Medicina Democratica Livorno – Salute della popolazione, il sindaco è il primo responsabile. L’informazione è la prima prevenzione.

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movimento di  lotta per la salute

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Salute della popolazione, il sindaco è il primo responsabile.

L’informazione è la prima prevenzione.

Premessa

il sindaco opera in qualità di “autorità sanitaria locale” attribuzione questa riconosciutagli dall’ art. 13, comma 2 della legge n. 833/1978, la Riforma sanitaria.

In virtù di questa semplice e chiara disposizione di legge,  Medicina democratica di Livorno e della Val di Cecina ha richiesto ai Sindaci della zona un referto epidemiologico, cioè i dati di mortalità, di ricoveri e di consumi di farmaci della popolazione dei rispettivi comuni.

Questi dati sono già presenti nei documenti delle ASL, elaborati in forma elettronica, quali strumenti minimi indispensabili  per programmare e gestire la sanità nel rispettivo territorio. Quindi la loro trasmissione non costa niente, né ai sindaci né alle ASL, ma sono importanti alla popolazione per conoscere il proprio stato di salute, le criticità maggiori – legate in genere alle criticità ambientali – e difendersi:  l’informazione è la prima prevenzione. In altre parole è fondamentale sapere di che cosa si muore, per quali patologie ci si ricovera in ospedale, quali farmaci si assumono prevalentemente in un determinato territorio, per risalire alle cause.

E’ con questo spirito, di partecipazione e consapevolizzazione della popolazione che abbiamo rivolto ai sindaci della zona la richiesta di referto epidemiologico. Alleghiamo qui la richiesta rivolta al sindaco di Livorno, mentre a quelli di Cecina e Rosignano era già stata rivolta qualche settimana prima:

“Al Sindaco del Comune di Livorno

Ai Capigruppo consiliari del Comune di  Livorno

E p.c. all’ASL 6 Livorno

Oggetto: richiesta atti Legge 241-90 e smi. Referto epidemiologico, stato di salute della popolazione comunale.

In collaborazione con il dott. Valerio Gennaro, epidemiologo dell’Istituto Tumori  Liguria, si avanza la presente richiesta al Sindaco – quale primo responsabile della salute della popolazione comunale –  alla quale si attende circostanziata  risposta entro 30 gg, secondo la legge.

Si richiede il check-up sullo stato di salute della popolazione comunale basato sui dati già presenti (mortalità, ricoveri,  farmaci assunti, ecc.), in altre parole un referto epidemiologico basato sui dati elettronici già presenti, che fornirebbe una informazione fondamentale: lo stato di salute della popolazione. Se disponibili, si chiedono anche le cause di morte, per fasce di età, negli ultimi 10 anni.

Non si chiede per il momento uno studio epidemiologico teorico, piuttosto costoso, arbitrario soprattutto nella lettura,  e poco utilizzabile in sede processuale e preventiva.

Il raffronto con gli analoghi valori dei comuni vicini, della provincia e/o della regione, può essere molto utile per diagnosticare lo stato di salute della popolazione del comune.

Per il Comune di Livorno, che ospita stabilimenti molto inquinanti (aria, acque), si richiama  l’inserimento nei SIN nazionali,  e si evidenzia come il “referto epidemiologico” così come richiesto in oggetto, giovi a far luce e pressione sulle bonifiche necessarie e alla prevenzione di gravissime malattie.

Quanto sopra  anche per contrastare la dissennata politica della sottovalutazione del rischio e del danno, evidente nelle sforbiciate  al nuovo studio SENTIERI sui siti SIN:  inquietante la riduzione dei SIN esaminati, solo 17 sugli iniziali 57 (neppure il 30%). 

(ttp://www.epiprev.it/pubblicazione/epidemiol-prev-2014-38-2-suppl-1)

Nell’attesa di una sollecita esauriente risposta, si porgono distinti saluti.

14 ottobre 2014

 Medicina democratica”

Mentre aspettiamo ancora la risposta del sindaco di Livorno Nogarin (M5S), abbiamo ottenuto la risposta del  sindaco di Cecina Lippi, che fornendo i dati in tempi molto brevi, relativi a tutti i comuni della Bassa val di Cecina (compreso il Comune di Rosignano), ha sbugiardato – forse involontariamente – il sindaco di Rosignano Marittimo, che rispondeva  frettolosamente  di non disporne, nonostante fosse (e sia tuttora) anche Presidente della società della salute di zona.

