiche .l’attivismo e l’interesse di settori politici ed industriali ,già compromessi con settori malavitosi, è sicuramente sospetto nel momento in cui tentano di rifarsi una verginità “scoprendo”il guaio della terra dei fuochi.
l’agricoltura,settore trainante dell’economia regionale, non può accontentarsi di bonifiche fasulle , perché la verità ,specialmente nel ciclo alimentare ,verrebbe comunque a galla , per cui è giusto che vengano mappati tutti i siti inquinati ed esclusi dalle coltivazioni ma vengano garantiti come coltivabili i territori che risultino puliti .
Gran parte dei comitati ed i disoccupati ,che pure hanno intercettato la connessione tra lavoro ed ambiente, rifiutano la costruzione di atri inceneritori ben consapevoli che questa soluzione sarebbe un’altra operazione speculativa, per di più dannosa per la salute della gente.
La critica al modello industriale fondato sul profitto è presente in gran parte dei volantini distribuiti lungo il corteo poiché appare a tutti evidente che la logica che lo sostiene è la stessa che ha inquinato i territori del sud , ha prodotto il disastro di Taranto ed intende ,a tutti i costi, produrre danni ambientali in Val Susa . In questo senso la presenza delle bandiere NO TAV ha rappresentato un’identità d’analisi ed una vicinanza solidale.
E’ ora di includere nei reati associativi ,i reati ambientali : sullo stesso banco degli imputati devono stare i camorristi e gli industriali che se ne sono serviti!
E’ ora di imporre tra i limiti alla libertà d’impresa la salvaguardia dell’ambiente e della salute delle popolazioni oltre che quella dei lavoratori.
E’ ora di affrontare l’aumento esponenziale di ammalati di tumore nelle regioni avvelenate dalle ecomafie con reti oncologiche adeguate , realmente accessibili alle popolazioni che attualmente invece ne rimangono escluse sia per la scarsa qualità dei servizi sia per il costo dei tickets.
Napoli 17 Novebre 2013

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