Al porto di Genova: la sicurezza è un lusso!

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tragedia_porto_genova_morti_dispersi_jolly_nero_645In primo luogo esprimiamo la nostra solidarietà ai familiari delle Vittime della tragedia del porto di Genova dove hanno perso la vita nove lavoratori

Navigare in sicurezza ha un prezzo, ma il diritto alla vita, alla sicurezza ed alla salute non ha prezzo. Limitare o, addirittura, azzerare la sicurezza fa risparmiare proprietari, armatori, manager … nei porti, nel trasporto marittimo, aereo, ferroviario, ecc. Per questi signori è una “scelta di vita” perpetrata sulla pelle di lavoratori, viaggiatori, cittadini.
A Viareggio, nella stazione ferroviaria, il 29 giugno 2009 è accaduto un disastro che ha provocato una strage con 32 Vittime e numerosi feriti dei quali alcuni gravissimi. L’ennesima aberrante e criminale logica: risparmiare sulla sicurezza tanto da trasformare i bilanci … rossi di sangue. Le tragedie di Viareggio e Genova sono figlie di questa logica!

Ad ogni tragedia assistiamo alle solite chiacchiere e a stantie lacrime di coccodrillo.
Dobbiamo denunciare questo ridicolo e provocatorio teatrino, ed allo stesso tempo denunciare la gravità della situazione e le mancanze per garantire sicurezza e salute.
Consapevoli del fatto che anche denunce forti, determinate e circostanziate, non risolvono il problema, nel migliore dei casi possono attenuarne la gravita.
Se il vero problema è il profitto di pochi a danno di molti, dobbiamo affrontare responsabilmente il problema. Dobbiamo andare alla radice del problema con la lotta ed una mobilitazione che sacrifichi i profitti e valorizzi il diritto alla vita ed alla sicurezza. Non è accettabile, non è sostenibile, non è umano, continuare a sacrificare la sicurezza di lavoratori e cittadini in nome del profitto, del mercato, della competitività, della produttività.

Ad ogni tragedia di mare la memoria corre velocemente a quella del traghetto “Moby Prince” del 10 aprile 1991, quando persero la vita 140 tra lavoratori/trici e viaggiatori. Dopo 20 anni il processo di quella immane tragedia si è concluso con la prescrizione: 140 morti, zero colpevoli (!). Noi chiediamo, assieme ai familiari delle Vittime del Moby, la riapertura del processo perché il dolore dei familiari delle Vittime e le responsabilità delle 140 Vittime non possono, non debbono mai, cadere in prescrizione!

Martedì scorso la tragedia nel porto di Genova, poco più di un anno fa quella della ‘Costa Concordia’ con 32 Vittime. Senza mai dimenticare la strage operaia di 26 anni fa, 13 marzo 1987, al cantiere navale ‘Mecnavi’ di Ravenna, dove morirono asfissiati 13 operai a causa di un incendio nelle stive della nave “Elisabetta Montanari”, adibita al trasporto di Gpl.

C’è ancora chi crede che queste tragedie del mare o, meglio, che queste stragi possano essere derubricare a disgrazie, fatalità, errore umano o addirittura prescritte e cancellate ?!

Viareggio, 13 maggio 2013

– Associazione familiari “Il Mondo che vorrei”
danielarombi6@gmail.com
– Assemblea 29 giugno
assemblea29giugno@gmail.com
– Medicina democratica – sez. Viareggio

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