Anche il sindaco di Pomarance, il comune che ospita il maggior numero di centrali geotermiche, e da maggior tempo, ha risposto negativamente : ” Si comunica con la presente l’impossibilità ad ammettere l’istanza di accesso presentata riguardando la stessa dati non insiti o non trasfusi in documenti ben precisi ed identificati …”. La pretestuosa  risposta del sindaco di Pomarance  (Lista civica, funzionario Enel), è stata immediatamente trasmessa al Difensore Civico Regionale, sollecitando una sollecita risposta. Ricordiamo che il comune di Pomarance è stato coinvolto  in un’indagine epidemiologica del CNR Pisa sugli effetti della geotermia nel 2010 (anni di riferimento 2000-2006), i cui risultati non sono affatto tranquillizzanti, ed ora vanno aggiornati. Ricordiamo ancora che le emissioni della geotermia dell’area geotermica nord (Larderello-Pomarance, Castelnuovo VDC) drenano nella valle del Cecina  e del Cornia  e raggiungono rispettivamente  Cecina, Piombino e la costa con arsenico, boro, cromo, radon, ecc.

Da queste prime note, si può ricavare una prima considerazione: più un comune è inquinato, più il sindaco è reticente sui dati di salute.

Sotto la cartina delle Province di Pisa e Livorno. All’estremo sud della Provincia di Livorno si trova Piombino  e la foce del fiume Cornia; Rosignano e Cecina sono al centro della provincia, sul mare. Nella parte sud della provincia di Pisa si trova l’area geotermica nord (Pomarance-Larderello e Castelnuovo Val di Cecina). L’area geotermica sud si trova invece sull’Amiata, nel centro-sud delle province di Grosseto e Siena.

Tornando ai dati forniti dal sindaco di Cecina, relativi alla bassa val di Cecina, anni di riferimento 2001-2010, si notano in breve i seguenti risultati (in Appendice  gli interi file integrali): nell’ASL 6 Livorno (comprendente due SIN – Livorno e Piombino – mentre Rosignano, luogo inquinatissimo, incomprensibilmente non è stato dichiarato SIN) si muore di più della media regionale toscana: 103 maschi morti in più rispetto agli “attesi” nel decennio, e addirittura 1030 donne in  più.

Focalizzando sulla Bassa Val di Cecina, la mortalità maggiore si concentra sulle donne con 63 morte in più.

Nella cittadina di Cecina (circa 28.000 abitanti) la mortalità è superiore all’attesa di 30  unità nei maschi e 41 unità nelle femmine.

Nel Comune di  Rosignano Marittimo (la cittadina di Rosignano Solvay ha circa 16.000 abitanti, l’intero comune 32.000 abitanti) la mortalità nei maschi è sorprendentemente inferiore all’attesa di 113 unità, mentre nelle femmine è identica all’attesa. Giocano a favore della popolazione di questo comune le piccole frazioni collinari, più lontane dall’inquinamento del grande stabilimento Solvay (emissioni di arsenico, mercurio, cromo, polveri sottili e molto altro), che abbassano notevolmente la media della mortalità.

Se si focalizza sulle cause di morte, si intravede chiaramente la correlazione tra l’esposizione a determinati inquinanti (mercurio,arsenico, amianto, polveri sottili, cromo, ecc) e determinate malattie, dal mesotelioma alla malattia di Alzheimer, dalle patologie renali ai tumori in generale, dalle malattie al sistema nervoso  alle malattie del cuore.

La mortalità per  mesotelioma, tumore correlato scientificamente all’esposizione all’amianto, è doppia in BVC rispetto all’attesa, e tripla a Rosignano sia nei maschi che nelle femmine.

Curioso il dato della maggiore mortalità per “cause mal definite” in BVC: 19 casi nei maschi e addirittura 78 nelle femmine. Ciò fa pensare a malattie da inquinamento che non si è saputo o voluto correlare allo stress ambientale.

Particolare attenzione va posta sulla mortalità nei neonati (mercurio), sulle malattie genito-urinarie e dell’apparato riproduttivo (arsenico-boro), dell’apparato gastro enterico (amianto), e perfino sui suicidi, considerando che diversi inquinanti ambientali presenti sul territorio sono forti depressivi del sistema nervoso.

Oltre ai dati sulla mortalità, abbiamo ottenuto,  a richiesta, i dati sui ricoveri in ospedale per causa e per comune di provenienza del paziente nel 2013 (in Appendice allegato l’intero file integrale) e i dati sul consumo di farmaci nel 2013, anch’esso allegato integrale. I dati sui farmaci vanno letti – a nostro avviso –  alla luce del fatto che la Toscana è la regione in Italia che fa più uso di antidepressivi. Infatti è la regione acclaratamente più inquinata da mercurio (geotermia, Solvay di Rosignano, Altair di Saline Volterra, ex miniere di cinabro dell’Amiata) e da altri tossici del sistema nervoso.

Si  assembla e si diffonde  questa pubblicazione come esperienza pilota, estensibile a tutte le realtà e in tutte le regioni, e con l’intento di  sensibilizzare la popolazione e gli operatori sanitari a prendere maggior consapevolezza sulle cause di mortalità e morbilità nel nostro territorio.

Ottobre 2014

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