LETTERA AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI SULLA PREVENZIONE DEI TUMORI

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Riceviamo, condividiamo e rilanciamo la seguente lettera presentata da alcuni ricercatori dell’ Istituto dei Tumori di Milano e dalla Associazione Salute Donna Onlus

LETTERA AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI
PREVENZIONE DELLE NEOPLASIE: QUALI SOLUZIONI ?

Nel corso della vita in media un uomo su 2 e una donna su tre si ammaleranno di tumore. Secondo i dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori ogni giorno sono diagnosticati in Italia 1000 nuovi casi di neoplasia, circa 480 i decessi. Ognuno di questi casi si manifesta nel malato e nella sua famiglia con il suo corredo di preoccupazioni, sofferenze e speranze , a volte soddisfatte, a volte deluse. Il libro “Madre terra fratello fuoco” di Don Maurizio Patriciello ci fa vivere le esperienze delle mamme i cui bambini sono stati colpiti da gravi neoplasie ed è, come dice l’Autore, “un documento di carne e di sangue”. Ci si può chiedere se le neoplasie colpiscano in modo uniforme tutto il territorio nazionale. Il tasso di mortalità per tumore presenta fortissimi differenze territoriali, il valore più alto si manifesta in Lombardia con un tasso standardizzato di 26 persone su 10000 all’anno ed un minimo in Molise con un valore del 20,4. La differenza tra i due estremi ci dice che in Lombardia i decessi per tumore sono del 27% più alti rispetto al Molise. Il numero di decessi deriva da quante persone si ammalano e da quante sopravvivono. Al nord ci si ammala di più per tumore : il nord Italia presenta tassi di incidenza (quante persone si ammalano) più alti del 19% rispetto al sud per la popolazione maschile, del 21% per quella femminile. Anche la sopravvivenza per neoplasia presenta notevoli variazioni geografiche: la sopravvivenza a cinque anni per la popolazione femminile va dal 65% dell’Emilia Romagna e della Toscana al 59% della Campania, per i maschi dal 56% delle due stesse regioni al 49% della Sardegna. La buona notizia, purtroppo poco diffusa, per quanto riguarda i tumori è che una quota consistente di essi può essere prevenuta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la percentuale di tumori prevenibili in tutto il mondo va dal 30 al 50%. I tumori sono prevenibili attraverso la prevenzione primaria, strumento principale per la lotta al cancro. Tra i fattori di rischio più importanti per le neoplasie troviamo fumo, inquinamento atmosferico, esposizioni professionali, esposizioni ad amianto, sovrappeso, obesità, eccessivo consumo di alcool, di carni rosse fresche e lavorate. Ben più lungo sarebbe l’elenco ma questi sono i principali. Cosa sappiamo della diffusione di questi fattori di rischio nel nostro paese ? La pianura Padana risulta tra le aree con le più alte concentrazioni di particolato atmosferico fine in Europa, ma altre zone in Italia manifestano la presenza di inquinanti che mettono a rischio la salute delle popolazioni come l’area di Taranto (esposizioni industriali) o Vicenza (inquinamento della falda acquifera da PFAS). Lo studio PASSI ( ISTAT) ci informa che il 28% dei giovani tra i 18 e i 24 anni fa uso di tabacco ed il 34% fa uso di alcol “a maggior rischio”. Sono percentuali ragguardevoli. Le differenze territoriali unite alla ampia diffusione dei fattori di rischio nel nostro paese indicano notevoli margini di miglioramento. La spesa sanitaria italiana risulta tra le più basse in Europa, con il 9% rispetto al PIL, la quota maggiore si raggiunge con Francia e Svezia che sono al 11.1 ovvero + 23% rispetto all’Italia. La spesa sanitaria pubblica procapite per la sanità non sembra mostrare variazioni regionali rilevanti rispetto agli esiti sanitari. Dato questo contesto ci sentiamo di porre tre domande (per sintesi rispetto alla complessità delle tematiche) ai diversi partiti che si candidano alle elezioni sia nazionali che regionali. La prima è : sapendo che alcuni tumori come il carcinoma polmonare sono legati all’esposizione ad inquinanti atmosferici, quali sono gli investimenti che avete in previsione per l’ampliamento e l’ammodernamento della rete di trasporti pubblici, come treni ed autobus e piste ciclabili ? Seconda domanda: le aziende sanitarie locali si occupano delle prevenzione primaria e secondaria, quant’e’ la percentuale di personale che secondo voi dovrebbero allocare direttamente per gli interventi di prevenzione primaria e secondaria ? Terza domanda: quali finanziamenti per la ricerca sulla prevenzione agli organismi pubblici che si occupano di questo ?

Paolo Contiero, Franco Berrino, Giovanni Corrao, Gemma Gatta, ricercatori epidemiologia dei tumori*
Anna Maria Mancuso, Presidente Associazione Salute Donna Onlus
• Questa lettera costituisce un iniziativa personale che non necessariamente rappresenta il parere delle istituzioni alle quali apparteniamo

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