LIVORNO: MEGAINCENERITORE? NO GRAZIE!

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InceneritoreComune, Provincia e Regione vogliono costruire in città un megainceneritore, sette volte più grande dell’attuale, che dovrebbe bruciare i rifiuti di mezza Toscana.

L’incenerimento è una scelta criminale condizionata dagli interessi di potenti gruppi politico-industriali, come quello dell’ex presidente di Confindustria Marcegaglia o Hera, azienda legata a doppio filo al PD. Non a caso il governo Monti taglia gli incentivi per le energie rinnovabili ma trova i soldi per chi brucia i rifiuti.

Anche se ogni tanto gli cambiano nome (termovalorizzatore, pirogassificatore ecc.) e si inventano che gli “impianti di nuova generazione” non inquinano, è provato che l’incenerimento dei rifiuti produce nano-polveri, diossine, furani ed altre sostanze tossiche che provocano cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus.

A Livorno il nuovo inceneritore andrebbe ad aggravare una situazione già insopportabile: nella nostra provincia, la più inquinata d’Italia dopo Taranto, molti studi scientifici hanno ormai dimostrato la relazione tra inquinamento ambientale e una preoccupante diffusione di malattie croniche e degenerative.

L’incenerimento brucia solo il 35% dei rifiuti totali. I restanti rifiuti finiscono COMUNQUE in discarica. E anche 70mila tonnellate l’anno di ceneri altamente tossiche dovrebbero essere smaltite in discariche speciali oppure trasformate in tossici prodotti per l’edilizia. È per questo che a Livorno si cerca di aprire nuove discariche con procedure autorizzative molto discutibili. Inoltre l’incenerimento necessita di consumare grandi quantità di acqua che viene sottratta dalle falde acquifere del territorio e quindi all’uso pubblico.

I rifiuti maggiormente riciclabili vanno a costituire il combustibile per rifiuti. Per questo l’incenerimento è uno spreco di risorse ed è incompatibile con la raccolta differenziata. Anche perché i comuni si impegnano a garantire al gestore un certo livello di profitti e per questo il flusso di rifiuti da bruciare non può scendere sotto un certo limite. Altrimenti pagano lo stesso con i soldi di tutti.

Ma il mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata stabiliti dalla normativa europea porterà -ed ha già portato- a dover pagare multe salatissime che graveranno sulla comunità; inoltre gli inceneritori vengono finanziati da ingenti fondi PUBBLICI attraverso un aumento del 7% sulla bolletta ENEL. Senza questi finanziamenti sarebbero fallimentari. Quindi è una balla che costruire nuovi inceneritori permette di abbassare le tariffe.

Ma dire NO non basta perché il tema dei rifiuti necessita di risposte concrete sia di breve che di lungo periodo.

Noi proponiamo di adottare la strategia RIFIUTI ZERO (già approvata ma mai applicata dal consiglio comunale di Livorno) che prevede:

-  Un’efficace raccolta differenziata porta a porta con decine di nuovi posti di lavoro (a Capannori in un bacino di 80mila abitanti ne sono stati creati 40);

-  Una forte riduzione della produzione di rifiuti tramite il riciclo, il recupero e il riuso, difendendo la salute e l’ambiente;

-  L’abbandono di un modello culturale basato sul consumo di prodotti inutili e sullo spreco.

Vertenza Livorno – Medicina Democratica – Ex Caserma occupata

 

Sabato 17 novembre alle ore 17.30 presso la sala cinema della ex caserma occupata incontro su RINNOVABILI E TECNOLOGIA: IL KITEGEN. Interviene Paolo Stefanini. A seguire cena sociale

Vertenza Livorno si riunisce ogni lunedì alle 21.30 presso la sede Cobas di via Pieroni 27 (angolo piazza Grande)

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