False notizie a sostegno della legge sulla non autosufficienza

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Gentili Milena Gabanelli e Simona Ravizza,

e p.c. Gentile Direttore, Luciano Fontana

La Fondazione promozione sociale e le sottoscritte associazioni del Cdsa (*) (Coordinamento per il diritto alla sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti) esprimono la propria incredulità e il proprio disappunto per la puntata del 7 giugno 2023 della rubrica “Data Room” sul sito del Corriere della Sera.

Incredulità per il fatto che si sono prese per buone e anzi rilanciate acriticamente e senza verifiche le affermazioni (e il commento della legge 33) del “Patto per un nuovo Welfare per la non autosufficienza”, organizzazione che ha promosso il testo della legge e che quindi non può che “venderla” bene, e che non raggruppa, come viene scritto, «50 associazioni di pazienti e famigliari», ma un po’ di associazioni e, soprattutto, quattro mutue e assicurazioni integrative, privati profit e no-profit di gestione dei servizi domiciliari e residenziali, associazioni e «Network» in cui lavorano sempre gli stessi personaggi, per esempio il prof. Cristiano Gori, che si presentano alternativamente sotto diverse insegne. Bastava dare un’occhiata al loro sito, senza voler concludere, anche se il pensiero è venuto, che sia stata scientemente “ingentilita” la natura delle organizzazioni del Patto.

Ben inteso, chiunque può avanzare le proprie proposte, ma Parlamento e Governo hanno l’obbligo di rispettare la Costituzione e la legge 833/1978 anche per i malati non autosufficienti, compresi gli anziani. É
invece segno di malafede, che nella legge 33 l’anziano non autosufficiente non sia mai associato alla condizione di malato cronico. Se si toglie lo status di malato, si toglie il diritto all’accesso universalistico delle cure sanitarie e socio-sanitarie garantite dal Servizio sanitario nazionale.

L’incredulità nasce anche dal fatto che l’articolo non ha tenuto in conto che autorevoli giuristi, Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, Francesco Pallante, costituzionalista, componente del direttivo del Coordinamento per la democrazia costituzionale, importanti geriatri (come i presidenti delle articolazioni piemontesi delle più rappresentative società di Geriatria e Gerontologia) hanno qualificato la norma come un allarmante attacco al diritto universalistico alla tutela della salute.

L’informazione vi era già nota, ma non è stata tenuta in conto. Con la nostra comunicazione del 18 gennaio scorso vi segnalavamo che «il testo del disegno di legge (che poi ha portato alla norma, ndr) è pessimo e drammatiche sarebbero le conseguenze se venisse approvato. Non garantisce nuovi diritti: per esempio, un assegno di cura della Sanità per pagarsi le badanti, così come la Sanità paga metà della retta in Rsa come Lea; mette le mani sull’indennità di accompagnamento agganciandola all’Isee; istituisce un sistema di assistenza per anziani: un ghetto per chi diventa non autosufficiente, fuori dalla tutela del Servizio sanitario nazionale per quanto concerne le prestazioni di lungo termine di cui avrà necessità per tutta la vita: cure domiciliari e contributi, centri diurni, Rsa in convenzione. Tutte prestazioni oggi rientranti nei Lea, che sono diritti esigibili (Corte costituzionale 62/2020) e che possiamo dimostrare perché seguiamo casi individuali in tutta Italia».

«Con il ddl di cui sopra – segnalavamo – se va bene, sarà coperto il 3% di chi ha necessità, il restante 97% si dovrà arrangiare perché sarà applicata la valutazione economica e sociale (Isee), anche all’indennità di accompagnamento. Sono felici le Assicurazioni (avrete potuto riscontrare anche voi l’aumento delle pubblicità a casa a chi sta per compiere 65 anni) e i Sindacati per la gestione dei fondi integrativi, mentre Mons. Paglia insiste con la mutua per i dipendenti privati. Torniamo a prima della legge 833/1978».

Chiedevamo allora di «tornare sul tema, ma con un approccio che spieghi cosa c’è oggi come diritto, cosa non ci sarà più domani. Non bisogna cambiare la legge vigente, bisogna farla funzionare».

All’amara sorpresa per quanto sopra, si aggiunge il disappunto per la scadente qualità dell’informazione del Corriere della Sera (che contestiamo punto per punto) e per l’operazione di réclame – altrimenti non sapremmo come chiamarla – alla nuova legge: si prospetta un mondo incantato post riforma, su quali basi? Dov’è finito l’accertamento dei fatti, cioè delle cose accadute e non di quelle annunciate (peraltro dagli stessi promotori)?

Uniamo due documenti, con l’auspicio che si possa trattare il tema con più dettaglio, con un’analisi competente non orientata. Il primo contiene una puntuale contestazione argomentata sui punti più critici del racconto del Corriere. Il secondo contiene le proposte per la scrittura dei decreti attuativi della legge.

La Fondazione promozione sociale e il Cdsa sono convinti, infatti, che le deriva discriminatoria della legge 33 possa ancora essere arginata, almeno in buona parte, con la valorizzazione delle competenze sanitarie e la salvaguardia, da esplicitare nei decreti, delle garanzie sanitarie che la legge vuole togliere ai non autosufficienti e che oggi sono invece previste per loro e per tutta la popolazione.

Maria Grazia Breda e Andrea Ciattaglia

Fondazione promozione sociale onlus/ETS

Via Artisti 36 – 10124 Torino

Tel. 011 8124469 Fax 011 8122595

info@fondazionepromozionesociale.it
www.fondazionepromozionesociale.it

Qui la nota integrale di CDSA false notizie su legge non autosufficienza_Corriere(1)

(*) Coordinamento per il Diritto alla Sanità per le Persone Anziane malate e non autosufficienti – CDSA

rappresentato dalle/dai seguenti Associazioni/Comitati/Sindacati:

o  Associazione per la Difesa dei Diritti delle Persone Non Autosufficienti OdV (ADINA) – Firenze

o  Associazione Diritti Non Autosufficienti Onlus (Di.A.N.A.) – Verona

o  Associazione Umana OdV (Unione per la difesa dei diritti dei malati anziani non autosufficienti)- Perugia

o  Associazione Vita Indipendente Bassa Val Di Cecina APS – Livorno

o  Comitato Diritti per la Disabilità (DIxDI) – Massa Carrara

o  Comitato Libro verde (Comitato Regionale Familiari e Operatori) – Modena

o  Comunità “Progetto Sud” – Lamezia Terme (Cz)

o  Cub Sanità Nazionale (Operatori Socio Sanitari delle RSA/RSD) – Milano e Firenze

o  Fondazione Promozione Sociale Onlus/Ets – Torino

o  Gruppo FB “Focus demenza diritti dignità” – Bologna

o  Medicina Democratica Onlus – Milano/Roma

o  Opposizione CGIL: il sindacato è un’altra cosa – Milano

o  RSA Unite – Comitato del Trentino – Trento

o  Unione Sindacale di Base (Operatori dei CRA) – Parma

 

false notizie su legge non autosufficienza_Corriere(1)

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