COMUNICATO STAMPA: I LAVORATORI DEL SAN RAFFAELE IN LOTTA CONTRO I LICENZIAMENTI

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licenziamenti san raffaeleOGGI SONO ARRIVATE LE LETTERE DI LICENZIAMENTO PER ALMENO 40 LAVORATRICI E LAVORATORI DELL’OSPEDALE SAN RAFFAELE DI MILANO.
Il San Raffaele è un ospedale privato – società per azioni – che sull’orlo del fallimento, è stato rilevato da un grande gruppo di sanità privata che fa capo all’imprenditore Rotelli.
Da subito è stata iniziata un’azione di smantellamento delle condizioni contrattuali del personale,
consistente in tagli salariali, cancellazione dei precedenti contratti integrativi, promessa di 244 licenziamenti. Ciò ha comportato un aumento dei carichi di lavoro, soprattutto si è prodotta una grande tensione di disagio e di difficoltà fra gli operatori dell’ospedale. I licenziamenti iniziati oggi, anche se avrebbero dovuto essere rinviati di due anni, aumenteranno la fatica e lo stress:
CIO’ INEVITABILMENTE AVRA’ PESANTI CONSEGUENZE SULLE CONDIZIONI DI CURA E DI RIABILITAZIONE DELLE PERSONE RICOVERATE, ED ANCORA UN DECLINO COMPLESSIVO DELL’ISTITUTO CONSIDERATO “DI ECCELLENZA”

Per questo la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori prosegue non solo per loro stessi, ma anche e soprattutto per i cittadini non solo milanesi e lombardi che usufruiscono e usufruiranno dei servizi e delle strutture del San Raffaele.

Medicina Democratica che è un’organizzazione nata ed esistente a Milano dagli anni 70, non vuole essere solo solidale con i lavoratori e i cittadini, ma continua anche a denunciare il peggioramento delle condizioni di lavoro, di salute e di vita della popolazione più debole e la malvagità di chi, in nome del proprio profitto o del proprio interesse, non le tiene in alcun conto.

Medicina Democratica si rivolge alla Regione, i cui componenti politici e amministrativi sono stati appena eletti: devono intervenire, ne hanno la potestà e il dovere. Senza la convenzione con la Regione il San Raffaele così com’è non starebbe in piedi. Intervenga ponendo dei paletti: no ai licenziamenti, no ai tagli salariali, no al peggioramento dei servizi e delle strutture, altrimenti si assuma l’onere, in conformità alla Costituzione, di farlo diventare un ospedale e un istituto di pubblico dominio.

Medicina Democratica nazionale

Milano 12 aprile 2013

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