
A Mori (Trento) una società ha proposto la realizzazione in riva al fiume Adige di un impianto “gasplasma” per il trattamento dei rifiuti.
Rispetto a precedenti proposte in cui la gassificazione avveniva con un singolo sistema la proposta si caratterizza per una “doppia gassificazione” (prima in un impianto a letto fluido e poi in una torcia al plasma).
Secondo gli estensori in questo modo si otterrebbe un syngas “pulito” utlizzabile come combustibile o anche per la produzione di sostanze chimiche (eventualità rinviata a future ricerche, nel frattempo si brucia e basta).
Inoltre il processo produrrebbe un residuo “vetrificato” denominato “Plasmarok” utilizzabile per rilevati stradali e altre opere simili.
I dubbi sono molti a partire da criticità sulla localizzazione, sul mix di riifuti speciali che si intendono trattare, sul bilancio di materia e di energia (la procedura e la relativa documentazione, allo stato, riguardano esclusivamente la procedura di “compatibilità” localizzativa rispetto al piano rifiuti della provincia di Trento e quindi il progetto sotto il profilo tecnico è alquanto sommario),
Medicina Democratica Onlus e l’associazione locale Albora hanno presentato osservazioni sulla procedura.
Nei link è possibile leggere la relazione progettuale del proponente e le nostre osservazioni.
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