I nuovi inceneritori : i cementifici

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inquinamento_420x4701-300x336Il DM 22/2013 che ha trasformato il Combustibile da Rifiuti (CDR) (materia prima secondaria e comunque rifiuto) in Combustibile Solido Secondario (combustibile non più rifiuto) comincia a essere interessante per i cementifici (per i quali il decreto è stato emanato) e le proposte spuntano numerose.

Tra queste quella della Buzzi Unicem di Vernasca (PC) che propone la nuova attività di coincenerimento, forte dell’esperienza (e del consenso locale) del cementificio Robilante in provincia di Cuneo portato ad esempio in convegni e studi.

L’azienda è stata costretta a presentare una istanza di procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e questo ha almeno permesso un minimo di trasparenza (molti impianti sono in funzione senza VIA e il DM 22/2013 è strutturato per facilitare l’elusione di questo elementare obbligo).

Dalla lettura della documentazione emerge l’arroganza e la sufficienza con cui i cementieri trattano l’argomento atteggiandosi a salvatori della collettività dal problema rifiuti (semmai salvatori di chi in tutti questi anni non è stato capace di gestire il problema se non palleggiando tra discariche e inceneritori) e quale concorrenti degli inceneritori. Una concorrenza dello stesso sapore e impatto.

Ma troppa sufficienza fa inciampare sulla propria tracotanza ed emergono interessanti profili e nuove ragioni di opposizione a tale pratica.

Alleghiamo sull’argomento le osservazioni presentate su quel progetto come Medicina Democratica Onlus assieme a Legambiente di Piacenza.

Segnaliamo che è in preparazione un dossier sull’argomento del recupero energetico dei rifiuti e dell’azione lobbistica sempre più pesante e pressante (basti pensare al fatidico articolo 35 dello “sbloccaitalia”).

Buona lettura

 

osservazioni buzzi unicem

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