Storia della Sanità pubblica in Italia – ISDE – Bologna 31 ottobre 2014

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Associazione Medici per l’Ambiente – 
ISDE Italia

Storia della Sanità Pubblica in Italia

Bologna, 31 ottobre 2014
Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio
Piazza Maggiore 6

La nascita della Riforma Sanitaria e della Prevenzione ripercorsa attraverso il ricordo di alcuni Maestri e l’evoluzione del quadro istituzionale dalla Legge 833 del 1978 alle attuali prospettive normative.

L’Associazione Medici per l’Ambiente è il ramo italiano dell’ISDE, che riunisce figure diverse con competenze tecniche elevate (scienziati, clinici, ricercatori, giuristi …) interessati alla diffusione delle conoscenze sulla nocività dell’ambiente e del suo degrado.
L’associazione si rivolge ai medici, proprio perché medici, oltre che per la loro qualità di abitanti della terra competenti, e intende stimolare il loro impegno per la salvaguardia dell’ambiente come fattore di salute e di malattia.
Dal momento che al degrado ambientale sono Inequivocabilmente legati rischi per la salute, i medici devono orientare il loro ruolo professionale e civile per promuovere la salute anche attraverso scelte di tutela ambientale; oggi infatti la compromissione dell’ambiente di vita e di lavoro è sempre più spesso causa di malattie o motivo del loro aggravamento.
La dimostrazione che molti processi patologici hanno cause ambientali (come l’accumulo di inquinanti nell’aria, nell’acqua, nel suolo e nel cibo) ha comportato un crescente coinvolgimento del mondo medico in questi temi; anche i gravi episodi di dissesto ambientale, su scala locale e mondiale, attirano l’attenzione del Medico, perché causa di sofferenza, non raramente prevenibile, almeno in qualche
misura.
Ma la scelta di prevenire, e di far vivere la gente (ma anche gli altri viventi) in un ambiente sano e protetto, deve essere espressa dalle comunità attraverso i loro rappresentanti eletti: sono scelte politiche,e oltretutto non incidono solo in ambito locale. L’impegno dei medici deve guardare a questo.
Il Servizio sanitario italiano ha dimostrato di essere uno strumento efficace e sostenibile per garantire un livello di assistenza e di prevenzione considerato tra i migliori al mondo.
Un’elaborazione normativa trentennale da una parte mira a contenere le sacche di inefficienza e di iniquità che possono annidarsi nell’istituzione, per la sua complessità; dall’altra cerca di dirigere l’intero sistema secondo indirizzi politici e di potere a volta a volta prevalenti.
Oggi appare scontato che il sistema sanitario esista, tanto che appare ugualmente scontato che ogni sua incapacità di soddisfare le attese di ogni utente sia motivo per rimetterlo in discussione.
Ma non è altrettanto condivisa la conoscenza del travaglio culturale che ha portato dalla percezione della malattia come fatto individuale, alla consapevolezza dell’interesse collettivo alla salute di ognuno, alla tutela costituzionale della salute, al riconoscimento dell’organizzazione sociale come fattore di salute,
alla salute, in definitiva, come oggetto della “cura” prima che la malattia richieda la terapia: alla biologia del sistema e alla prevenzione delle malattie.
Sarebbe riduttivo riconoscere uno o pochi Padri della Sanità in Italia, ma certamente alcuni Maestri l’hanno disegnata fino a farne una proposta di Riforma Sanitaria, che si è concretizzata nella Legge 833 del 1978.
Un sistema unitario e globale che parte dall’educazione, dalla tutela delle persone nel mondo dove vivono e lavorano, dalla prevenzione delle condizioni che portano a perdita di salute, dalla tutela dell’ambiente, un sistema che comprende la cura della malattia come momento necessario ma in subordine, per conseguire una società più sana attraverso una migliore salute di tutti; un sistema così è diventato Legge dello Stato dopo anni di teorizzazione, di dibattito, di presa di coscienza individuale e collettiva.
In questo travaglio culturale e politico si sono distinte alcune figure, i Maestri che ricordiamo in quest’incontro, e gli stessi Relatori che ne parlano:
Adriano Buzzati Traverso, rifondatore del pensiero biologico in Italia;
Giulio Maccacaro, fondatore della Medicina del Lavoro;
Alessandro Seppilli, “inventore” dell’educazione alla salute;
Cesare Maltoni, assertore della necessità della prevenzione, nell’ambiente e sul lavoro;

Fiorella Belpoggi, Marcello Buiatti, Piergiorgio Duca, Antonio Faggioli, Maria Antonia Modolo, con quelli hanno collaborato, hanno partecipato alla formulazione della Riforma, hanno dibattuto la successiva evoluzione del Sistema sanitario.
Ecco il senso della nostra proposta: appoggiarsi al travaglio culturale del passato, per confrontarsi col presente e proiettarsi nel futuro ponendo aspettative per una società da lasciare a chi vien dopo: il senso della Storia.

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