AMIANTO: QUALE GIUSTIZIA PER LE VITTIME E PER GLI EX ESPOSTI – Roma, 13 marzo 2014

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amianto
Coordinamento Nazionale Amianto

Milano – via dei Carracci, 2 cna2013@tiscali.it

COMUNICATO STAMPA

INCONTRO-CONVEGNO: Senato della Repubblica

Sala Santa Maria in Aquiro

Piazza Capranica 72, ROMA

13 marzo 2014 ore 10,30 -17

AMIANTO: QUALE GIUSTIZIA PER LE VITTIME

E PER GLI EX ESPOSTI

(ddl Casson n. 8 e Doc. XXII n. 2)
Continua la lotta per il diritto alla salute. Quella per l’eliminazione dell’amianto è una parte non

secondaria di essa: parlamentari, associazioni, magistrati, avvocati ed esperti tecnici discuteranno

di giustizia, di procedimenti penali, civili e amministrativi.

Molti sono i processi aperti in diverse regioni d’Italia, ma non in tutte, nonostante il problema

amianto sia presente in modo generalizzato (30 milioni di tonnellate); le industrie che l’hanno

trattato hanno diffuso la sua polvere mortifera fra i lavoratori addetti, i loro famigliari e i cittadini

più vicini (per amianto si stimano 4.000 morti ogni anno). La Conferenza nazionale (governativa)

del novembre 2012 è entrata nel merito ed ha sancito un Piano Nazionale Amianto abbastanza

comprensivo e completo. Tale Piano è rimasto sulla carta.

Anche i disegni di legge presentati in Parlamento non hanno trovato sbocco. Grandi difficoltà

trovano gli ex esposti che sono stati colpiti da malattie professionali ad essere riconosciuti

dall’INAIL e/o ad essere risarciti dall’INPS per ciò che attiene alle provvidenze sociali. La gran

parte di quelli che sono chiamati siti di interesse nazionale (SIN) contaminati da amianto sono da

bonificare e, spesso, non sono nemmeno stati messi in sicurezza. Il Fondo per le vittime, ottenuto

dopo un grande sforzo di mobilitazione da parte degli ex esposti è limitato solo agli esposti

professionali. Esposizioni casalinghe e ambientali, oggi prevalenti, non hanno riconoscimento.

La politica, con i suoi organi istituzionali, dalla Conferenza nazionale ad oggi mostra essersi

dimenticata del problema amianto. Sembra quasi che, chi risponda di più, pur in modo diseguale e

con i suoi tempi, sia la Magistratura. Rivolgersi ad essa è comunque dovuto, per chiedere giustizia,

e per attuare il diritto costituzionale alla salute.

Chiediamo al Parlamento e al nuovo Governo di prenderne atto e di agire di conseguenza anche

dal lato della Giustizia che richiede di procrastinare o eliminare la prescrizione, verificare i conflitti

di interesse, ottemperare alle sentenze, ai risarcimenti, non ultimo di promuovere la Procura

nazionale sui rischi e sui danni da Lavoro e ambientali.

Milano, 11 marzo 2014

Per il CNA: Fulvio Aurora (3392516050)

Mail: cna2013@tiscali.it

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